AMALIA DE SIMONE Don Giuseppe Esposito, parroco della chiesa di Sant’Antonino, è indagato per l’omicidio colposo di Claudia Morelli e Teresa Reale, schiacciate dal braccio di una gru in una delle principali piazze di Sorrento, il giorno della festa dei lavoratori. L’iscrizione è stata notificata ieri all’ombra di quel mostro spezzato in due che è ancora lì, tra il municipio e la chiesa, e divide in diagonale la piazza. Il prete è indagato in quanto committente dei lavori (la ditta Donnarumma stava sistemando le luminarie per la festa del santo patrono per conto della chiesa). Avvisi di garanzia per abuso o omissione d’ufficio a carico di alcuni vigili urbani potrebbero partire dalla procura di Torre Annunziata nei prossimi giorni. Così dopo l’iscrizione di Aniello Donnarumma e – pochi giorni dopo la tragedia – anche di suo padre Francesco, rispettivamente amministratore e titolare della ditta di Pimonte proprietaria della gru, si allunga l’elenco degli indagati. Le indagini puntano sulla totale assenza di misure di sicurezza nella elegante piazza sorrentina. «Per giorni gli operai hanno installato le luminarie e l’autogru ha lavorato senza che ci fosse una transenna che delimitasse l’area di pericolo, senza nemmeno che ci fosse un solo permesso di sosta per il mezzo», sottolinea il procuratore di Torre Annunziata Diego Marmo. Eppure, secondo le scrupolose indagini seguite in prima persona dal capo della Procura, in quel giorno i vigili elevarono 25 contravvenzioni per divieto di sosta su quella stessa piazza mentre risulta che un solo vigile e per una sola volta in quel periodo abbia multato l’autogru. Marmo – che coordina i pm Paolo Calabria e Sergio Raimondi – aspetta di poter visionare il video girato dalle telecamere della polizia municipale in piazza Sant’Antonino il primo Maggio e di poter sentire il carabiniere finito in ospedale che si sospetta fosse sul cestello insieme con i 2 figli di Donnarumma, sovraccaricando il braccio della gru. È stata ascoltata anche la testimonianza di una cittadina di SORRENTO che ha riferito di aver segnalato al sindaco, il giorno prima della disgrazia, che c’erano pericoli in piazza Tasso: cavi elettrici sparsi, elevatori e altri mezzi che avrebbero creato disagi. Un altro testimone avrebbe riferito, inoltre, che gli operai sulla gru oltre ad attrezzare le luminarie per conto del parroco, avrebbero dato anche una «ritoccatina» alla facciata della casa comunale.