Ieri mattina all’alba sono stati apposti i sigilli al lussuoso complesso alberghiero «Furore Inn Resort» e contemporaneamente sono stati perquisiti da finanzieri e carabinieri abitazioni e studi dei quaranta indagati. Una decisiva svolta nelle indagini avviate alla fine del 2003, con le notifiche di avvisi di garanzia a Raffaele Ferraioli, all’epoca dei fatti sindaco di Furore e componente di varie commissioni edilizie, al parlamentare della Margherita Renzo Lusetti, presidente del consiglio di amministrazione della società Futura e ai componenti Aniello Lanzara, Alfonso Malacario, Tommaso Gentile e Francesco Paolo Sellitti. Un sequestro preventivo d’urgenza, disposto dal sostituto procuratore Gabriella Nuzzi, titolare dell’inchiesta, che ha adottato il provvedimento per quel complesso turistico-alberghiero, che dalle indagini risulta «edificato grazie a un sofisticato sistema fraudolento volto a simulare la natura di opera pubblica», scrive il magistrato. Con il sequestro si è voluta bloccare la possibilità di una ulteriore attività speculativa. Un rischio che gli inquirenti ritengono concreto soprattutto dopo che il 1° febbraio di quest’anno Aniello Lanzara, amministratore unico della società «Futura», ha affittato una parte dell’azienda, il ramo turistico alberghiero, alla Italian Touch Italia, con sede a Ravello e costituita lo stesso giorno della cessione. Dalle prime indagini della Guardia di Finanza si tratterebbe di una società collegata in maniera occulta sia a Raffaele Ferraioli che ad Aniello Lanzara. Soci della Italian Touch Italia sono i coniugi Gianfranco Cioffi e Maria Teresa Mansi, che contemporaneamente compaiono anche nella compagine sociale della Italian Touch Limited, con sedi in Gran Bretagna e Irlanda, anche questa costituita nella fatidica data del 1° febbraio di quest’anno. Un sospetto gioco a incastro di società a cui a dopo pochi mesi, a giugno scorso, si è aggiunto anche il mutamento nella rappresentanza legale della società Futura, attribuita a Carmine Maietta. A insospettire gli inquirenti anche la scelta di Maria Teresa Mansi della residenza a Londra. Una serie di atti in cui la Procura ha individuato un «disegno criminoso messo in atto dagli indagati volto a sottrarre l’abusivo complesso turistico-alberghiero Furore inn Resort e i profitti derivanti dall’esercizio della relativa attività all’autorità giudiziaria», così il pm Nuzzi ha motivato il sequestro d’urgenza. Il provvedimento cautelare ha investito anche le quote delle società Futura, Italian Touch e Italian Touch Limited, oltre alla somma di otto miliardi di vecchie lire, incassata dalla società Futura come finanziamento pubblico e i diversi conti correnti intestati alle diverse società. Lo spettro che si delinea all’orizzonte dell’inchiesta su quel complesso di gran lusso sorto in Costiera in una zona soggetta a vincoli paesaggistici e ambientali è quello della confisca e in base al teorema della Procura le ultime mosse degli indagati sarebbero finalizzate proprio a evitare quel rischio. Un’indagine complessa durata due anni in cui è stato svolto un capillare lavoro investigativo da parte di finanzieri e carabinieri. Diverse le contestazioni, che vanno dai falsi in provvedimenti amministrativi, a quelli negli stati di avanzamento dei lavori, nelle relazioni tecniche, nei collaudi e nei certificati di conformità della commissione di vigilanza, agli abusi edilizi, alle truffe aggravate in danno del Comune di Furore e della regione Campania, alle truffe per ottenere finanziamenti pubblici, fino al peculato e al riciclaggio per i soci della Italian Touch. Ieri mattina all’alba sono stati apposti i sigilli al lussuoso complesso alberghiero «Furore Inn Resort» e contemporaneamente sono stati perquisiti da finanzieri e carabinieri abitazioni e studi dei quaranta indagati. Una decisiva svolta nelle indagini avviate alla fine del 2003, con le notifiche di avvisi di garanzia a Raffaele Ferraioli, all’epoca dei fatti sindaco di Furore e componente di varie commissioni edilizie, al parlamentare della Margherita Renzo Lusetti, presidente del consiglio di amministrazione della società Futura e ai componenti Aniello Lanzara, Alfonso Malacario, Tommaso Gentile e Francesco Paolo Sellitti. Un sequestro preventivo d’urgenza, disposto dal sostituto procuratore Gabriella Nuzzi, titolare dell’inchiesta, che ha adottato il provvedimento per quel complesso turistico-alberghiero, che dalle indagini risulta «edificato grazie a un sofisticato sistema fraudolento volto a simulare la natura di opera pubblica», scrive il magistrato. Con il sequestro si è voluta bloccare la possibilità di una ulteriore attività speculativa. Un rischio che gli inquirenti ritengono concreto soprattutto dopo che il 1° febbraio di