Mastella, indagato per il fallimento del Napoli: «Del tutto estraneo»

Un avviso di garanzia è stato notificato ieri al ministro della Giustizia Clemente Mastella nell’ambito dell’inchiesta della Procura della Repubblica di Napoli sul fallimento del 2004 della società Calcio Napoli. l’ipotesi di reato formulata dal sostituto procuratore Vincenzo Piscicelli è la bancarotta fraudolenta. Mastella viene coinvolto nelle indagini in quanto vicepresidente del Cda presieduto da Giorgio Corbelli. In consiglio di amministrazione c’erano anche Dario Boldoni (vicepresidente), Corrado Ferlaino, l’ex presidente della Corte Costituzionale Antonio Baldassare, Andrea Abbamonte, (attualmente assessore della Regione Campania), Sandro Ferraro e Paolo Francia.
L’ inchiesta – ricostruisce il Mattino – si riferisce alla fase che precedette il 12 febbraio 2002, data in cui Corrado Ferlaino vendette a Corbelli e a Salvatore Naldi le quote societarie. La notifica dell’avviso di garanzia al ministro sarebbe, secondo il quotidiano, un atto dovuto, che colpisce tutti i consiglieri di amministrazione dell’epoca. Mastella ebbe un ruolo molto limitato nel cda, partecipando soltanto a due sedute. Il Guardasigilli si dice però completamente estraneo ai fatti. «Ho partecipato a qualche riunione del Consiglio di amministrazione del Calcio Napoli – dice Mastella – ma non mi sono mai interessato minimamente della gestione della società. Fui invitato a farne parte soltanto perché ero un tifoso illustre. Tra l’altro, non ho mai percepito compensi, gettoni o rimborsi e mi sono dimesso dopo poco tempo». «Sono convinto conclude il ministro dell´Udeur – che gli stessi giudici verificheranno la mia estraneità ai fatti e auspico solo che ciò possa avvenire in tempi assai brevi».