POSITANO, L´ULTIMA REGISTA DEL VALLONE PORTO

10 febbraio 2008 | 00:00
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POSITANO, L´ULTIMA REGISTA DEL VALLONE PORTO

Positano. Elisabeth Rocha Salgado, una film maker brasiliana, e Martijn Smits, olandese,vi stanno girando un film, ma non riescono a credere che possa essere l’ultima testimonianza di una delle aree più belle del mondo, ripresa da registi di tutto il mondo,che fece estasiare Bertolucci negli anni Settanta. Fra poche settimane al posto delle cascate e della natura incontaminata, saranno costruite briglie e gabbionature. L’area è l’oasi Vallone Porto, unica area Sic (Sito di Interesse Comunitario) di Positano, minacciata da lavori idraulico-forestali, finanziati dalla Regione Campania con 500.000 euro. Questi lavori, secondo gli ambientalisti, ne altererebbero per sempre le caratteristiche naturali e potrebbero essere, per di più, dannosi.Questo posto è conosciuto non solo per la sua unicità e bellezza, quiè vissuta l’artista australiana Vali Myers, scomparsa nel 2003, amica di Salvador Dali, Mick Jagger, Gregory Corso, Tennessee Williams, Django Reinhardt, Jean Ccoteau, Jean Genet e Janis Joplin. Su di lei esiste una fondazione a Melbourne e ancora la bellezza del Vallone Porto è un mito in Australia e nel mondo. Lei ha difeso sempre la Valle da qualsiasi speculazione, ora lo fa il suo compagno, l’artista e poeta Gianni Menichetti, che difende strenuamente l’integrità di questo posto ora minacciato da lavori pubblici contestati ormai da tutte le associazioni.Nell’area sono previste “inutili briglie di cemento, che metteranno anche a rischio la spiaggia di Arienzo”, come ha detto il geologo Aldo Cinque, professore universitario ad Agerola, che faranno scomparire per sempre un ecosistema unico al mondo.Il WWF ha fatto una battaglia che è arrivata sino alla Commissione Ambiente della Regione Campania, ma quei lavori, con il pretesto del rischio idrogeologico, hanno avuto tutti i pareri favorevoli, persino quello del neonato Parco dei Monti Lattari. Questa mattina, per la prima volta nella storia, ci sarà un happening, organizzato dal Forum delle associazioni di Positano, formato da ben 16 associazioni, con l’adesione del Wwf e Italia Nostra. “La nostra intenzione è quella di manifestare per questa area senza alcun altro scopo che far conoscere alla stessa popolazione di Positanoil Vallone Porto – spiega Giovanni Cervero, presidente del Forum delle Associazioni -, tutti potranno venire e manifestare per questa area che è Patrimonio mondiale dell’Unesco. Ci sarà un momento ludico, mostre, un premio fotografico, e il WWF, che ha accettato l’invito, mostrerà il rendering del progetto. Una testimonianza per le future generazioni.” L’area è davvero unica: il vallone Porto è un’oasi naturale di inestimabile valore che la Costiera amalfitana può ancora vantare di avere tra le sue bellezze naturali, non oggetto (ancora) di speculazione. orchidee selvatiche, antiche felci, falchi, gufi e anfibi. Dire che sembra di essere catapultati in una fiaba, è solo rendere in sensazioni ciò che ancora oggi si riesce a vivere visitando questo luogo che hanno amato poeti e artisti. Finquando no è apparso un progetto di 500.000 euro contestato dal WWF con tanto di, inascoltate, controrelazioni. Le considerazioni elaborate dal progetto, sembrano essere state redatte per un altro luogo, tanto che gli stessi “esperti”, inseriscono tra le specie animali e vegetali che vivono in questa valle anche “il muflone, la capra selvatica di montecristo, il daino, l’istrice, la lepre…” – dice Claudio D’Esposito del WWF -, ma di tutti questi animali non c’è neanche l’ombra nell’oasi. Questo denota superficialità e non solo, non si tiene conto che il Vallone Porto è un’area Sic e quindi non si sarebbero potuti effettuare certi interventi e i presupposti sui quali si basa il progetto non veri.”


Una frase del regista Bernardo Bertolucci campeggia in uno dei poster. “ I cani di Vali, gli alberi di Vali, gli uccellli, I fiori, le grotte.. Noi abbiamo visto per la prima volta il vecchio scheletro della natura.” Molti sperano non sia l’ultima.


Michele Cinque