ESPOSTO IL CORPO DI PADRE PIO, 15.000 PERSONE A SAN GIOVANNI ROTONDO

24 aprile 2008 | 00:00
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ESPOSTO IL CORPO DI PADRE PIO, 15.000 PERSONE A SAN GIOVANNI ROTONDO


Sul sagrato della chiesa di San Pio si è svolta la cerimonia eucaristica presieduta dal cardinale Josè Saraiva Martins, prefetto della congregazione delle cause dei santi. L’evento, d’importanza mondiale, è stato seguito anche da televisioni estere, 93 le testate giornalistiche accreditate. Imponenti sono state le misure di sicurezza che già da alcuni giorni le forze dell’ordine avevano predisposto. Carabinieri, poliziotti e uomini della Guardia di finanza hanno controllato tutti i “punti sensibili” della città del Gargano. Dall’alba i pellegrini hanno preso posto sulle 5.000 sedie collocate sul sagrato della chiesa. Ma sono almeno 15.000 le persone che sono arrivate in città per seguire l’evento. Tutti i 9.000 posti letto degli alberghi di San Giovanni Rotondo sono stati occupati dai fedeli.


LA MESSA. Trentanove erano i concelebranti principali, tra cui 26 vescovi, che partecipano alla processione. Il primo dei concelebranti che si è avvicinato all’altare è stato monsignor Domenico Umberto D’Ambrosio, arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, delegato della Santa Sede per il santuario e le opere di San Pio. L’arcivescovo di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, monsignor Domenico Umberto D’Ambrosio durante la cerimonia eucaristica si è rivolto al cardinale Saraiva Martin chiedendogli di portare un messaggio al Santo Padre: “Eminenza, porti al Santo Padre l’assicurazione della nostra preghiera, della nostra fedeltà, della nostra obbedienza e, se ci vuole bene, bisbigli magari sottovoce al suo orecchio il nostro ardente desiderio: lo attendiamo davanti alle spoglie di San Pio per lodare e benedire con tutti noi il Signore Crocifisso che ce lo ha donato”. Per il momento non è prevista una visita di Benedetto XVI a San Giovanni Rotondo per l’esposizione della salma di Padre Pio. La notizia è stata diffusa da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa vaticana, precisando che, per quanto riguarda il 2008, il calendario dei viaggi è stato grosso modo definito, mentre per il 2009 è ancora in fase di progettazione. Nel messaggio di benvenuto all’inizio della celebrazione eucaristica l’arcivescovo monsignor D’Ambrosio ha sottolineato: “Non cerchiamo clamore, chiasso, letture distorte e avventate, vogliamo onorare e benedire il Signore mirabile nel suo fedele Servo che ha fatto della sua esistenza e del suo corpo segnato dalle stigmate di nostro Signore Gesù Cristo uno strumento alto e leggibile di quella immagine e somiglianza di sè con cui il Dio creatore ci ha plasmati”. “E’ un giorno di festa – ha detto D’Ambrosio – perché vogliamo celebrare l’immensa santità di Dio che si riverbera e si rende visibile e fecondante nelle creature che sanno accogliere il mistero di Dio e lasciano che il dono del suo spirito le modelli ad immagine della sua unica e inimitabile santità”. Nell’omelia il cardinale Josè Saraiva Martins ha messo in rilievo due aspetti della venerazione delle spoglie di Padre Pio: il significato della morte e quello delle reliquie. “Noi oggi veneriamo il suo corpo, inaugurando un periodo particolarmente intenso di pellegrinaggio”, un “momento di così intimo coinvolgimento spirituale”. “Quello che noi vediamo – ha detto il cardinale Martins parlando del significato della morte – è un corpo morto, non più animato da quell’alito di vita che Dio creatore infuse nell’argilla primordiale. Affacciandoci in tal modo sul mistero della morte, siamo invitati a comprendere che ciò che si vede non è il tutto dell’esistenza. Questo corpo è qui, ma Padre Pio non è soltanto un cadavere: infatti egli, che è vissuto in piena unione con Gesù crocifisso, vive adesso nella definitiva comunione con Gesù risorto”. “Le reliquie – ha spiegato il cardinale – sono l’annunzio della nuova creatura che sorgerà in comunione con il Risorto. Come ci ha ricordato San Paolo, Gesù, a quanti lo accolgono, si rivela come sapienza, giustizia, santificazione e redenzione. Paolo elenca come ultima la redenzione, proprio perché essa – ha detto il cardinale – sarà completa solo quando il nostro corpo risorgerà alla fine dei tempi”.


