Piano di Sorrento, il racconto del Prof. Ciro Ferrigno: “Il Calendimaggio”

Piano di Sorrento. Riportiamo il racconto del Prof. Ciro Ferrigno dal titolo “Il Calendimaggio”. Un bellissimo ricordo legato ad uno dei suoi numerosi viaggi alla scoperta delle bellezze dell’Italia nei suoi 50 anni di gite: «L’anno 1997, nella classe quarta, sezione E del Tecnico Commerciale E. Cesaro di Torre Annunziata, avevo un orario decisamente impegnativo e insegnavo due materie professionali, la Ragioneria e la Tecnica Commerciale. Ogni giorno gli alunni avevano con me una o due o tre ore. Capii subito che erano necessari degli intervalli, delle pause, per non pretendere l’impossibile.
Fu proprio durante una pausa che, chiacchierando dissi loro che giovedì 8 maggio, mio giorno libero, sarei andato in gita ad Assisi, per la festa del Calendimaggio. Parlai loro della manifestazione e del suo significato. Qualcuno cominciò a dire: “Professore, vogliamo venire pure noi!”, “Professore, ci fate venire?”.
Dissi che per me non ci sarebbero stati problemi e che si sarebbe trattato di un qualcosa di anomalo, una gita con un pullman diviso tra i miei soliti compagni di viaggio e una scolaresca. I ragazzi presero la cosa molto sul serio, i rappresentanti di classe fecero la richiesta al Preside, il quale acconsentì ed in pochi giorni tutti quelli che avrebbero partecipato, consegnarono la quota necessaria e l’autorizzazione firmata dal genitore. Mi imbarcavo in un’esperienza molto bella, ma completamente nuova e atipica!
Partimmo da Piano alla mezzanotte del sette e arrivammo a Torre in perfetto orario grazie al traffico scarso. I ragazzi, precisi e puntuali aspettavano all’uscita del casello autostradale, con il loro carico di entusiasmo e vivacità, ma poi, una volta sistemati in pullman, si addormentarono quasi subito. Facemmo un viaggio molto sereno anche perché c’erano due autisti che si alternavano alla guida e con più fermate per bere fiumi di caffè. Viaggiare di notte non è bello, ma certe volte è indispensabile.
Arrivammo a Santa Maria degli Angeli alle sei di mattina e, vedendo che era già aperta, subito entrammo. Che spettacolo! Nella penombra i frati erano tutti riuniti presso la Porziuncola, per la recita del Mattutino e cantavano in gregoriano. Fu una visione paradisiaca, un buon giorno unico per una giornata indimenticabile. Dopo aver visitato la Porziuncola e la Cappella del Transito, uscimmo per andare a far colazione e pure il bar aveva il profumo dell’alba, quello dei cornetti appena sfornati e l’aria sapeva di latte e di caffè.
Dedicammo la mattinata alla visita della città, secondo il giro classico: la Basilica di Santa Chiara, la Cattedrale di San Rufino, la Piazza del Comune e la Basilica di San Francesco. Intanto i ragazzi avevano socializzato con i compagni di viaggio; erano tutti educati, simpatici e anche bravi a scuola. Io sarei diventato, in seguito il messaggero di saluti per i ragazzi e da questi alle varie signore. A fine anno parecchi degli amici gitanti, vollero sapere dell’esito degli scrutini.
Il Calendimaggio, con il quale Assisi accoglie la primavera, iniziava proprio quel giorno e vedemmo la sfilata con i magnifici costumi medievali, le pesanti armature dei guerrieri, i raffinati costumi dei signori, dei paggi e quelli femminili leggeri e svolazzanti, con la classica corona di fiori sul capo, poi gagliardetti, bandiere, carri e carrette carichi di ogni ben di Dio. Furono ore molto interessanti, poi arrivò la pioggia e decidemmo di andar via, per iniziare il viaggio di ritorno. Le cose viste e fatte, sarebbero state argomento di riflessioni, discussioni e risate, nei momenti di riposo, per poi diventare col tempo, solo cari ricordi».

Piano di Sorrento, il racconto del Prof. Ciro Ferrigno: "Il Calendimaggio"

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