quest’anno Aniello Lanzara, amministratore unico della società «Futura», ha affittato una parte dell’azienda, il ramo turistico alberghiero, alla Italian Touch Italia, con sede a Ravello e costituita lo stesso giorno della cessione. Dalle prime indagini della Guardia di Finanza si tratterebbe di una società collegata in maniera occulta sia a Raffaele Ferraioli che ad Aniello Lanzara. Soci della Italian Touch Italia sono i coniugi Gianfranco Cioffi e Maria Teresa Mansi, che contemporaneamente compaiono anche nella compagine sociale della Italian Touch Limited, con sedi in Gran Bretagna e Irlanda, anche questa costituita nella fatidica data del 1° febbraio di quest’anno. Un sospetto gioco a incastro di società a cui a dopo pochi mesi, a giugno scorso, si è aggiunto anche il mutamento nella rappresentanza legale della società Futura, attribuita a Carmine Maietta. A insospettire gli inquirenti anche la scelta di Maria Teresa Mansi della residenza a Londra. Una serie di atti in cui la Procura ha individuato un «disegno criminoso messo in atto dagli indagati volto a sottrarre l’abusivo complesso turistico-alberghiero Furore inn Resort e i profitti derivanti dall’esercizio della relativa attività all’autorità giudiziaria», così il pm Nuzzi ha motivato il sequestro d’urgenza. Il provvedimento cautelare ha investito anche le quote delle società Futura, Italian Touch e Italian Touch Limited, oltre alla somma di otto miliardi di vecchie lire, incassata dalla società Futura come finanziamento pubblico e i diversi conti correnti intestati alle diverse società. Lo spettro che si delinea all’orizzonte dell’inchiesta su quel complesso di gran lusso sorto in Costiera in una zona soggetta a vincoli paesaggistici e ambientali è quello della confisca e in base al teorema della Procura le ultime mosse degli indagati sarebbero finalizzate proprio a evitare quel rischio. Un’indagine complessa durata due anni in cui è stato svolto un capillare lavoro investigativo da parte di finanzieri e carabinieri. Diverse le contestazioni, che vanno dai falsi in provvedimenti amministrativi, a quelli negli stati di avanzamento dei lavori, nelle relazioni tecniche, nei collaudi e nei certificati di conformità della commissione di vigilanza, agli abusi edilizi, alle truffe aggravate in danno del Comune di Furore e della regione Campania, alle truffe per ottenere finanziamenti pubblici, fino al peculato e al riciclaggio per i soci della Italian Touch.
‘Allo stato non c’e’ alcuna limitazione dell’esercizio dell’attivita’ alberghiera del Furore Inn Resort, che continua l’attivita’ avendo la Procura nominato un custode giudiziario nella persona del dottor Coppola di Napoli, che affianca gli amministratori della Italian Touch”. E’ la precisazione dell’avvocato Felice Lentini, legale di Maria Teresa Mansi, di Gianfranco e Marina Cioffi, i tre soci della Italian Touch che dall’inizio dell’anno, con un contratto di fitto di ramo d’azienda, conducono il ”Furore Inn Resort”, finito nel mirino della procura della repubblica di Salerno che ieri ha disposto il sequestro preventivo delle quote della societa’ mista Futura Spa (proprietaria del complesso immobiliare alberghiero), e quelle della societa’ Italian Touch srl. La procura contesta l’illecita’ dei titoli edilizi, ritenendo che i lavori realizzati non potevano essere eseguiti con semplici autorizzazioni edilizie e che le persone coinvolte, consapevoli del divieto in costiera amalfitana di rilasciare concessioni edilizie per la costruzione di nuovi edifici nei comuni che non hanno adeguato il Piano Regolatore Generale alle previsioni del piano paesistico territoriale, sono ricorse all’escamotage di rilasciare mere autorizzazioni edilizie al posto delle concessioni. Da questo si contesta il falso nelle autorizzazioni amministrative, il peculato per aver destinato i fondi pubblici percepiti dalla Regione Campania alla costruzione di un edificio, con destinazione diverse dal progetto originario. In tutto 50 pagine di contestazioni. La vicenda, che vede coinvolte una quarantina di persone, fra cui il deputato della Margherita Renzo Lusetti, all’epoca presidente del consiglio di amministrazione della societa’ mista ”Futura spa”, prende il via all’inizio degli anni ottanta, quando si diede vita all’attivita’ di trasformazione di un centro ricreativo sportivo insistente nel comune di Furore nell’attuale struttura alberghiera. Il legale dei soci della Italian Touch srl tiene a precisare che i suoi assistiti dal 1970 hanno operato in Inghilterra, dove gestivano alcuni ristoranti e strutture alberghiere, vendute per investire tutto il ricavato per condurre questa attivita’ in Italia. ”Non e’ vero – dice l’avvocato Felice Lentini- che la Italian Touch srl e’ una societa’ inglese”