CRACK GIACOMELLI, VENDESI VILLA IN COSTIERA PER 10 MILIONI DI EURO

3 dicembre 2005 | 00:00
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CRACK GIACOMELLI, VENDESI VILLA IN COSTIERA PER 10 MILIONI DI EURO

CRACK GIACOMELLI, VENDESI VILLA IN COSTIERA PER 10 MILIONI DI EURO

NAPOLI – Dieci milioni di euro, in lire quasi venti miliardi, è l’importo pagato in costiera amalfitana per l’acquisto di una torre saracena, con suites e piscine incluse. Ma la vendita è avvenuta sotto silenzio, così come le pratiche di condono presto evase e approvate. Niente cartelli, niente pubblicità. Il motivo è presto detto: chi ha venduto è “ricercato” da ben 6500 creditori di tutta Italia. Giacomelli Antonio, noto come il fondatore della “Giacomelli Sport” è un uomo divorato dai debiti. Lo cercano in tanti, ingannati dai suoi bond emessi sul mercato finanziario, che avrebbero dovuto rendere molto, ma che presto son crollati insieme ai debiti che la società aveva contratto, acquistando la Longoni sport. E per le già non floride casse della Giacomelli è stato insostenibile. Un passo più lungo della gamba. Ha venduto così di nascosto e in fretta quest’altro suo bene. Il notaio è di Castellammare, il nuovo acquirente è un imprenditore di Agerola, titolare anche di una società con sede a Lodi. Ha ceduto così il suo eremo dorato, acquistato nel 1999 dall’architetto Tito Luccichenti, e trasformato come lo desiderava. Ha tentato in tutti i modi di evitare clamori, sottraendo, evidentemente, l’intera proprietà dal controllo dei tre commissari straordinari nominati dal Ministero delle Attività produttive per cercare di risanare l’impresa. La “torre di Cesare” è uno splendido esempio di torre saracena risalente alla seconda metà del XVI secolo, voluta dal viceré Pietro da Toledo per difendere la costa. E il posto dove sorge è tra quelli intoccabili della Costiera amalfitana, in località Cannaverde, tant’è che ricade nella zona E3-1A, vale a dire: sottoposta a vincolo di tutela paesaggistico-ambientale, cioè inedificabilità assoluta. Dalla strada statale 163 poco si vede, se non un cancello che delimita la proprietà, ma basta affacciarsi e già si notano i lavori fatti. In lontananza, la torre maestosa, con qualche apertura moderna e dal tetto abitabile. Ma basta andare via mare e appare l’intero scenario: una vasca irrigua diventa una lussuosa piscina idromassaggio; ben dodici stanze che spuntano come funghi sotto i tradizionali pergolati in palo di castagno, addirittura anche sotto una piscina. Su un sito internet dove si vendono dal modico costo di quattromila euro “week end da favola in luoghi straordinari”, c’è questa descrizione: “una vasca idromassaggio è posizionata su una roccia a strapiombo; una sauna è nascosta dietro una roccia che si affaccia su una graziosa insenatura del mare, e poi, un susseguirsi di terrazze panoramiche e una piscina idromassaggio con acqua riscaldata a 30° e una copertura termica per l’inverno”. Giacomelli acquistò con due atti notarili del 5 gennaio 1999 e del 30 luglio dello stesso anno l’intera proprietà che si estende su un appezzamento di metri quadri 8.500. Per dare dignità al tutto,costituì una società denominata “La torre Saracena 1515 srl”, con sede in Porretta Terme a Bologna. In questo lembo di terra, la sua fertile fantasia ha poi creato il resto, rendendo produttivo l’acquisto: fitti settimanali per gente facoltosa che ama la tranquillità e posti unici. E quando poi è arrivato il momento di disfarsi dell’intera struttura realizzata, ha trovato non troppi ostacoli: l’ufficio tecnico del comune di Maiori si è attivato, e prontamente, in un sol colpo ha rilasciato ben quattro concessioni edilizie in sanatoria (19 luglio 2005). Il costo delle prime tre sanatorie non arriva a 6,500 euro. La quarta per un importo di 6.422,76. Eppure, oltre ad invocare il condono dell’85 e del ‘94 si è richiamato anche il condono del 2004 (legge 308/04) che al momento in Campania non è ancora operante e applicabile (in attesa della sentenza della Corte Costituzionale), per poter definitivamente vendere e incassare. Eppure tra le descrizioni delle pratiche di condono ci sarebbero omissioni di abusi. E nell’atto d’acquisto del ’99 tutto risulterebbe essere in regola. L’intera operazione appare come una normale transizione di beni, ma la realtà è diversa. Un altro dato: il Comune di Maiori da gennaio a novembre 2005 ha rilasciato soltanto sei pratiche di condono. Le prime due riguardano piccoli interventi, le altre quattro sono inerenti a Giacomelli. La Soprintendenza di Salerno, dal canto suo, ha ritenuto interessarsi unicamente a come rendere tenui i colori degli immobili abusivi; gli altri Enti sovraccomunali nulla hanno visto. E nel silenzio totale si è perpetrato così un altro misfatto sulla divina Costa. Territorio tutelato da leggi finora poco applicate.

articolo di Maria Rosaria Sannino,
giornalista la Repubblica Napoli