Roma, 30 apr. (Apcom) – Nei distretti Asl 1 e 2 di Napoli i campioni di mozzarella di bufala campana non conformi alla normativa rappresentano il 30% di quelli esaminati. Lo sottolinea l’Aduc in una nota, scomponendo i risultati dei controlli ministeriali resi noti ieri, secondo i quali per le provincie di Napoli, Caserta e Avellino mediamente i campioni non conformi sono il 14,4% di quelli esaminati.
Sono perciò “gravi le responsabilità del ministro della Salute, Livia Turco, che non ha voluto informare i consumatori fornendo l’elenco delle ditte inquinatrici”. “Politici ed esperti – proseguono i consumatori – nelle settimane passate hanno dichiarato che l’allarme era immotivato, ora cosa dichiareranno? Insomma di costoro non c’e’ da fidarsi”.
In ogni caso, continua l’Aduc, “anche la stessa percentuale media rilevata, 14,4%, è elevata per un contaminante, la diossina, che si accumula progressivamente nel nostro organismo. Ovviamente, nessuno muore all’istante ma gli effetti si faranno sentire nel tempo perché i consumatori hanno mangiato mozzarella alla diossina per anni”.
Michele De Lucia