AMALFI, SI PRESENTA IL LIBRO SU S.ANDREA APOSTOLO

2 maggio 2008 | 00:00
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AMALFI, SI PRESENTA IL LIBRO SU S.ANDREA APOSTOLO

Sabato 3 maggio, alle ore diciotto, nel salone degli stemmi del palazzo Arcivescovile di Amalfi, sarà presentato il volume di Andrea D’Antuono “S. Andrea Apostolo in Amalfi (1208-2008). Il culto, la devozione, le tradizioni”.

A discuterne saremo saremo io, don Andrea Colavolpe, Giuseppe Gargano, l’autore, Andrea De Luca, insieme con l’autore.

Il libro è stato pubblicato “a devozione della famiglia De Luca”, nell’ambito dei festeggiamenti per l’ottavo centenario della traslazione delle venerate spoglie di sant’Andrea da Costantinopoli ad Amalfi, che si stanno celebrando “nel segno dell’unità della Chiesa e della pace nel mondo”. La storia religiosa della città rivive nel testo di D’Antuono, che ne ricostruisce i vari passaggi: da quando, nel 1206, il cardinale Pietro Capuano, patrizio amalfitano, inviato dal papa Innocenzo III quale suo rappresentante alla quarta crociata, riuscì ad impossessarsi delle spoglie dell’apostolo, che erano custodite a Costantinopoli, per consegnarle, l’8 maggio 1208, alla chiesa cattedrale di Amalfi, fino ai giorni nostri.

“Andrea D’Antuono – scrive nella prefazione l’arcivescovo mons. Orazio Soricelli – ha con sorprendente semplice chiarezza precisato le varie fasi dell’invenzione, della pia fraus, del miracoloso trasporto via mare, del necessario occultamento nel porto di Conca, del trionfale ingresso in cattedrale e della depositio nella cripta inferiore delle sacre spoglie. […] La pregevole edizione di questo nuovo contributo sull’apostolo Andrea e la città di Amalfi – aggiunge – è stata curata e offerta dalla Tipografia De Luca. Essa si colloca nel solco della munifica tradizione di cui può a giusta ragione fregiarsi la stirpe di Andrea De Luca, stampatore in Amalfi e ‘tipografo dell’arcivescovo’”.

Stampato su carta a mano della cartiera Amatruda, a fogli sciolti, tenuti insieme nel dorso da uno spago, il libro s’inserisce in quella “collana del forese” che da anni rappresenta uno dei segni distintivi dell’attività editoriale di De Luca.