Tamorra a Positano: esisteva una tradizione a Montepertuso

18 ottobre 2005 | 00:00
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Tamorra a Positano: esisteva una tradizione a Montepertuso

Positano. Mercoledì 19 ottobre alle 20 comincia nell’auditorium di Positano il corso di tamorra tenuto dal musicista Salvatore Cuccaro per l’associazione musicale Franco di Franco. Cuccaro, che vuol far riscoprire e ritrovare la musica popolare a Positano. Una tradizione che si pensava che in Costiera Amalfitana esistesse solo a Maiori, con la tamorra per la Madonna dell’Avvocata, ma che affonda delle radici anche a Montepertuso.

“A Montepertuso c’è sempre stata una tradizione legata all’uso della tamorra e dei canti di ringraziamento per la fine delle raccolte delle olive o di altro, si facevano alla fine dei lavori – racconta Rino Fusaro, protagonista storico dei capodanni popolari positanesi ed abile pizzaiolo -, a Positano c’è stata una riscoperta di questa tradizione negli anni Settanta quando con alcuni amici, fra i quali ricordo Fortunato Di Lieto, ci riunivamo nella chiesetta di Santa Lucia alla Chiesa Nuova dove nelle serate invernali preparavamo il Capodanno. Era un gruppo consistente di persone che si esercitava in canti e suoni di vari strumenti popolari.”

Ma come si suonava il Capodanno?

“Si cominciava una settimana prima, nella settimana dopo Natale, andando “casa casa” li ci davano qualcosa da mangiare, bere o altro. Poi il finale era la notte di Capodanno, con quello che raccoglievamo, specialmente in vino, scendevamo con una carriola dalla Grotta di Fornillo fino in spiaggia dove si festeggiava a suon di musica e vino.”

Come era la tamorra di Montepertuso?

“Era diversa da quella di Maiori, si caratterizzava dalla presenza di un fischio che veniva ripetuto a ritmo costante e al suono circolare sulla tamorra sui bordi, un’impugnatura diversa. Le musiche erano tenute anche da un gruppo, di cui faceva parte “Nennella”, Maria Grazia Fusco, e ci furono anche delle registrazioni della Rai, lo stesso Michele Cinque, ricordo, suonava e cantava, ma di nascosto, insomma la moglie stava in un vero e proprio gruppo e lui lo faceva“ammucciato”, cosi diceva, peccato non averlo registrato. C’è ancora Iolanda e pochi altri vecchi che conoscono i canti e la musica, i ritmi e la melodia di questi che erano frutto di riti dionisiaci di cui purtroppo perdiamo la memoria. Tutti i paese del Mediterraneo hanno poi in comune la tamorra e la sua musica. I balli, se ci fate caso, richiamano un po’ il flamenco spagnolo.”

Poi cosa è successo?

“E’ successo che molti anziani quasi si vergognavano di questi canti perché la cultura di qualche anno fa li riteneva cose popolari prive di valore, ora si stanno riscoprendo, ma non è più quella musica popolare che veniva spontanea dalla gente, è diventata per lo più un fenomeno culturale un po’contaminato da vari elementi. Sarebbe bello riuscire a registrare questi canti e questa musica prima che scompaia del tutto. Sono proprio contento che c’è qualche giovane che vuole riportare la tamorra a Positano e questa iniziativa e veramente apprezzabile”

Oggi si comincia a capire come quelle manifestazioni musicali fossero profonda espressione di cultura popolare e finalmente si comincia a riappprezzarla, ora a riprovare a portare la tamorra a Positano ci pensano i giovani.

Cuccaro è all’ultimo anno di conservatorio specializzato nel trombone, strumento per il quale suona con l’orchestra del Teatro Verdi andando in giro in tutta Europa. Da esperienze internazionali alla riscoperta delle proprie tradizioni cercando di farla apprezzare anche alla popolazione. Come si organizzerà il corso e quanto costera? “Il corso non costa nulla – spiega Salvatore Cuccaro, animato da una vera passione per la musica -, noi vogliamo dare i rudimenti di questo strumento popolare che affonda le sue radici nella nostra storia popolare. Chi vuole può partecipare acquistandosi eventualmente una tamorra. Speriamo di avere anche la testimonianza di chi lo ha fatto in passato e spero continui a farlo con noi.”

Il corso è nato da esperienze con il gruppo di Claudio Bruno di Ravello della Madonna dell’avvocata e altri, oltre agli studi approfonditi della musica che ha fatto Cuccaro . Si parlerà dei basilari e chi vorrà farà parte di un gruppo popolare che allieterà il capodanno a Positano sperando con la presenza di Rino.

Michele Cinque