Pasolini ad Amalfi proiezioni di film

2 dicembre 2005 | 00:00
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Pasolini ad Amalfi proiezioni di film

Retrospettiva
Pier Paolo Pasolini
3– 30 dicembre 2005

Nel 30° anniversario
della sua scomparsa (1975 – 2005)

“Solo l’amare solo il conoscere conta,
non l’ aver amato, non l’ aver conosciuto.”
Pier Paolo Pasolini

Programma della Manifestazione

Sabato 3 dicembre 2005
Ore 20,30
Mario Martone o Antonio Capuano, registi della nuova generazione del cinema napoletano, parleranno del cinema di Pier Paolo Pasolini
[in alternativa: Documentario: “La Voce di Pisolini” a cura de “I Teatri Uniti”]
Ore 21,00
“Mamma Roma”
con : Anna Magnani – Ettore Garofolo – Franco Citti

Sabato 10 dicembre 2005
Ore 20,30
Incontro – dibattito con Ninetto Davoli che rievocherà la sua amicizia con Pier Paolo Pasolini
[in alternativa: Presentazione Multimediale con immagini e brani di film commentati da testi scelti di poesie e prose di Pier Paolo Pasolini a cura della MòFilm onlus]
Ore 21,00
“Uccellacci e Uccellini”
con : Totò – Ninetto Davoli

Sabato 17 dicembre 2005
Ore 20,30
Incontro – dibattito con il professor Antonio Saccone ordinario Letteratura Moderna e Contemporanea presso l’Università “Federico II” Napoli
Ore 21,00
“Teorema”
con : Silvana Mangano – Massimo Girotti – Laura Betti

Venerdì 23 dicembre 2005
Ore 20,30
Proiezione di “Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo”
Ore 21,00
“Il Vangelo secondo Matteo”
con : Enrique Irazoqui – Susanna Pasolini

Venerdì 30 dicembre 2005
Ore 20,30
Presentazione Multimediale con immagini e brani di film commentati da testi scelti di poesie e prose di Pier Paolo Pasolini a cura della MòFilm onlus
Ore 21,00
“Il Fiore delle Mille e una notte”
con : Ninetto Davoli – Tessa Bouché – Franco Citti

La manifestazione si svolgerà presso il Salone Morelli del Comune di Amalfi, per quanto riguarda la serata inaugurale, e, per le successive, presso i locali del “Centro Sociale Giovanile” di Amalfi situato presso i locali dell’ex macello in Via delle Cartiere.

• Perché di una retrospettiva dedicata a Pier Paolo Pasolini.

Oltre che per il mero evento commemorativo del trentennale della sua tragica scomparsa, è assolutamente necessario, in questa determina epoca storica, volgere uno sguardo al pensiero e alle opere di uno degli intellettuali più discussi ma più geniali della seconda parte del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini.
Un dovuto richiamo alla sua passionale ma lucida rappresentazione di un mondo in disfacimento fa d’uopo soprattutto oggi che molte delle sue critiche e dei suoi pensieri, rinfacciati, con lucido sguardo ed epica forza alla società del suo tempo, si sono profeticamente realizzati, acutizzandosi in modo esponenziale nella realtà decadente che oggi viviamo. In una società dove il pensiero dominate omologa le masse, dove l’intuizione genuina e ribelle, “corsara” citando lo stesso Pasolini, è messa al bando come asociale e amorale, ed il panorama culturale è tristemente asservito alla più gretta mediocrità conformista del potere del dio denaro e di falsi miti mediatici, la lezione di Pasolini è quanto mai attuale.
Questa iniziativa non è rivolta solo ad una nicchia ristretta di estimatori del pensiero e dell’arte del nostro, o ad intellettuali di ieri e di oggi, ma soprattutto ai giovani e agli adolescenti aggrediti da una società basata su modelli di vita e di pensiero stereotipati che avviliscono l’autostima e l’originalità del pensiero.
Una denuncia che oggi risuonerebbe sicuramente, sulle labbra di un Pasolini redivivo, è quella contro non tanto i media, quanto il potere oscuro che questi sono in grado di esercitare sulle menti e sugli spiriti non del tutto formati, distorcendo la realtà e creando una conoscenza apparente e virtuale che non si basa più sul “cogito ergo sum” di cartesiana memoria ma sul tragico ed autodistruttivo “appaio quindi sono”… È il “media conscio” che sottomette il medio conscio!
La filosofia che si nutre di pensiero e l’arte che si nutre del bello sono drammaticamente accantonate per far posto ad un totale vuoto ideologico e di pensiero che allontana inesorabilmente l’uomo dalla strada della sua evoluzione e lo porta su quella della sua autodistruzione.
Anche di fronte ad un tale tragico panorama Pasolini avrebbe accantono il suo stoico culto dell’arte e della ragione, rimandando ulteriormente il suo programmato e programmatico “suicido dell’intellettuale”? Riteniamo che anche vivendo ancora in quest’epoca, il suo innato amore per la vita e per l’arte avrebbe preso il sopravvento e sarebbe stato il motore della sua azione intellettuale: una voce sicuramente controcorrente ma che avrebbe agito certamente in modo fragoroso davanti a chi, illusionista del pensiero, ama ribadire la regola comune di tapparsi le orecchie sempre ed in ogni caso, anche davanti alla pura e semplice verità.

