
Ibrahim Kodra ha avuto un grande ed intenso rapporto con Positano. Ormai all’apice della gloria dopo i tantissimi attestati ricevuti e gli innumerevoli premi ottenuti, legare il suo nome anche alla Terra ed al Mare delle Sirene. Nell’agosto del 1980 la città di Amalfi allestisce negli antichi arsenali della gloriosa “Repubblica marinara amalfitana” in onore di Kodra una sua grande mostra antologica, che rimane aperta ai visitatori italiani e stranieri per due mesi. Nello stesso periodo la città di Positano gli conferisce la cittadinanza onoraria in segno di riconoscimento per la sua ventennale fedeltà alla divina costiera dove trascorre lunghi periodi di vacanza e di lavoro. Anche in costiera le opere di Kodra, le marine, le vele delle barche, i fianchi delle colline digradanti verso il mare, le viuzze dei paeselli, gli alberi dei giardini di aranci e limoni ed i balconi fioriti, le casette ed i loro abitanti, il sole, il cielo ed il mare hanno le ali come le Sirene alate, che Omero mette al cospetto di Ulisse per temprarne la forza dello spirito. Un altro viaggio artistico nella Terra delle Sirene, dove egli torna quasi ogni anno come per devozione, Kodra lo compie 10 anni dopo con un’altra stupenda mostra nel museo Correale di Sorrento. Nelle due costiere l’artista albanese intesse strettissimi rapporti di fraterna amicizia con artisti, Cappuro e Di Lieto, tra i tanti. Con Giuseppe Di Lieto condivise lo studio dopo aver conosciuto anche Edna Louise dell’Art Work Shop. Mancava da qualche anno a Positano, un pò per gli acciacchi, poi Enzo Esposito, titolare del ristorante Il Mediterraneo, dove organizza spesso mostre, lo aveva invitato per quest’anno, ma purtroppo se ne è andato in silenzio. Passava settimane e mesi a Positano dal bar De Martino, il bar degli artisti che ora non c’è più, purtroppo, alla spiaggia di Fornillo, Kodra amava questo paese e aveva dei ritmi molto tranquilli, colazione al bar poi pranzo o cena da Vincenzo, ma era amico di tutti da Michele Pisacane ai Pupetto, anche noi lo ricordiamo con tanto affetto, è bastato un articolo e un pomeriggio passato insieme perchè ci ricordasse in un suo libro e per ricevere gli auguri da Milano quasi ogni anno. Gli amici si ricondano nella memoria, diceva, nel piccolo lo ricordiamo. Ciao Ibrahim