Napoli. “Bisogna arrestare il consumo del suolo, in quaranta anni sono stati distrutti più di 100.000 ettari di suolo fertile con l’occupazione del suolo quintuplicato rispetto a quaranta anni fa di fronte ad un aumento della popolazione di appena il venti per cento. La Regione Campania non sta facendo nulla rispetto a questo problema.”
Cosi l’agronomo Antonio Di Gennaro, responsabile per il territorio di Italia Nostra, lancia l’allarme al convegno che si è tenuto ieri all’hotel Vesuvio a Napoli, un convegno organizzato dalla Coldiretti che ha visto la nascita di un osservatorio sulle politiche ambientali con la firma di un documento comune “Il Manifesto per il territorio che vogliamo” da parte di Italia Nostra, WWF, Legambiente, Verde Ambiente e Società, AssoCampaniaFelix, Lipu e dalle associazioni dei consumatori Codacons, Federconsumatori, Adoc, Movimento difesa del cittadino, Unione nazionale consumatori e Adiconsum.
“Questo osservatorio servirà per monitorare le politiche sul territorio – spiega Di Gennaro -, bisogna sensibilizzare la Regione Campania sulla necessità, come avviene in altre parti d’Europa, di tutelare il suolo, oggi la legge non lo prevede, si fanno leggi di procedura senza prevedere determinate tutele, la Regione Toscana, per esempio, ha previsto tale tutela in modo che non sia indistinguibile il centro urbano da quello rurale che da noi si sta progressivamente distruggendo dai 20.000 ettari negli anni Sessanta ai 100.000 ettari di oggi e per tre quarti si costruisce nelle pianure e nelle aree vulcaniche, invece di pensare a riqualificare l’esistente tessuto urbano. Il consumo dei suoli, la hand cover, è al primo posto delle priorità ambientali europee e qui viene completamente ignorato.”
“Mi sembra che ci siano state critiche un po’ pesanti e ingenerose visto il consenso che abbiamo riscosso in questi anni – replica l’assessore regionale all’ambiente Luigi Nocera -. Credo che vada riconosciuto lo sforzo fatto dalla Regione Campania per il territorio ed è stato fatto molto rispetto al passato. Pensiamo a progetti di sviluppo legati alla riconversione che proponiamo agli ambientalisti con i quali non ci siamo mai sottratti al dialogo e possiamo fare molte cose insieme.”
Anche il magistrato Donato Ceglie ha offerto spunti alla discussione. “La Campania è al primo posto per le illegalità ambientali in Italia ma non è attrezzata per affrontare queste emergenze – accusa Ceglie -, basti pensare all’Arpac che dovrebbe controllare sulle problematiche ambientali, in regione come l’Emilia Romagna ci sono centinaia di ispettori, qui solo poche decine e se si pensa che la Campania è al primo posto in Europa per numero di discariche abusive non è assolutamente sufficiente.”
Al convegno, coordinato dal direttore della Coldiretti Campania Vito Amendolara,hanno partecipato ancheAndrea Cozzolino, assessore regionale all’Agricoltura e alle Attività Produttive Gaetano Cola, presidente della Camera di Commercio di Napoli
Gerardo Marotta, istituto italiano Studi Filosofici, Luciano Dassatti, comandante generale Corpo capitanerie di Porto, Guardie Costiere, Massimo Contri, comandante gruppo CC per la tutela dell’ambiente di Napoli, Stefano Masini, area ambiente e territorio Coldiretti e rappresentanti di associazioni e istituzioni.
Michele Cinque