Castelvolturo. Agli stati generali del turismo si rilancia una proposta per un coordinamento delle aziende di soggiorno e turismo della Costiera Amalfitana e viene da Giuseppe Liuccio, iperattivo amministratore dell’Azienda di Maiori, che, dopo aver organizzato diversi eventi, si divide fra il convegno ed il Premio Rossellini che si sta tenendo in questi giorni con ospiti d’onore come Noa e Bevilacqua e il giorno prima il coordinamento dei festival dei cinema. Giuseppe Liuccio, dall’alto della sua esperienza, prospetta l’idea di accorpare le quattro aziende di soggiorno e turismo presenti in Costiera amalfitana, a Maiori, Ravello, Amalfi e Positano, per offrire un miglior servizio ai turisti che affollano anche altri centri costieri come Vietri sul Mare, Cetara, Minori, Atrani, Furore, Tramonti, Scala, Conca dei Marini e Praiano, che non hanno uffici turistici. “Per me la parola d’ordine è coordinamento, lo ho proposto per i festival del cinema in Campania e lo vorrei per la Costiera Amalfitana. E’ il momento di qualche riflessione pacata, utile per programmare la stagione turistica 2006 in vista anche delle grandi fiere dei prossimi mesi – dice Liuccio -. Il discorso investe l’intera regione Campania e, per certi versi, tutto il Mezzogiorno d’Italia, che dispone, da solo, di un patrimonio d’arte, di cultura e d’ambiente di gran lunga più ricco di quello del resto del Paese; e, quel che più conta, è la naturale porta di accesso all’Europa dei mercati del futuro: Oriente, Cina, India, Giappone; e necessita di una rete di infrastrutture e servizi efficienti e competitivi. Vorrei limitare la mia riflessione alla Costiera Amalfitana. Da Vietri a Postano, un comprensorio omogeneo per storia, cultura ed attività economiche, sono disseminate ben quattro Aziende di Soggiorno e Turismo (Maiori, Ravello, Amalfi, Positano). Ognuna dispone di un proprio amministratore, di personale dipendente, di una sede con relativi costi di gestione, che da soli, questi ultimi, si aggirano mediamente sui 300.000,00 euro per Azienda, con una spesa complessiva di 1.200.000,00 euro per tutte e quattro. Per le attività di promozione, comprensive delle manifestazioni, ogni Azienda riceve in media 150.000,00 euro all’anno (assolutamente insufficienti per qualsiasi attività minimamente decorosa ed incisiva sui mercati) per una spesa complessiva di 600.000, 00 euro. E, così, i costi di gestione e di investimento ammontano alla bella cifra di 2.000.000 di euro circa.”
“La proposta di Liuccio potrebbe anche andare, ma non so se questo può portare un beneficio ai territori specifici perché dobbiamo anche andare a vedere chi andrà a gestire queste cose – dice D’Angelo -, per evitare il sovrapporsi di eventi si potrebbe fare un coordinamento. La Provincia potrebbe fare da cabina di regia. Ogni realtà deve avere comunque una sua autonomia, sono diverse le caratteristiche dei posti.”
“Si tratta pur sempre di risorse limitate ed insufficienti, ma che, ottimizzate, darebbero, di sicuro, risultati apprezzabili. Di qui la necessità e l’urgenza– dice Liuccio – di un qualche intervento normativo che: accorpi le quattro Aziende in un organismo unico, in grado di ideare, programmare, organizzare e realizzare una progettualità per l’intero comprensorio sia sul piano della gestione che della promozione; valorizzi al meglio il personale esaltandone le professionalità; distribuisca sull’intero territorio (anche nei comuni privi di Aziende) una rete di uffici di informazione e di assistenza ai turisti; coordini le tante iniziative, che Comunità Montana, Comuni, Proloco, libere associazioni mettono in cantiere, spesso con sciocche e dannose sovrapposizioni; appronti una politica comune di promozione; gestisca, con l’obiettivo dell’efficienza e della redditività, i Beni Pubblici (Grotta dello Smeraldo, Villa Rufolo, Santa Maria de Olearia, ecc,); si raccordi, avendone la specifica competenza, con le Aziende che gestiscono i servizi (portualità, vie del mare e trasporti in genere); ottimizzi al massimo le risorse umane e finanziarie. Non so come questo obiettivo si possa conseguire, ma so per certo che non è più rinviabile, in attesa dei tempi lunghi della legge di riordino degli Enti periferici del turismo, pena l’ulteriore dequalificazione dell’offerta di qualità con un danno irreparabile di immagine e conseguente ricaduta negativa sui flussi.”
Michele Cinque