Minori strada per Torre
Minori. Non sono i cento passi del film di Faenza, ma seicento scalini allontanano dalla civiltà le 76 famiglie di Torre, una suggestivafrazione di Minori, in piena Costiera Amalfitana. Trenta anni di battaglie e la strada, che ha cambiato pure tracciati e progettazione, ultimo intoppo un ricorso, accolto dal Tar, di un privato che ha una parte del suo immobile, al momento della progettazione inesistente, sul tracciato della strada.
La scala per Torre ha dei tratti con un panorama mozzafiato, ma anche i residenti rimangono letteralmente senza fiato a doverla fare tutti i giorni per i più piccoli adempimenti e per la vita di tutti i giorni. La costruzione di una strada di collegamento è al centro del dibattito politico di Minori, e motivo di incetta di voti, già da un trentennio. Il progetto per la strada interpoderale denominata “Pioppi – Torre _ S.Giuseppe” viene finalmente finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno nel 1982 (sindaco Angelo Amorino). Nel 1983 vengono affidati l’appalto dei lavori alla ditta Scognamiglio, di Napoli e la direzione all’ingegner Antonio Boscaglia) Nei due anni successivi i lavori progrediscono fra alterne vicende sino a interrompersi nel 1985 per una serie di cause: a) viene presentata una richiesta di variante in connessione alle risultanze di una perizia geologica b)viene avviato un progetto integrativo con richiesta di ulteriori finanziamenti c) le erogazioni si interrompono a ragione di omessi collaudi tecnici d) insorge una controversia con il Monte dei Paschi di Siena cherichiede il rimborso di somme anticipate impropriamente con relativo aggravio di interessi. Il problema della variante viene risolto col sistema dell’individuazione di un lotto funzionale: in sostanza, un “progetto nel progetto” che valga a utilizzare tutte le somme disponibili realizzando una congrua porzione dell’intera opera, unitamente alla contrazione di un mutuo con oneri a carico della collettività. Perdurano le altre problematiche, che tengono fermi i lavori sino a tutto il 1994 (nel frattempo è subentrata l’amministrazione di Giuseppe Lembo). Agli inizi del 1995 i lavori riprendono, sia pure a corrente alternata per il perdurare di screzi con l’appaltatore, che permangono anche quando in primavera torna in carica il sindaco Amorino. Tra il 1997 e il 1998 viene prima prospettata e poi abbandonata una ipotesi di modifica del tracciato della strada. Arrivati i lavori in prossimità dello storico campanile dell’Annunziata, entra in ballo la Soprintendenza BBAASS, la quale rimarca di non aver mai rilasciato i relativi nulla-osta. Viene condotta una trattativa del tutto informale, vanificata peraltro, nel 1999, da un nuovo cambio di amministrazione (Lembo). Il contratto con la ditta appaltatrice viene risolto. Inopinatamente nel 2001 l’amministrazione comunale presenta un nuovo progetto di strada “Pioppi – Torre” (si noti il mutamento di intestazione) con tracciato diverso dall’originario. Da un lato vengono riavviate le procedure, dall’altro si dà il via alla redazione di un nuovo PRG a tutt’oggi bloccato dalla prevedibile richiesta di chiarimenti della Comunità Montana (chiarimenti che, peraltro, il Comune non si decide a fornire). Per di più si evidenzia la propedeutica necessità di interventi di consolidamento, stante la notevole rischiosità idrogeologica della zona. Per la prima volta vengono intraprese talune procedure espropriative, a fronte delle cessioni volontarie concordate in precedenza. Nel 2004, quattro giorni prima delle elezioni comunali, il sindaco Lembo annuncia l’assegnazione dell’appalto ad una nuova impresa. I lavori peraltro non riprendono, perché uno dei proprietari coinvolti nell’esproprio ottiene dal TAR la sospensione dell’esecutività degli atti, a settembre dello scorso anno, a due giorni dall’inizio dei lavori, a ragione di vari profili di illegittimità, tali che il Comune non propone alcun gravame alla decisione del giudice amministrativo. In tempi recentissimi, tra conferenze di servizi e accordi di programma, l’amministrazione comunale non è riuscita a evitare un’irragionevole duplicazione di procedimenti (uno per la strada, l’altro per le preliminari opere di mitigazione del rischio idrogeologico). “Siamo riusciti ad avere un miliardo e duecento milioni di vecchie lire per arrivare sino alla Chiesa di San Michele se non fosse stato per il ricorso del privato a quest’ora avrei già finito i lavori – dice il sindaco Peppe Lembo -, ci fu intimato l’alt dal Tar giusto due giorni prima dell’inizio del lotto nel settembre dell’anno scorso ora stiamo raggiungendo un accordo di programma e a breve sbloccheremo i lavori. Se non fosse stato per questo intoppo a quest’ora la strada sarebbe già li a Torre.” Il manufatto che ha bloccato l’opera è di Pasquale Bottone (fratello del consigliere comunale e direttore della testata Ecomagazine Alfonso) è stato eretto in abuso, visto che sulla planimetria originale dal catasto non risulta, ma probabilmente sanato, ed è suo il ricorso al TAR che ha inficiato tutta la procedura. Ma di probabili interessi privati, da parte di amministratori e possidenti, se ne possono rintracciare anche nella prima variazione del tracciato della strada, stranamente alcuni nel primo tracciato venivano danneggiati, quindi i veti risultavano incrociati fra le varie parti politiche. Dove maggiormente c’era l’interesse privato e politico, con membri dell’amministrazione interessati, tipo a Villamena, gli ostacoli sono stati superati più agevolmente. C’è da dire che anche la popolazione, a differenza di casi analoghi, come a Nocelle di Positano, non si è fatta sentire abbastanza. Ma talmente tale era l’abitudine che chi si interessava della strada avesse qualche interesse in gioco che siamo stati accolti con molta sorpresa dai residenti. Nessuno credeva che il giornalista fosse arrivato li per fare il giornalista, chi ti ha mandato? La nostra risposta? La voglia di saper la verita. A Minori non ci sono i cento passi, ma seicento scalini, purtroppo, si.
