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È domenica pomeriggio, sul luogo del crollo ancora tanti curiosi che osservano il lastrone d’asfalto precipitato nel crepaccio, scattano foto col cellulare, parenti che si incontrano e fanno la spola da un lato all’altro, molti guardano,discutono, formulano le loro ipotesi, si chiedono quando tutto tornerà normale,si parla già di mesi… in un modo o nell’altro questa frana è diventata l’attrazione principale in una Positano ormai blindata.
Nonostante le transenne, qualche ciclomotore e i soliti motociclisti della domenica attraversano il tratto, che dovrebbe essere solo pedonale, in sella alle moto, passa perfino un’ape carica di legno! Nessuna autorità presente sul posto,niente Protezione Civile, l’ANAS arriva alle 16.45 e va via alle 17, insomma, ancora una volta questa strada è considerata terra di nessuno, possibile che non si riescano ad organizzare dei turni con le associazioni di Protezione Civile dei due comuni(Positano e Vico) e l’ANAS in modo da regolare il transito dei motocicli e vietare alle persone di sporgersi oltre le transenne? questa situazione porta in primo piano il problema della gestione della SS163 che,divisa a tratti, appartiene a tre comuni, Piano, Vico Equense e Positano: il manto stradale è in condizioni pessime, l’ANAS fa poco e gli amministratori dal canto loro non pressano gli enti locali. Si fa sera e rimangono solo le luci di segnalazione, non vi sono illuminazioni neanche con un semplice faro per chi percorre a piedi quel tratto. Speriamo veramente che ciò non si ripeta più,ma sarà difficile se non si comincia a ragionare in un ottica di prevenzione e previsione dei rischi.