
Protocollo 82 del 11.1.06
Il giorno 9 u.s. lo scrivente si è recato in località Varo Ferola, nel comune di Vico Equense dove la mattina del 06.01.06 si è verificato il collasso strutturale del muro di contenimento sottostante la S.S. 163 Amalfitana, all’altezza della progressiva chilometrica 9+080. Dal sopralluogo è stato possibile rilevare che il crollo del muro che presentava un altezza massima di circa 7 m. ha coinvolto la sovrastante carreggiata stradale per un tratto lungo circa 25 m e largo fino a 6,5 m. Grosse porzioni del tappetino d’usura della strada e della sottostante massicciata risultano essere ancora in precario equilibrio con lunghe fratture larghe fino a 3 – 4 cm. Il collasso del muro ha messo a nudo il materiale sul quale poggia la massicciata stradale che, in questo tratto sembra essere costituito prevalentemente dal materiale di riporto composto da detrito eterogeneo e materiali piroclastici di natura pozzolanica fortemente rimaneggiati. Il deposito all’atto del sopralluogo presentava chiari segni di umidità. Il substrato roccioso affiora alla base della porzione di parapetto posto lungo il limite occidentale del tratto di strada franato ed a monte della strada stessa. Esso è costituito da calcari in strati regolari di spessore variabile da 0.30 m ad 1.5 m: gli strati presentano una giacitura sub-orizzontale con leggera vergenza NW. La fatturazione è piuttosto intensa ( spaziatura media – 20 cm) l’apertura massima dei giunti è di circa 3-4 mm. Le discontinuità di natura primaria e secondaria si presentano poco scabre e con riempimento scarso o assente. Le discontinuità secondarie legate ad evidenti stess tettonici sono raggruppabili in poche famiglie di cui le più frequenti presentano le seguenti orientazioni: N 120° N 230°. Tra gli stati calcarei si rinvengono talvolta livelli di pochi cm (max 10) di argille marnose verdastre o giallastre che diventano molto più frequenti proseguendo verso Positano. Queste osservazioni sono state condotte lungo il costone artificiale posto a monte della strada (che corre a mezza costa lungo il versante). Esso presenta un’altezza massima di 20 m. e nel tratto d’interesse si presenta sistemato con una rete metallica zincata posta in aderenza e rinforzata con cavi d’acciaio ad orditura romboidale ( 3 m di lato) ed ancoraggi in barre d’acciaio (circonferenza 25/26 mm) ad aderenza migliorata. La porzione di carreggiata non coinvolta dal cedimento presenta una larghezza di circa 1,5 – 2 m. mentre in origine la larghezza totale era di circa 8 m. Il materiale franato composto anche da grosse porzioni di opere murarie e pezzi di conglomerato bituminoso si è riversato lungo il ripido versante posto a valle della strada dove giace in una precaria situazione di equilibrio. All’atto del sopralluogo la strada si presentava transennata ed era possibile solo l’accesso pedonale nei due sensi. Concludendo è possibile affermare che il dissesto verificatosi non dipende da problematiche connesse alla geomorfologia dei luoghi ma solo ed esclusivamente ad un cedimento strutturale del preesistente e fatiscente muro di contenimento in muratura della strada. Gli interventi a farsi a parere dello scrivente non possono prescindere da un attenta seppur rapida ricostruzione del top del substrato roccioso. Detti interventi dovranno necessariamente consistere nella costruzione di nuove opere di contenimento della strada che andranno opportunamente fondate sul substrato calcareo prevedendo a tale scopo anche opere di sottofondazione (micropali). Dovranno inoltre essere eliminate le porzioni di carreggiata e muri di contenimento in precarie condizioni di stabilità posti al contorno del dissesto.. deve anche essere prevista la rimozione dell’abbondante materiale detritico (circa 300 mc) riversatosi lungo il ripido versante anche in considerazione del fatto che alla sua base c’è una spiaggia utilizzata nei mesi estivi (spiaggia dell’Arco Naturale). In merito alla richiesta avanzata dalle amministrazioni locali sulla possibilità di ripristinare a senso unico alternato la transitabilità della strada si ritiene che sia una decisione che spetti esclusivamente all’ANAS che, in tal senso, dovrà necessariamente tener conto dell’urgenza che il caso richiede.
Il responsabile del Settore Dr.geologoCrescenzo Minotta