RELIQUIARIO. Pesa 600 chili, ha un’altezza di 2,10 metri, e una lunghezza di 2,50 metri il reliquiario che custodisce le spoglie di Padre Pio che da oggi e, probabilmente per tutto l’anno, saranno esposte nella cripta di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Rotondo alla venerazione dei fedeli. Il reliquiario è opera del maestro Goudji, georgiano, naturalizzato francese. E’ composto da tre elementi: il piedistallo, il basamento, il baldacchino che copre il basamento. Quest’ultimo rappresenta la Gerusalemme celeste, con le sue 12 porte. Le gemme incastonate ricordano le 12 pietre, citate dall’Apocalisse, come fondamento della Gerusalemme celeste. Il baldacchino è destinato a proteggere e a mettere in risalto il corpo del Santo. E’ composto da 12 colonne sormontate da capitelli in argento, ciascuno con una colomba in rilievo, riferimento a San Francesco di Assisi. Su un frontone c’è una croce d’argento, con pietre incastonate, i cui colori rappresentano: il blu, lapislazzuli, il velo della Santa Vergine; il rosso, il diaspro, il sacrificio di Nostro Signore. Sull’altro frontone c’è l’Agnello Mistico dell’Apocalisse di San Giovanni con il suo stendardo. Ogni pezzo che compone il baldacchino esprime, attraverso i materiali, le pietre e i colori, un pensiero teologico.


IL VOLTO DEL SANTO. Una maschera di silicone copre il volto di San Pio da Pietrelcina. La maschera è stata commissionata a Gems Studio. Fondata a Londra nel 1885, l’azienda è specializzata nella creazione e nella fabbricazione di statue e manichini realistici per musei e mostre culturali. Produce statue, sia statiche che dotate di animazione, lavorando su ordinazione. Tra i suoi clienti alcuni tra i musei più importanti del mondo in vari Paesi europei, Stati Uniti, Canada, Giappone, Israele, Singapore, Hong Kong, Corea del Sud.


L’ABITO DI PADRE PIO. E’ stato confezionato dalle suore clarisse cappuccine di clausura del Monastero della Risurrezione di San Giovanni Rotondo l’abito cappuccino che indossa San Pio da Pietrelcina. I mezzi guanti e le calze sono quelli che Padre Pio aveva nell’armadio a muro nella cella in cui è morto, tra gli indumenti non ancora utilizzati. La stola è in forma e in foggia relativa ad anni precedenti il Concilio Ecumenico Vaticano II ed è strutturata come una “broccatura” su pura seta di colore bianco ghiaccio. La stoffa, cinque metri, è stata tessuta negli anni Sessanta e fu acquistata nel 1987 e conservata in vista di eventi eccezionali. Il ricamo evidenzia i particolari dei melograni. simbolo della fecondità ministeriale nella Chiesa, e dell’uva, simbolo della gloria della vita eterna. La stola è arricchita da 312 pietre di cristallo di rocca fumée e sferule d’oro. La frangia, molto ricca, è interamente stata realizzata alternando elementi gemmati in canutiglia e fiocchi d’oro. Il lavoro compiuto per ideare e confezionare il paramento supera le 200 ore. La stola è stata realizzata da un’azienda di Treviso, Decimo Regio, che ha curato l’abbigliamento liturgico di Papa Giovanni Paolo II, di Papa Benedetto XVI e ha creato paramenti per importanti eventi, come il Grande Giubileo del 2000. Anche i paramenti indossati dal cardinale Josè Saraiva Martins per la messa che sarà celebrata stamani sul sagrato della Chiesa di San Pio a San Giovanni Rotondo sono stati ideati e realizzati dalla stessa azienda.