CALCIO, NAPOLI: IEZZO QUERELA JULIANO,INSINUAZIONI OFFENSIVE

25 aprile 2008 | 00:00
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CALCIO, NAPOLI: IEZZO QUERELA JULIANO,INSINUAZIONI OFFENSIVE

Il portiere del Napoli Gennaro Iezzo ha dato mandato al proprio legale di sporgere querela nei confronti di Antonio Juliano, ex dirigente e giocatore del club azzurro. Iezzo si è ritenuto offeso dalle dichiarazioni rilasciate ieri da Juliano su un’emittente locale, insinuando che il numero uno napoletano nel finale di partita abbia tentato di far pareggiare il Parma. Iezzo, che ha espresso il desiderio di chiudere la carriera con la maglia del Napoli, ha così replicato: “Juliano ha fatto delle insinuazioni assurde e ha offeso la mia lealtà e la mia professionalità. Sono affermazioni pericolose, possono dar vita a giochi rischiosi anche nelle tifoserie. Ho dato mandato al mio legale di sporgere querela nei suoi confronti. Si tratta di attacchi rivolti a me ma, forse, soprattutto alla società. Evidentemente a qualcuno non va a genio che questa squadra sia in crescita”.

Ieri pomeriggio l’avvocato Tuccillo ha parlato con Gennaro Iezzo: «Si è fatto vivo Juliano? sono arrivate le scuse?». Ma non c’è stato nessun contatto tra i due. Così il legale del calciatore sta procedendo con la querela per diffamazione. Iezzo intende difendersi dalle accuse lanciate lunedì sera in diretta durante la trasmissione «Number Two» di Telenapoli 34, quando l’ex capitano, Antonio Juliano, avrebbe messo in dubbio il comportamento del giocatore nel corso della partita con il Parma. «Non c’è volontà di andare a tutti i costi in tribunale – spiega l’avvocato Luigi Tuccillo – basterebbe un passo da parte di Juliano per trovare una serena conclusione alla vicenda». Il legale agirà solo nei confronti di Juliano, non contro la tv che «correttamente ha evitato di mandare in onda la replica del programma», sottolinea Tuccillo.
Telenapoli 34, nel frattempo ha diffuso un comunicato in cui, tra l’altro, difende Antonio Juliano spiegando che «resta ferma la totale convinzione che non volesse arrecare, né abbia arrecato, alcun tipo di offesa, e che le sue dichiarazioni siano state certamente fraintese». L’emittente, nel comunicato, ricorda che «lo scorso 7 aprile, in diretta, Juliano testimoniò la sua stima nei confronti del portiere dicendo: …Iezzo ha accettato di venire in serie C, anche avendo avuto altre proposte. Ha contribuito da protagonista a tutte e due le promozioni del Napoli. Credo che la gente abbia il diritto di sapere che cosa stia succedendo per il rispetto che dobbiamo a questo giocatore che io credo sia un grande portiere». L’emittente auspica che «chiarito l´equivoco, possa essere ricomposta amichevolmente ogni tipo di controversia con un abbraccio fra due grandi protagonisti del calcio napoletano. In mancanza, ove si registrasse un ulteriore danno di immagine per la trasmissione Number Two e la Televisione stessa, Telenapoli si riserva di intraprendere ogni opportuna azione in conseguenza di iniziative temerarie di terzi». L’episodio ha aperto un dibattito tra tifosi ed esperti. A difendere Iezzo scende in campo il concittadino Simone Schettino, attore nato a Castellammare: «Io conosco Gennaro e so quanto ha sofferto a rimanere fuori per l’infortunio, conosco il suo amore per la squadra e so che non farebbe mai una cosa sbagliata. E poi – sottolinea l’artista – se avesse voluto regalare un gol al Parma, non avrebbe compiuto quel clamoroso miracolo al 37’ della ripresa sul tiro di Lucarelli. Sarebbe stato facile far passare quella palla… Invece Iezzo è serio e l’ha dimostrato».
Da lontano, Beppe Savoldi segue con incredulità: «Mi sembra tutto assurdo. Però non condivido le paure di Marino sulla possibile fuga dei calciatori: Napoli è fatta di grandi passioni, e tra le passioni c’è anche l’interesse morboso nei confronti dei giocatori, che talvolta porta a questi eccessi. Però per un giocatore è bello giocare in azzurro». Condivide Peppe Bruscolotti: «Oggi Napoli è il traguardo che ogni calciatore vorrebbe raggiungere, non ho dubbi. Mi sembra incredibile, invece, che Juliano abbia detto quelle cose. Io lo conosco, è irruente, secondo me non voleva dire quello che ha detto, ma adesso gli è difficile ammettere un errore». Sulla tensione che allontana i giocatori, interviene Franco Mancini, portiere azzurro dal 2000 al 2003: «Quelli erano tempi durissimi. La gente ci inseguiva per strada, ci minacciava, Baldini venne aggredito. Quella tensione faceva paura e poteva allontanare i giocatori. Oggi, però, mi sembra che sia tutto diverso, con meno problemi».
(pa. bar.)


FONTE.LAREPUBBLICA.IT

                                             Michele De Lucia