ALDO MORO, TRENTA ANNI DALLA MORTE E ANCORA TANTI MISTERI

9 maggio 2008 | 00:00
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ALDO MORO, TRENTA ANNI DALLA MORTE E ANCORA TANTI MISTERI

Trenta anni e ancora tanti misteri, dal rapimento alla morte, da via Fani a via Caetani. In 55 giorni si consuma il dramma di Aldo Moro, rapito dalle Br il 16 marzo 1978 e ritrovato cadavere nel bagagliaio di una Renault 4 in una strada del centro di Roma, tra piazza del Gesu´, dove aveva sede la Dc, e Botteghe Oscure, quartier generale del Pci. Nella cronaca dell´Ansa e nella documentazione raccolta dalla Reazione Dea la ricostruzione di quei giorni, 30 anni dopo.

Cronologia dei fatti principali dei 55 giorni del rapimento Moro:
16 marzo: poco dopo le 9 un commando delle Brigate Rosse entra in azione a via Fani, a Roma. In pochi minuti, dopo avere bloccato con un tamponamento le auto del presidente Dc AldoMoro, le Br uccidono i 5 uomini di scorta (due carabinieri e tre poliziotti) e portano via Moro su una Fiat 132 blu. Poco dopo rivendicano l´azione con una telefonata all´ANSA. Cgil, Cisl eUil proclamano lo sciopero generale. In serata il governo Andreotti, il primo con il voto favorevole del Pci, ottiene la fiducia alla Camera e al Senato.

18 marzo: arriva il ´Comunicato n.1´ delle Br, che contiene la foto di Moro e annuncia l´inizio del ´processo´. Funerali degli uomini della scorta. – 19 marzo: Papa Paolo VI lancia il suo primo appello per Moro.

20 marzo: al processo di Torino, il ´nucleo storico´ delle Br rivendica la responsabilita´ politica del rapimento.

21 marzo: il governo approva il decreto antiterrorismo.

23 marzo: il Pci approva la linea della fermezza.

25 marzo: le Br fanno trovare il ´Comunicato n.2´.

29 marzo: arriva il ´Comunicato n.3´ con la lettera al ministro dell´Interno Cossiga in cui Moro dice di trovarsi´´sotto un dominio pieno e incontrollato´´ e accenna alla possibilita´ di uno scambio. Moro non voleva renderla pubblica,ma i brigatisti scrivono che ´´nulla deve essere nascosto al popolo´´. Recapitate anche altre lettere indirizzate alla moglie e a Nicola Rana.

30 marzo – La direzione Dc approva la linea della fermezza.

2 aprile: A Zappolino (Bologna) si svolgerebbe la seduta spiritica dalla quale esce l´indicazione ´Gradoli´.

4 aprile: Arriva il ´Comunicato n.4´, con una lettera al segretario della Dc Benigno Zaccagnini. ´´Moralmente – scriveMoro – sei tu ad essere al mio posto´´.

6 aprile: Le Br consegnano alla moglie di Moro una lettera in cui il presidente DC la invita a fare pressioni contro lalinea della fermezza. Le forze dell´ordine controllano l´intero paesino di Gradoli, nella zona di Bolsena.

7 aprile: Il Giorno pubblica una lettera di Eleonora Moroal marito. La famiglia tiene un linea autonoma, rispetto alla´´fermezza´´ del governo. – 10 aprile: Le Br recapitano il ´Comunicato n.5´ e una lettera di Moro a Taviani, che contiene forti critiche.

15 aprile: Il ´Comunicato n.6´ annuncia la fine del ´processo popolare´ e la condanna a morte di Aldo Moro.

17 aprile: Appello del segretario dell´Onu Waldheim.

18 aprile: Grazie a un´ infiltrazione d´acqua, è scoperto il covo di via Gradoli 96. I brigatisti (Moretti e Balzerani) sonopero´ assenti. A Roma viene trovato un sedicente ´comunicaton.7´ che annuncia l´esecuzione di Moro il cui corpo sarebbe nel Lago della Duchessa. Il comunicato, falso in modo evidente, è però oggetto di verifiche. Per giorni il corpo di Moro sara´ cercato, con grande schieramento di forze, in un lago di montagna, tra le province di Rieti e L´Aquila, ghiacciato da mesi.

20 aprile: Moro è vivo. Le Br lasciano il vero ´Comunicaton.7´ insieme a una foto di Moro con un giornale del 19 aprile.Zaccagnini riceve un
´altra lettera di Moro.

21 aprile: la direzione Psi e´ favorevole alla trattativa.

22 aprile: messaggio di Paolo VI agli ´´Uomini delle Brigate rosse´´ perche´ liberino Moro ´´senza condizioni´´.

24 aprile: il ´Comunicato n.8´ delle Br chiede in cambio di Moro la liberazione di 13 Br detenuti, tra cui Renato Curcio. Zaccagnini riceve un´altra lettera di Moro, che chiede funerali senza uomini di Stato e politici.

29 aprile: E´ il giorno delle lettere. Messaggi di Moro sono recapitati a Leone, Fanfani, Ingrao, Craxi, Pennacchini,Dell´Andro, Piccoli, Andreotti, Misasi e Tullio Ancora. Moro scrive che lo scambio è la sola via di uscita.

30 aprile: Un brigatista (sembra Moretti) telefona a casa Moro e dice che solo un intervento di Zaccagnini, ´´immediato e chiarificatore´´ puo´ salvare la vita del presidente Dc.

2 maggio: Craxi indica i nomi di due terroristi ai quali si potrebbe concedere la grazia per motivi di salute.

5 maggio: Andreotti ripete il no alle trattative. Il ´Comunicato n. 9´ annuncia: ´´Concludiamo la battaglia cominciata il 16 marzo, eseguendo la sentenza´´. Lettera di Moro alla moglie: ´´Ora, improvvisamente, quando si profilava qualche esile speranza, giunge incomprensibilmente l´ordine di esecuzione´´.

9 maggio: Verso le 13,30, in via Caetani (vicino alle sedi di Dc e Pci), dopo una telefonata di Morucci avvenuta poco prima delle 13, la polizia trova il cadavere di Moro nel portabagagli di una Renault 4 rossa. Era in corso la direzione Dc, dove sembra che Fanfani stesse per fare un discorso aperto alla trattativa. Moro sarebbe stato ucciso la mattina presto nel garage di via Montalcini, il covo usato dai brigatisti come´´prigione del popolo´´.