
Elaborare una strategia di lotta ai falsi limoncelli ed ai prodotti realizzati in ogni parte del mondo ma commercializzati con il nome Sorrento. Questa la finalità del convegno «Il limone di Sorrento: un’efficace tutela dell’indicazione geografica protetta e dei prodotti trasformati» che si svolgerà domani a Napoli nella sala Parlamentino della Camera di Commercio. A fornire l’occasione per una riflessione pubblica tra tutti gli operatori della filiera dell’agrume è stata l’entrata in vigore della normativa che dal primo gennaio 2006 consentirà di commercializzare con il nome «Sorrento» solo i prodotti trasformati, tra i quali il famoso limoncello, prodotti esclusivamente con limoni provenienti dalla penisola sorrentina e certificati tramite le strutture tecniche del Consorzio di tutela. «Il convegno rappresenta un momento informativo importante per tutto il comparto – sottolinea Stefano Massa, vice presidente del Consorzio – Una intera filiera agro-alimentare che ha avuto il grande merito di aver valorizzato una coltura di eccellenza, il limone di Sorrento, e lanciato sul mercato un prodotto di successo come il limoncello, necessita ora di essere adeguatamente tutelata ed oggi finalmente c’è un quadro normativo che lo consente con semplicità e coerenza». La tavola rotonda sarà anche l’occasione per illustrare la particolarità del caso, unico in Europa, di una tutela ad indicazione geografica estesa anche ai prodotti trasformati. Da qui il nuovo regime di salvaguardia destinato principalmente al liquore di limoni che, in quanto prodotto alcolico, non potrebbe beneficiare di alcuna tutela. «Solo utilizzando questa opportunità sarà possibile competere sul mercato globale con intelligenza puntando sulla qualità dei nostri prodotti per differenziarci da quelli realizzati con aromi», sottolineano i produttori aderenti al consorzio. Appena pochi giorni fa, infatti, la questione della tutela del limone di SORRENTO e dei suoi derivati è stata oggetto di una interrogazione parlamentare fatta dal deputato Vincenzo Siniscalchi al ministro Gianni Alemanno per chiedere che vengano «intensificati i controlli per verificare la regolarità dell’impiego di limoni e di etichette, rispettivamente nella fase di produzione e di commercializzazione del limoncello». E Giuseppe Pirillo, produttore storico aggiunge che «con l’entrata in vigore della normativa di tutela sarà necessaria una forte azione di comunicazione per far conoscere ai consumatori il prodotto realizzato in penisola sorrentina e differenziarlo sempre di più anche sul piano commerciale da quello fabbricato altrove». La necessità del coinvolgimento delle istituzioni e di tutti i protagonisti della filiera del limone nell’opera di protezione del marchio «Sorrento» è testimoniata dalla presenza al Convegno di Andrea Cozzolino, assessore all’Agricoltura e attività produttive della Regione; Laura La Torre, del ministero delle Politiche agricole e forestali; Mariano Valentino Vinaccia, presidente del Consorzio di tutela Limone di SORRENTO Igp; Marcello De Simone, direttore della Coldiretti Napoli; Michele Bianco, dirigente dell’assessorato regionale all’Agricoltura; Federico Weber, direttore Ismecert; Ottavio Cagiano de Azevedo, direttore generale Federvini; Giovanni Goglia, direttore Icrf di Portici e Salvatore De Riso, dell’Accademia maestri pasticcieri italiani.