Londra brinda con i vini campani

27 ottobre 2005 | 00:00
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Londra brinda con i vini campani

Per quattro giorni Londra brinda con il vino campano. Quindici imprese vitivinicole, in rappresentanza di tutte e cinque le province, partecipano infatti al Wine Show in programma da oggi a domenica 30 ottobre nella capitale inglese. La missione è promossa dall’Irvat, l’istituto per la valorizzazione e la tutela dei prodotti regionali e vede protagoniste alcune delle più prestigiose aziende campane del settore. “Si tratta di un’ottima occasione per farsi conoscere sul mercato del Regno unito — spiega Michele Lo Muto, presidente dell’Irvat — che è il maggior importatore di prodotti italiani”.

Le imprese campane sbarcano al “Wine Show London”, in corso da oggi fino a domenica 30 ottobre nella capitale inglese. Le aziende saranno ospiti nello showroom permanente dell’Irvat, presso il Business Design Centre, che ospita la fiera. Per l’occasione lo showroom sarà interamente dedicato a vini e liquori della regione. “E’ un evento importante — dichiara Michele Lo Muto, presidente dell’Irvat – la rassegna è organizzata da New Magazine, una delle più note riviste inglesi, è prevista un grossa affluenza di pubblico. E’ un’ottima occasione — prosegue LoMuto – per farsi conoscere sul mercato inglese”.
“Taste, try and buy”, ovvero “Degusta, prova e compra”, è lo slogan della manifestazione. Accanto ai tradizionali assaggi di vino sono previste degustazioni guidate, con sommellier che impartiscono lezioni sui giusti abbinamenti. C’è poi la possibilità di lasciarsi guidare in un vero e proprio giro del mondo all’insegna delle produzioni enologiche tipiche.
Si tratta di un evento di rilievo, dunque, su cui le quindici aziende campane partecipanti ripongono molte aspettative.
Alcune di esse arrivano per la prima volta sul mercato inglese: “Siamo già negli Stati Uniti, in Giappone e in parte dell’Europa – dice Giuseppe Sorrentino, della Vinicola Sorrentino – ora puntiamo a un mercato difficile come quello inglese”. Per altre imprese si tratta invece di rafforzare un flusso di esportazioni già esistente: “Il mercato inglese ci ha già premiato, apprezzare molto il nostro vino passito – dichiara Erminia Di Meo delle cantine De Meo – ora vogliamo allargare la nostra fascia di prodotti esportati”.
Ma il successo del vino campano arriva anche oltreoceano: Michele Alois, delle omonime Fattorie vola a Londra dopo aver promosso negli Usa il vino che produce a Pontelatone (Ce). “Proprio ieri (due giorni fa, Ndr) abbiamo presentato il nostro vino a un meeting a New York: è stato un successo, i produttori californiani, terra famosa per il vino, ne sono rimasti entusiasti”. Casavecchia, pallagrello, aglianico e falanghina sono le varietà prodotte dalle cantine Alois ed esportate in Usa, Russia e Cina. “Siamo molto impegnati sul fronte cinese- dice Alois – sono stato lì poco tempo fa e ho scoperto un settore molto interessante, c’è bisogno solo di adeguate strategie di marketing”.
Quali? Nessuno meglio di Piero Mastroberardino, che esporta vino in oltre cinquanta Paesi ed è ordinario di Economia e gestione delle imprese all’Università di Foggia, può dare consigli alle Pmi campane. “La produzione vinicola è legata al territorio. Le nostre strategie di marketing puntano a far conoscere il Sannio e le sue tradizioni. Organizziamo visite e soggiorni nella nostra azienda per buyer e consumatori. Poi — afferma – si deve anche portare il vino dai consumatori: per questo la partecipazione a fiere come il Wine Show è un’ottima strategia”.

Le aziende protagoniste
• Napoli
– Cantine Di Meo
– Matilde Zasso
– Vinicola Sorrentino,
– Il Beneduce
– Distitalia;

• Avellino
– I Capitani
– Cantine Castel dei Franci

• Benevento
– El.An
– Torre Gaia
– Ocone
– Squisitezze d’Autore;

• Caserta
– Castello Ducale
– Fattorie Alois;

•Salerno:
– Il Gusto della Costa,
– I sapori di Terra Nostra.