Gli artisti di Positano, ricordando una mostra di Alan Frankiel. Di Angelo Riviello

29 ottobre 2017 | 20:08
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Gli artisti di Positano, ricordando una mostra di Alan Frankiel. Di Angelo  Riviello

Spett/le Redazione. A Positano ho vissuto, da giovane artista appena diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, due anni intensi (1972 e 1973), allacciando rapporti di amicizia con gli abitanti del posto, e in particolar modo con Giulio Gargiulo, Alan Frenkiel, Federico Apuzzo, Donato Vitiello e Mimì Collina, a parte la conoscenza di mezzo mondo […]

Spett/le Redazione.
A Positano ho vissuto, da giovane artista appena diplomato all’Accademia di Belle Arti di Roma, due anni intensi (1972 e 1973), allacciando rapporti di amicizia con gli abitanti del posto, e in particolar modo con Giulio Gargiulo, Alan Frenkiel, Federico Apuzzo, Donato Vitiello e Mimì Collina, a parte la conoscenza di mezzo mondo dell’arte (tra pittori, registi, fotografi, e alcuni musicisti) e della cultura nazionale e internazionale (tra poeti, scrittori e teorici dell’arte).
Nel 1973, partecipai come pittore, ad una collettiva organizzata dalla Galleria d’Arte Gargiulo all’Azienda di Soggiorni e Turismo, dal titolo “Gli Artisti di Positano”, a cura di Alan Frenkiel.
Dopo tanti anni, con Positano, che ha lasciato un segno indelebile nella mia formazione e maturazione, sia artistica, che umana, e dopo tante mie partecipazioni, su invito, a mostre organizzate in Italia e all’estero, il mio desiderio è di ritornarci (in detta cittadina della Costiera Amalfitana), con una mostra “omaggio”, una personale da proporre alla Pinacoteca Comunale, con un progetto di “artista-viaggiatore”, dal titolo “Dalla Città Invisibile alla Perla della Costiera” (con il mezzo pittorico), da un’idea progettuale “La Città Invisibile Sparita-Città Vissute”, nella serie di un work in progress iniziato tra il 1975 e il 1976 (con ogni mezzo tecnico-espressivo), sulla “Identità & Memoria”, con le prime due personali realizzate a Salerno alla Galleria “Taide Spazio Per”, la prima dal titolo “Affetti”, nel 1978, e la seconda dal titolo “Due o Tre Angoli di Casa”, nel 1981, a cura di Rino Mele. Mostre visitate e apprezzate in quel contesto storico di fine Anni 70, inizio anni 80, che faceva capo alla “Scuola di Critica d’Arte” all’Università del capoluogo, con Fliberto Menna (che da Roma, passava i fine settimana a Salerno), Angelo Trimarco (cattedra di Lettere Filosofia a indirizzo Storico-Artistico), e il giovanissimo assistente Antonio d’Avossa, mentre Achille Bonito Oliva, dopo il suo trasferimento a Roma, aveva già iniziato la sua avventura con la Transavanguardia. Altri storici, critici d’arte e artisti apprezzarono le mie due mostre personali, come Enrico Crispolti, Eduardo Bruno, Ugo Di Pace, Antonio Castaldi, Gelsomino D’Ambrosio, Pietro Lista, Mario Carotenuto, Ugo Marano, Paolo Apolito, Pino Musi, Sergio Vecchio, e tanti altri…tra artisti e intellettuali, e soprattutto Rino Mele (Cattedra dello Spettacolo della stessa Università).
Cordiali saluti
Angelo Riviello