Sperling & Krupfer pubblica in Italia un libro di grande attualità: Cittadini del mondo di D. Ikeda e H. Henderson. Originariamente pubblicato nel 2003 in Giappone il volume si snoda sotto forma di affascinante dialogo tra Daisaku Ikeda, Presidente della Soka Gakkai Internazionale, un’associazione buddista laica che promuove la pace, la cultura e l’istruzione e Hazel Henderson futurologa di fama mondiale, economista evolutiva, consulente per lo sviluppo sostenibile e opinionista per l’agenzia InterPress Service che ne diffonde gli articoli in 27 lingue e in oltre 400 giornali. I due attivisti globali di fama internazionale esplorano una notevole varietà di argomenti: lo sviluppo equo e veramente sostenibile, la giustizia economica, il rispetto per i popoli indigeni e le loro terre, la democratizzazione della politica e delle istituzioni internazionali, il diritto all’istruzione, la difesa della biodiversità e della qualità dell’acqua e dell’aria. L’attenzione dei due autori si concentra in particolare su come i valori, obiettivi e credenze individuali possono operare all’interno delle nostre famiglie e comunità per garantire a tutti un futuro più sotenibile. In un passaggio la Henderson dice al presidente Ikeda: ‘Leggendo la storia della Soka Gakkai ho appreso che il vostro fondatore, Makiguchi, insegnava che le false teorie e le false dottrine possono fuorviare le persone’. Dalla conversazione emerge che l’economia non è una scienza esatta e deve perciò rinunciare a influenzare pesantemente le politiche internazionali. L’odierna ossessione per una crescita economica puramente materialistica, misurata sui PIL nazionali, ha oscurato la via più nobile che conduce al sapere e a una crescita morale e spirituale dell’umanità. Alzando la mira verso bersagli quali l’equità sociale e il miglioramento della qualità della vita, si imbocca anche la strada verso la sostenibilità e il recupero ambientale. Il PIL è un indicatore del tutto materialistico che non consente di misurare realmente la crescita economica. Possiamo crescere in saggezza, in intelligenza e in conoscenza: un’economia basata sulla uguaglianza e cooperazione tra i sessi e sulla crescita spirituale può funzionare molto bene. La Henderson indica l’Austria come esempio di economia fondata sulla crescita spirituale: nel XIX secolo l’economia di questo paese dipendeva dalla musica e cita il Brasile di oggi come un nuovo faro di speranza per la democrazia. Nel bene e nel male il problema energetico dipende in larga misura dalla volontà politica. I leader di alcuni paesi stanno introducendo con rapidità strumenti come generatori alimentati da energia solare o eolica. Il sole è inequivocabilmente la prima sorgente di calore e il petrolio e il gas naturale altro non sono che energia solare immagazzinata in un lontano passato. Le celle a idrogeno ad esempio utilizzano la reazione chimica tra idrogeno e ossigeno per generare elettricità pulita perché come scorie producono solo acqua. E’ necessaria una diversa volontà politica per interrompere le sovvenzioni alle industrie dei combustibili fossili e del nucleare dal momento che, finanziando le campagne politiche, tali industrie esercitano sui governi ancora un potere paralizzante. La cosa più importante è costruire coalizioni di cittadini, di gente comune che incontrandosi e dialogando acquisiscano maggiore consapevolezza e forza espandendosi in movimenti. Promozione del riciclaggio e di sistemi locali ed elettronici di baratto, l’agricoltura biologica, ridurre il consumo di combustibili fossili e di beni materiali sono strumenti necessari a disposizione di ognuno che possegga la consapevolezza del loro valore. Infatti, se ripetuti con costanza, anche piccoli sforzi individuali possono salvare regioni, nazioni e addirittura il mondo intero. Per esempio ogni volta che acquistiamo merci di seconda mano contribuiamo alla difesa dell’ambiente. E sono le coalizioni di cittadini che creano tali movimenti e che possono costringere le corporation a cambiare i loro modi di produzione e di marketing come la pluridecennale esperienza della Henderson insegna. Per controllare le biotecnologie abbiamo bisogno di più beni pubblici globali: strade, aereoporti, porti, scuole e così via, ma beni pubblici globali sono anche e necessariamente la salute, l’istruzione, la difesa dell’ambiente, la giustizia e la pace. Ne abbiamo bisogno adesso. La biotecnologia emergente viene definita dagli autori faustiana e arrogante. Dobbiamo invece formare una coalizione fondata sulla pietà. In tal senso Ikeda e la Henderson individuano nella attuazione della Carta della Terra , lanciata ufficialmente nel 2000 presso il Palazzo della Pace dell’Aia nei Pesi Bassi, un passo fondamentale. La Henderson ha lavorato per anni nel movimento per la creazione della Carta della Terra e ad un certo punto dice al Presidente Ikeda:’ Al principio non mi ero resa conto di quanto la SGI avesse sostenuto la Carta. In seguito andai a presentare la Carta all’Istituto di Ricerca di Boston per il XXI secolo, – (fondato dal Presidente Ikeda) – portandomi dietro una caterva di documenti. Quando giunsi a destinazione, scoprii con mia sorpresa che il personale dell’Istituto disponeva già di tutto il materiale. Sono felice che piccoli episodi come questo mi abbiano avvicinato alla SGI’.E, insieme citano alcuni passi tratti soprattutto da quello che definiscono il meraviglioso preambolo della Carta della Terra condividendoli perfettamente nel loro bel libro Cittadini del Mondo, una lettura davvero intelligente, assai piacevole e di grande ottimismo, capace di renderci più consapevoli delle nostre potenzialità e più responsabili nei confronti del nostro essere uomini.
Giovanna Mangiaracina