• La scelta dei film.

La retrospettiva affronterà in cinque appuntamenti il variegato mondo del cinema pasoliniano, prendendo come riferimento cinque titoli che ben incarnano il suo percorso artistico cinematografico.
Si andrà dal potente realismo delle periferie romane “borgatare”, dove si svolge l’esistenza di un personaggio altamente tragico come “Mamma Roma” impersonato da una superba Anna Magnani, all’amara fiabesca meditazione sulla vita da parte di un ideologo disilluso, spiegata a due personaggi errabondi semplici e genuini, in “Uccellacci e uccellini” con Totò e Ninetto Davoli.
Lo spesso sottovalutato messaggio trasmesso dal capolavoro “Teorema” dove è superbamente inscenata da Silvana Mangano e Massimo Girotti, l’irrimediabile perdita di identità della borghesia nel momento in cui essa si avvia – dopo essere entrata in contatto con un “Altro”, del tutto estraneo alle certezze prefabbricate, indelebili e indistruttibili dalla “ragione dominante” – a una presa di coscienza che non può che svelare drammaticamente il “vuoto”, l’impotenza, la “non esistenza” che costituiscono l’essenza stessa della borghesia.
L’accorata lettura senza fronzoli ed ipocrisie di sorta, del testo biblico de “Il Vangelo secondo Matteo” dove il rivoluzionario messaggio del Redentore risuona vivo e attuale, dolce e tremendo a favore delle vittime della istituzionalizzazione della religione operata dai farisei “sepolcri imbiancati”, che l’hanno adottata con ipocrisia e iniquità quale strumento di repressione politica e sociale.
Infine, “Il fiore delle Mille e una notte”, dove Pasolini traccia una sorta di affresco di un mondo, passato e presente – quel Terzo Mondo dal il quale il regista, da qualche anno, si sentiva particolarmente affascinato e attratto – attraversato da un grande senso di serenità e di sensualità mai presente prima, in questo modo, nei film di Pasolini.

Retrospettiva
Pier Paolo Pasolini
3– 30 dicembre 2005

Nel 30° anniversario
della sua scomparsa (1975 – 2005)

“Solo l’amare solo il conoscere conta,
non l’ aver amato, non l’ aver conosciuto.”
Pier Paolo Pasolini

Programma della Manifestazione

Sabato 3 dicembre 2005
Ore 20,30
Mario Martone o Antonio Capuano, registi della nuova generazione del cinema napoletano, parleranno del cinema di Pier Paolo Pasolini
[in alternativa: Documentario: “La Voce di Pisolini” a cura de “I Teatri Uniti”]
Ore 21,00
“Mamma Roma”
con : Anna Magnani – Ettore Garofolo – Franco Citti

Sabato 10 dicembre 2005
Ore 20,30
Incontro – dibattito con Ninetto Davoli che rievocherà la sua amicizia con Pier Paolo Pasolini
[in alternativa: Presentazione Multimediale con immagini e brani di film commentati da testi scelti di poesie e prose di Pier Paolo Pasolini a cura della MòFilm onlus]
Ore 21,00
“Uccellacci e Uccellini”
con : Totò – Ninetto Davoli

Sabato 17 dicembre 2005
Ore 20,30
Incontro – dibattito con il professor Antonio Saccone ordinario Letteratura Moderna e Contemporanea presso l’Università “Federico II” Napoli
Ore 21,00
“Teorema”
con : Silvana Mangano – Massimo Girotti – Laura Betti

Venerdì 23 dicembre 2005
Ore 20,30
Proiezione di “Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo”
Ore 21,00
“Il Vangelo secondo Matteo”
con : Enrique Irazoqui – Susanna Pasolini

Venerdì 30 dicembre 2005
Ore 20,30
Presentazione Multimediale con immagini e brani di film commentati da testi scelti di poesie e prose di Pier Paolo Pasolini a cura della MòFilm onlus
Ore 21,00
“Il Fiore delle Mille e una notte”
con : Ninetto Davoli – Tessa Bouché – Franco Citti

La manifestazione si svolgerà presso il Salone Morelli del Comune di Amalfi, per quanto riguarda la serata inaugurale, e, per le successive, presso i locali del “Centro Sociale Giovanile” di Amalfi situato presso i locali dell’ex macello in Via delle Cartiere.

