Consegnati i Premi Maior

10 dicembre 2005 | 00:00
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Consegnati i Premi Maior

Consegnati i Premi Maior nel segno della mediterraneità

Raffaele Nigro annuncia la nascita di un forum degli scrittori del Mediterraneo

e Bevilacqua attacca i grandi premi nazionali.

“Sono ostaggio delle case editrici” ha detto,

mentre Laterza ha premiato Maiori con il presidio del libro

La poesia di Alberto Bevilacqua, l’opera narrativa di Raffaele Nigro, l’impegno per la divulgazione della cultura di Giuseppe Laterza, i racconti – bestseller di Savyon Liebrecht e l’autorevole lavoro svolto da Yasemin Taskin nel settore dell’informazione. E’ su questi cinque personaggi e sul loro impegno per la crescita culturale che ieri sera a Maiori si sono accesi i riflettori del Premio Maior.

Giunto alla sua seconda edizione, il “Premio dei Premi”, organizzato dall’azienda di soggiorno e turismo di Maiori, ha conferito ai cinque personaggi di spicco della cultura italiana e straniera il singolare riconoscimento, nato lo scorso anno dalle sinergie tra i premi Donna Città di Roma, Bancarella, Grinzane-Cavour, Lerici-Pea, Montale Fuori di Casa, Mondello e Rapallo Carige.

E proprio in due di questi maggiori riconoscimenti letterari italiani (il Grinzane Cavour e il Campiello) hanno primeggiato Alberto Bevilacqua con “Tu che mi ascolti – Poesie alla madre” (Einaudi) e Raffaele Nigro con “Malvarosa” (Rizzoli). A loro è stato consegnato ieri sera il Premio Maior per le sezioni poesia e narrativa che, in questa seconda edizione, ha posto al centro del dibattito il Mediterraneo come teatro di scontri-incontri di civiltàe di culture e, oggi più che mai, laboratorio di pace e di tolleranza fra i popoli.

Infatti, in questa direzione si muove il romanzo di Raffaele Nigro, conun affresco riuscitissimo sul meticciato che popola le sponde del Mediterraneo. “Il rapporto col mediterraneo è fondamentale – ha detto lo scrittore lucano – Il problema è che l’Europa continua ad essere sorda verso le problematiche del Mediterraneo e verso i rapporti con l’Oriente. Si continua a guardare con indifferenza a tutto ciò perché il nostro è un orientalismo imperfetto. Il fondamentalismo etico e religioso e quello puramente economico hanno bisogno di incontrarsi perché bisogna dire basta alle crociate. Per fare ciò si è pensato, insieme con altri intellettuali europei, di dar vita ad un forum degli scrittori del Mediterraneo che abbia la capacità di riflettere sugli eventi e comunicare le proprie idee al parlamento di Bruxell”.

Una proposta che piace alla giornalista turca Yasemin Taskin (spero ci sia un dialogo anche con gli scrittori turchi – ha detto la corrispondente da Roma del quotidiano Sabbah – anche perché gli intellettuali nel mio paese non sono abbastanza apprezzati) e meno ad Alberto Bevilacqua secondo il quale l’Europa “è una vecchia che bisognerebbe aiutare a trascorrere bene la sua vecchiaia”. “Non credo che questa sia una proposta attuabile – ha detto lo scrittore vincitore del Maior per la sezione poesia – Le civiltà muoiono e poi in una terra dove esplodono le etnie si possono creare ponti complicati”. Bevilacqua che ha attaccato l’Inghilterra per non concedere spazio alla cultura italiana, pur essendo il Regno Unito compreso nell’Europa, ha elogiato l’iniziativa di Maiori “che riporta alla ribalta premi freschi ma che concede la possibilità di fare autocritica”. “I grandi premi – ha poi aggiunto Bevilacqua – sono ormai alla rovina perché divenuti merce di scambio. Sono ostaggi delle case editrici a differenza delle piccole iniziative che mantengono rigore e linearità”.

Durante la serata, condotta da Maria Concetta Mattei (l’artista salernitano Nuccio Siano ha offerto invece una serie di interventi musicali), sono saliti sul palcoscenico anche i due vincitori del premio internazionale: Savyon Liebrecht e Giuseppe Laterza. E proprio questultimo ha salutato favorevolmente l’adesione di Maiori al suo progetto di Presidi del Libro per la diffusione della lettura.

“E stata una grande incontro con la cultura – ha detto il commissario dell’Azienda di Soggiorno e Turismo di Maiori, Giuseppe Liuccio – che deve lavorare per la tolleranza e la integrazione delle razze. Siamo eredi di un grande meticciato: quello della Magna Grecia e della Repubblica Marinara di Amalfi e per questo il Premio Maior intende proseguire in questa direzione”.

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