Primarie a Positano

17 ottobre 2005 | 00:00
Share0
Primarie a Positano

Si traduce in un bilancio positivo per il centro-sinistra il voto anche a Positano con 162 schede votate, su 200 a dispozioni, che hanno portato i voti validi suddivisi in questo modo: Prodi 92 -Mastella 43 -Bertinotti 19-Pecoraro 3 -Panzino 3 -Di Pietro 1 –Scalfarotto 1 .

Considerando che si trattava di una consultazione interna ad uno schieramento politico senza valore legale, ma solo simbolico, le previsioni davano un afflusso anche inferiore a quello registrato. Molto scetticismo anche da parte degli elettori del centro-sinistra e contestazioni da parte di chi vedeva in questo sistema un’ulteriore imitazione del sistema americano. Una cultura che parte della sinistra avversa, ma che è praticamente diventata parte integrante e spesso deformante della politica italiana. Da sottolineare la tenuta di Bertinotti, che dimostra che Rifondazione è l’unica forza alternativa di sinistra presente sul territorio, e l’affermazione di Mastella spiegabile sia per il riferimento a Michele De Lucia, il consigliere di opposizione, ex assessore nella precedente Giunta Fusco, che per l’attivismo di ex dipietristi come l’avvocato Marinella Esposito ed Eugenio Fucito.

Il sindaco Domenico Marrone può dirsi soddisfatto del risultato, che è condiviso anche dalla margherita, rappresentata dal consigliere di opposizione Francesco Fusco, mentre i Ds sono stati i più attivi nell’organizzazione logistica.

A livello locale traspare la trasversalità del centro-sinistra che è rappresentato dalla maggioranza, col sindaco Ds, e dalla minoranza, con Margherita ed Udeur. Poi, contraddizione delle contraddizioni, l’opposizione più dura al sindaco Ds viene manifestata dai consiglieri di opposizione dello stesso centro-sinistra, Udeur e Margherita, mentre il capogruppo delle opposizioni, Salvatore Russo, che si è detto sempre vicino a Forza Italia, appare sempre più defilato rispetto ad una politica di contrasto con la maggioranza. Di certo l’aria quasi certa della vittoria del centro-sinistra sta portando a spostare l’asse politico del paese che, seppure tradizionalmente legato ad un voto di centro-destra, non sembra riuscire ad esprimere una politica di partito organizzata a destra. La sinistra sembra invece abbastanza consolidata su posizioni governative.

Michele Cinque