Michele Cinque
Minori: strada per Torre – piccola cronistoria Il progetto per la strada interpoderale denominata “Pioppi – Torre _ S.Giuseppe” viene finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno nel 1982 (amministrazione Amorino) Nel 1983 vengono affidati l’appalto dei lavori (ditta Scognamiglio, di Napoli?) e la direzione dei medesimi (al progettista ing. Boscaglia) Nei due anni successivi i lavori progrediscono fra alterne vicende sino a interrompersi nel 1985 per una serie di cause: a) viene presentata una richiesta di variante in connessione alle risultanze di una perizia geologica b)viene avviato un progetto integrativo con richiesta di ulteriori finanziamenti c) le erogazioni si interrompono a ragione di omessi collaudi tecnici d) insorge una controversia con l’istituto di credito coinvolto (il MPS) il quale richiede il rimborso di somme anticipate impropriamente con relativo aggravio di interessi. Il problema della variante viene risolto col sistema dell’individuazione di un lotto funzionale: in sostanza, un “progetto nel progetto” che valga a utilizzare tutte le somme disponibili realizzando una congrua porzione dell’intera opera, unitamente alla contrazione di un mutuo con oneri a carico della collettività. Perdurano le altre problematiche, che tengono fermi i lavori sino a tutto il 1994 (nel frattempo è subentrata l’amministrazione Lembo). Agli inizi del 1995 i lavori riprendono, sia pure a corrente alternata per il perdurare di screzi con l’appaltatore, che permangono anche quando in primavera torna in carica il sindaco Amorino. Tra il 1997 e il 1998 viene prima prospettata e poi abbandonata una ipotesi di modifica del tracciato della strada. Arrivati i lavori in prossimità dello storico campanile dell’Annunziata, entra in ballo la Soprintendenza BBAASS, la quale rimarca di non aver mai rilasciato i relativi nulla-osta. Viene condotta una trattativa del tutto informale, vanificata peraltro, nel 1999, da un nuovo cambio di amministrazione (Lembo). Il contratto con la ditta appaltatrice viene risolto. Inopinatamente nel 2001 l’amministrazione comunale presenta un nuovo progetto di strada “Pioppi – Torre” (si noti il mutamento di intestazione) con tracciato diverso dall’originario. Da un lato vengono riavviate le procedure, dall’altro si dà il via alla redazione di un nuovo PRG a tutt’oggi bloccato dalla prevedibile richiesta di chiarimenti della Comunità Montana (chiarimenti che, peraltro, il Comune non si decide a fornire). Per di più si evidenzia la propedeutica necessità di interventi di consolidamento, stante la notevole rischiosità idrogeologica della zona. Per la prima volta vengono intraprese talune procedure espropriative, a fronte delle cessioni volontarie concordate in precedenza. Nel 2004, quattro giorni prima delle elezioni comunali, il sindaco Lembo annuncia l’assegnazione dell’appalto ad una nuova impresa. I lavori peraltro non riprendono, perché uno dei proprietari coinvolti nell’esproprio ottiene dal TAR la sospensione dell’esecutività degli atti, a ragione di vari profili di illegittimità (tali che il Comune non propone alcun gravame alla decisione del giudice amministrativo). In tempi recentissimi, tra conferenze di servizi e accordi di programma, l’amministrazione comunale non è riuscita a evitare un’irragionevole duplicazione di procedimenti (uno per la strada, l’altro per le preliminari opere di mitigazione del rischio idrogeologico). Conclusione politica (del tutto personale). Le ultime tornate elettorali a Minori sono state tutte decise a Torre: chi di volta in volta più e meglio ha promesso, più consensi ha raccolto. Inoltre (ma questo te lo aggiungo in via confidenziale), il nuovo progetto è palesemente finalizzato a salvaguardare taluni ben precisati interessi (ma questo, ovviamente, non si può dire in via ufficiale). Peppe Lembo Un miliardo e duecento milioni ci sono per arrivare sino alla Chiesa di San Michele ma a quest’ora avrei già finito i lavori ci fu intimato l’alt dal Tar giusto due giorni prima dell’inizio del lotto nel settembre dell’anno scorso ora stiamo raggiungendo un accordo di programma e a breve sbloccheremo i lavori. Se non fosse stato per questo intoppo a quest’ora la strada sarebbe già li a Torre.