Cafiero Antonio Francisco è un grande politico argentino
Piano. C’è anche un carottese fra i grandi uomini politici argentini, e la cosa esce fuori dall’incontro con mamma Hebe, con una domanda del consigliere di minoranza a Piano Mario Russo. Russo voleva sapere se Cafiero era coinvolto nella vicenda dei desaparecidos, mamma Hebe ha detto che non ha fatto nulla ma che vi è stato silenzio da parte sua su questa tragedia. Di origni carottesi Cafiero Antonio Francisco (Buenos Aires, 12/09/22) Partido Justicialista Deputato dal 1985Senatore dal 1993. Vicepresidente del Senato e Presidente della Commissione Ecologia e sviluppo umano, è anche membro delle Commissione Assistenza sociale e sanità pubblica, della Commissione Diritti e garanzie, della Commissione Economia e della Commissione Comunicazioni. È inoltre Segretario generale del Blocco del Partido Justicialista. Nel 1994 è stato membro della Convenzione nazionale per la riforma della Costituzione.
Laureato in Scienze economiche e docente universitario, è leader storico del movimento giustizialista, ricoprendo varie cariche, tra cui quella di segretario politico e coordinatore nazionale (1964-66) e di presidente del consiglio nazionale (1987-90). Autore di diverse pubblicazioni, è stato Ministro per il Commercio estero (1954-55), Ministro dell’Economia (1975-76), ambasciatore presso la CEE e il Belgio (1975), la Santa Sede (1976) e il Cile (1992). Dal 1987 al 1991 è stato Governatore della Provincia di Buenos Aires. Cafiero è comunque una grande personalità politica, dopo figure storiche di italiani, dal napoletano De Angelis padre della storiografia argentina al piemontese Pellegrini, presidente dell’Argentina nella durissima crisi finanziaria del 1890, Cafiero ha un forte legame con l’Italia enon dimentica mai la storia della sua famiglia sorrentina che all’inizio del secolo scorso si imbarcò con tante speranze per raggiungere l’Argentina e trovare la felicità. “Mio nonno e mio padre furono fruttivendoli nei mercati generali di Buenos Aires – ha raccontato Cafiero -; mia madre insegnante di musica. Insomma, laboriosità da una parte e raffinatezza di spirito dall’altra, il meglio del patrimonio italiano”.
Michele Cinque