SORRENTO, GRU ASSASSINA INDAGATO IL PROGETTISTA

21 marzo 2008 | 00:00
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SORRENTO, GRU ASSASSINA INDAGATO IL PROGETTISTA

Sorrento – Tragedia del «Primo maggio sorrentino», la Procura di Torre Annunziata comunica alle parti interessate la chiusura delle indagini. E, intanto, un nome nuovo compare sul registro degli indagati: si tratta di Daniele Pinedri, l’ingegnere che ha progettato la gru «maledetta». Arriva a una svolta, dunque, l’indagine giudiziaria per accertare le cause dell’incidente che ha causato le morti di Claudia Fattorusso Morelli e Teresa Reale, suocera e nuora di Sorrento schiacciate dal cestello del carrello elevatore della «Donnarumma» di Pimonte, impresa che lavorava per la posa delle luminarie alla facciata della basilica di Sant’Antonino: ieri mattina, gli agenti del commissariato di polizia di Sorrento, coordinati dal vicequestore Francesco Zunino, hanno notificato cinque avvisi di chiusura delle indagini a Francesco ed Aniello Donnarumma, titolari dell’omonima ditta, a don Giuseppe Esposito, rettore della basilica di Sant’Antonino e committente dei lavori, a Marco Fiorentino, sindaco di Sorrento, e ad un vigile urbano in servizio il primo maggio 2007 a piazza Sant’Antonino. L’invio degli atti precede la fase dell’eventuale rinvio a giudizio: in sostanza, i magistrati della Procura di Torre Annunziata hanno fatto recapitare agli indagati e ai loro difensori un avviso con una sommaria descrizione del fatto contestato e delle norme di legge violate, con l’avvertimento che tutta la documentazione è depositata presso la segreteria del pubblico ministero. Gli indagati hanno, ora, venti giorni di tempo per chiedere di essere interrogati, di rendere spontanee dichiarazioni o di presentare documentazione e memorie. Intanto, anche Daniele Pinedri, l’ingegnere che ha progettato la struttura meccanica della gru, figura tra gli indagati: dalle perizie degli esperti nominati dalla procura e dalle parti, sarebbero emersi elementi tali da far dubitare gli inquirenti sullo stato di sicurezza e di manutenzione del mezzo. L’indagine, durata poco più di dieci mesi, ha visto comparire, davanti al procuratore capo Diego Marmo, e ai sostituti Silvio Pavia e Sergio Calabria, più di cento testimoni. Cinque i periti nominati dalla procura di Torre Annunziata, altrettanti dalle parti. Decine, infine gli inquirenti tra le forze dell’ordine. Tutti impegnati per un solo obiettivo: fare luce sul tragico «Primo maggio sorrentino» e «stanare» i responsabili di due morti innocenti.(Giuseppe Damiano il Mattino)