Maiori accuse per la gestione di S.Maria de Olearia
Provoloni e prosciutti, scarpe e viaggi ad Assisi e pernottamenti all’hotel terme a Casamicciola, acquisti addirittura anche ad Arcore,sono alcune delle le spese sostenute per la gestione del convento di Santa Maria Olearia a Maiori da parte dell’associazione Amici dei Musei. E’ questa l’ultima bagarre della Costiera Amalfitana sollevata dalla minoranza consigliare guidata dal Ds Antonio Della Pietra contro il suo omonimo, ma sindaco, Stefano.
“Questa è una vicenda assurda – dice Antonio Della Pietra, capogruppo dell’opposizione-, la deliberazione di G.M. nr. 180 del 20/07/2000 ha dato incarico, senza gara, all’associazione Amici dei Musei per 20.000 euro, di questi 5.000 erano in carico al Comune che in ogni caso gestiva il tutto. Dovevano fornire una serie di servizi fra i quali tenere aperto uno dei monumenti più prestigiosi dell’intera Costiera Amalfitana ed abbiamo scoperto che a giustificare gli introiti ci troviamo provoloni e prosciutti, scarpe di lusso e viaggi ad Assisi, pranzi e altro. Un’associazione che ha dei collegamenti con l’assessore al turismo Lucia Mammato che comunque è responsabile del settore, per questo ne abbiamo chiesto anche le dimissioni.”
Chiediamo ai soci dell’associazione cosa rispondono alle accuse della minoranza di Antonio Della Pietra?
“Noi non abbiamo risposto in nessun modo alle accuse della minoranza perché non eravamo a conoscenza solo in questi giorni abbiamo saputo dal segretario comunale con una nota che vi è stata un’interrogazione della minoranza”
Qui si parla del fatto che voi avete ricevuto 20.000 euro per gestire il museo e che questi siano serviti a ben altro…
“Quella cifra era quella prevista in una convenzione che è stata firmata nel 2001 dalla Soprintende, Provincia, Comune e Azienda di Soggiorno e turismo, ma non abbiamo ricevuto questi soldi negli ultimi anni. Negli ultimi quattro anni è solo l’Azienda che sta dando contributi per 5000 euro l’anno, che e stata l’unica che ha versato le quote, verbalmente la Provincia ci ha promesso i suoi 5000 euro ma non abbiamo visto ancora nulla.”
Ma al di là della quantità come giustifica alcune spese a copertura della gestione del museo? Alcune stravaganti riguardanti generi alimentari e scarpe? C’è stato qualche errore da parte vostra?
“Non abbiamo fatto alcun errore loro ci hanno dato dei contributi per il serizio per effettuarlo potevamo dare rimborsi di qualsiasi genere..
E carne e provoloni? I generi alimentari servivano ad aprire i musei?
“I prodotti alimentari sono serviti per le manifestazioni effettuate all’interno alla badia facendo le cene agli ospiti e questi venivano rimborsati.”
Pure le scarpe sono legali? Ed il viaggio ad Assisi?
“Noi abbiamo rimborsato i soci che hanno garantito gli scambi culturali, dunque il viaggio ad Assisi e le scarpe erano legali.”