Intervista alla prima partoriente del dopo frana

11 gennaio 2006 | 00:00
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Intervista alla prima partoriente del dopo frana

POSITANO = Dal letto dell’ospedale risponde, quasi senza sosta, alle tante telefonate di auguri per la nascita del suo terzogenito Domenico. Ludovica Barba è la mamma più felice del mondo. E’ riuscita a partorire, raggiungendo la clinica San Michele di Piano di Sorrento, nonostante l’interruzione della strada che da Positano conduce in Penisola sorrentina. E, per farlo, ha dovuto, assieme ai suoi familiari, predisporre un verro e proprio “piano di emergenza” per aggirare l’interruzione della Statale amalfitana.

“Da venerdì ci eravamo già organizzati” spiega mamma Ludovica.

In che modo?

Mio marito, Giulio Mandara, aveva portato dall’altra parte della Statale, attraverso l’Agerolina, un’altra automobile. Che è rimasta posteggiata fino a quando non ci è servita.

Insomma avevate pianificato già tutto…

Ebbene si, non appena saputo dell’interruzione della 163 abbiamo cercato di trovare un escamotage che potesse permetterci di raggiungere, in tempi rapidi, l’ospedale. Perché se avessimo dovuto utilizzare la strada alternativa avremmo impiegato più di due ore.

Come ha vissuto le ore prima del parto?

Già ero a conoscenza che avrei dovuto subire il taglio cesareo. E, quindi, aspettavo solo la chiamata del ginecologo. Sono stati momenti di attesa anche un po’ agitati, in quanto sapevo che avrei dovuto attraversare a piedi il tratto di strada crollato e avevo timore perché mi era stato riferito, da diverse persone, che poteva essere pericoloso.

Ci racconti come è andata

Siamo partiti da casa alle sei e trenta di domenica mattina. Eravamo io, mio marito, mio padre Domenico Barba e mia suocera Lidia Lucibello. Una volta giunti sul luogo dove parte della carreggiata è sprofondata nel vuoto, abbiamo posteggiato l’auto e attraversato a piedi, a nostro rischio e pericolo, il tratto off limit. Le dirò che ho avuto anche un po’ di paura in quanto, se è pur vero che c’è un ampio spazio per transitare, la crepa che si è formata è veramente impressionante. Una volta dall’altra parte siamo saliti, in tutta fretta, nell’altra auto e siamo partiti verso laclinica.

Dove finalmente ha partorito…

Alle 10,10 è nato Domenico, un bambino di 3 chili e 400 grammi, che è stato accolto con tanta felicità soprattutto dagli altro due miei figli, Enzo di sette e Lidia di tre anni.

La sua esperienza avventurosa potrà essere seguita come esempio anche dalle altre partorienti di Positano?

Penso proprio di si, nel caso in cui la strada non dovesse essere riaperta nei prossimi giorni. Del resto anche mia cognata, tra circa un mese, dovrà avere un bimbo. E, in più, penso che dovrà subire il parto naturale e non il cesareo come me. Perciò abbiamo deciso di lasciare sempre un auto ferma dall’altra parte della strada, in modo da poter far fronte a qualsiasi urgenza.

Gaetano de Stefano