Ferraioli conti dissequestrati il Furore Inn rimane sotto controllo

3 dicembre 2005 | 00:00
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Ferraioli conti dissequestrati il Furore Inn rimane sotto controllo

Nell’ambito dell’inchiesta sul Furore Inn Resort sono stati dissequestrati i conti di Raffaele Ferraioli, ex sindaco di Furore. Lo ha deciso ieri il Tribunale del riesame, il due dicembre 2005,  presieduto da Giancarla D’Avino, a latere Lucia Casale e Vincenzo Pellegrino, che hanno accolto il ricorso presentato dall’avvocato Marcello Giani, difensore di Ferraioli. L’arringa difensiva è stata centrata sul fatto che dalle verifiche effettuate non vi sarebbe traccia di danaro sui conti dell’ex primo cittadino attinenti ai reati. Al momento c’è il solo dispositivo e si dovranno attendere le motivazioni del provvedimento di dissequestro. L’avvocato Giani ha invece rinunciato a discutere il riesame relativo agli abusi edilizi contestati al suo assistito. Il lussuoso complesso turistico alberghiero è stato sequestrato il 3 novembre scorso, ma è stata autorizzata la gestione, autorizzata a un custode giudiziale. Una soluzione tecnica adottata per garantire il mantenimento dei livelli occupazionali. Contestualmente sono state sequestrate le quote delle diverse società coinvolte e i conti di alcuni indagati. Hanno ricevuto l’avviso di garanzia sia per illeciti urbanistici che per falso e truffa 40 indagati tra cui figurano oltre a Ferraioli anche il parlamentare della Margherita Renzo Lusetti che all’epoca era presidente del cosiglio di amministrazione della Futura e Alfonso Malacario, Tommaso Gentile, Aniello Lanzara e Francesco Paolo Sellitti In base alla ricostruzione accusatoria, sostenuta dal pm Gabriella Nuzzi, titolare dell’inchiesta, Raffaele Ferraioli, all’epoca dei fatti sindaco di Furore e poi componente di diverse commissioni edilizie, continuerebbe come socio occulto a gestire assieme con Aniello Lanzara anche le nuove società Italian Touch Italia e la Italian Touch Limited, costituite a febbraio di quest’anno e in cui formalmente figuranoi coniugi Gianfranco Cioffi e Maria Teresa Mansi, mentre depositaria delle scrittura contabili sarebbe Marina Cioffi, sorella di Gianfranco, ma che è anche sindaco delle altre due società la Futura, che ha gestito il lussuoso complesso alberghiero e la Felpac di Aniello Lanzara, ditta esecutrice dei lavori. È stato il capillare lavoro della Guardia di Finanza a scoprire che le due società estere, a cui è stato affittato un ramo d’azienda, sarebbero collegate con Ferraioli e Lanzara. Al momento però l’ipotesi di riciclaggio è stata contestata solo a coloro che formalmente appaiono in quelle società.