• Perché di una retrospettiva dedicata a Pier Paolo Pasolini.

Oltre che per il mero evento commemorativo del trentennale della sua tragica scomparsa, è assolutamente necessario, in questa determina epoca storica, volgere uno sguardo al pensiero e alle opere di uno degli intellettuali più discussi ma più geniali della seconda parte del secolo scorso: Pier Paolo Pasolini.
Un dovuto richiamo alla sua passionale ma lucida rappresentazione di un mondo in disfacimento fa d’uopo soprattutto oggi che molte delle sue critiche e dei suoi pensieri, rinfacciati, con lucido sguardo ed epica forza alla società del suo tempo, si sono profeticamente realizzati, acutizzandosi in modo esponenziale nella realtà decadente che oggi viviamo. In una società dove il pensiero dominate omologa le masse, dove l’intuizione genuina e ribelle, “corsara” citando lo stesso Pasolini, è messa al bando come asociale e amorale, ed il panorama culturale è tristemente asservito alla più gretta mediocrità conformista del potere del dio denaro e di falsi miti mediatici, la lezione di Pasolini è quanto mai attuale.
Questa iniziativa non è rivolta solo ad una nicchia ristretta di estimatori del pensiero e dell’arte del nostro, o ad intellettuali di ieri e di oggi, ma soprattutto ai giovani e agli adolescenti aggrediti da una società basata su modelli di vita e di pensiero stereotipati che avviliscono l’autostima e l’originalità del pensiero.
Una denuncia che oggi risuonerebbe sicuramente, sulle labbra di un Pasolini redivivo, è quella contro non tanto i media, quanto il potere oscuro che questi sono in grado di esercitare sulle menti e sugli spiriti non del tutto formati, distorcendo la realtà e creando una conoscenza apparente e virtuale che non si basa più sul “cogito ergo sum” di cartesiana memoria ma sul tragico ed autodistruttivo “appaio quindi sono”… È il “media conscio” che sottomette il medio conscio!
La filosofia che si nutre di pensiero e l’arte che si nutre del bello sono drammaticamente accantonate per far posto ad un totale vuoto ideologico e di pensiero che allontana inesorabilmente l’uomo dalla strada della sua evoluzione e lo porta su quella della sua autodistruzione.
Anche di fronte ad un tale tragico panorama Pasolini avrebbe accantono il suo stoico culto dell’arte e della ragione, rimandando ulteriormente il suo programmato e programmatico “suicido dell’intellettuale”? Riteniamo che anche vivendo ancora in quest’epoca, il suo innato amore per la vita e per l’arte avrebbe preso il sopravvento e sarebbe stato il motore della sua azione intellettuale: una voce sicuramente controcorrente ma che avrebbe agito certamente in modo fragoroso davanti a chi, illusionista del pensiero, ama ribadire la regola comune di tapparsi le orecchie sempre ed in ogni caso, anche davanti alla pura e semplice verità.

• La scelta dei film.

La retrospettiva affronterà in cinque appuntamenti il variegato mondo del cinema pasoliniano, prendendo come riferimento cinque titoli che ben incarnano il suo percorso artistico cinematografico.
Si andrà dal potente realismo delle periferie romane “borgatare”, dove si svolge l’esistenza di un personaggio altamente tragico come “Mamma Roma” impersonato da una superba Anna Magnani, all’amara fiabesca meditazione sulla vita da parte di un ideologo disilluso, spiegata a due personaggi errabondi semplici e genuini, in “Uccellacci e uccellini” con Totò e Ninetto Davoli.
Lo spesso sottovalutato messaggio trasmesso dal capolavoro “Teorema” dove è superbamente inscenata da Silvana Mangano e Massimo Girotti, l’irrimediabile perdita di identità della borghesia nel momento in cui essa si avvia – dopo essere entrata in contatto con un “Altro”, del tutto estraneo alle certezze prefabbricate, indelebili e indistruttibili dalla “ragione dominante” – a una presa di coscienza che non può che svelare drammaticamente il “vuoto”, l’impotenza, la “non esistenza” che costituiscono l’essenza stessa della borghesia.
L’accorata lettura senza fronzoli ed ipocrisie di sorta, del testo biblico de “Il Vangelo secondo Matteo” dove il rivoluzionario messaggio del Redentore risuona vivo e attuale, dolce e tremendo a favore delle vittime della istituzionalizzazione della religione operata dai farisei “sepolcri imbiancati”, che l’hanno adottata con ipocrisia e iniquità quale strumento di repressione politica e sociale.
Infine, “Il fiore delle Mille e una notte”, dove Pasolini traccia una sorta di affresco di un mondo, passato e presente – quel Terzo Mondo dal il quale il regista, da qualche anno, si sentiva particolarmente affascinato e attratto – attraversato da un grande senso di serenità e di sensualità mai presente prima, in questo modo, nei film di Pasolini.