Ravello, Cambiamenti Climatici e Patrimonio Culturale, Workshop 14-16 maggio 2009

Ravello, Costiera Amalfitana . Il Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, presieduto da Alfonso Andria, rafforza la sua collaborazione ultraventicinquennale con il Consiglio d’Europa, socio fondatore del Centro medesimo, nonché con il Programma EUR.OPA Grandi Rischi, sempre gestito dal Consiglio d’Europa. Infatti fu proprio a Ravello che nel 1985 si gettarono le basi di un Accordo parziale aperto in materia di protezione dai rischi naturali e tecnologici, siglato dai Ministri della Protezione Civile dell’Europa Mediterranea, successivamente allargatosi a tutti i paesi europei e a quelli della sponda sud del Mediterraneo.
Prende avvio da domani 14 a sabato 16 maggio un workshop, promosso dal Consiglio d’Europa e dal Centro Universitario Europeo per i Beni Culturali, con il sostegno dell’UNESCO, nella Villa Rufolo di Ravello sulla Amalfi Coast , sul tema “Cambiamenti climatici e patrimonio culturale”.
Il workshop intende porsi come occasione di dibattito tra accademici e policy-makers europei sull’impatto dei cambiamenti climatici sul patrimonio culturale, oltre che presentare gli ultimi sviluppi della ricerca scientifica e della cooperazione internazionale. Tramite lo scambio di opinioni e di esperienze, si possono trarre insegnamenti dalle rispettive migliori pratiche e potenziare la capacità complessiva dell’Europa di fronteggiare la problematica.
Un fitto e qualificato parterre di esperti, provenienti dall’Austria, Repubblica Ceca, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Norvegia, Romania, Slovenia, Spagna e Regno Unito, oltre che dall’Italia, analizzerà gli effetti di terremoti, inondazioni, uragani e condizioni climatiche estreme sul patrimonio culturale. Particolare attenzione sarà rivolta all’azione sui monumenti prodotta dell’acqua, che, come riporta un recente rapporto che sarà presentato in occasione del workshop, rappresenta una minaccia tra le più pericolose: “..in modo sottile e pervasivo, le precipitazioni piovose intense possono causare il crollo di tetti, lo straripamento dei canali, infiltrazioni nei materiali tradizionali”. L’acqua inoltre è responsabile dei cambiamenti termici che condizionano la crescita di microorganismi nel legno e nella pietra e la formazione di sali causa del deterioramento e della corrosione delle superfici.