Nel cuore dell’Isola Azzurra, a Capri, la perla del turismo della Campania, con la Costiera Amalfitana e Penisola Sorrentina, ville isolate per rischio frane. Succede a Marina Piccola e questo a causa di un masso caduto nella vigilia di Natale. In questi giorni il Comune di Capri ha anche messo un muro, così i proprietari delle ville (una cinquantina di abitazioni) sono sul piede di guerra, mentre i villeggianti che provengono via mare da Napoli, Amalfi e Sorrento, si vedono negata la possibilità di una escursione ambientalistica di grande rilievo. La problematica sollevata da Caprinews, ha visto oggi anche l’apertura del Corriere del Mezzogiorno, a firma di Carlo Franco e quindi arriverà sulle testate nazionali come il Corriere della Sera e Repubblica. Così dopo Ravello, e in passato Positano, anche Capri avrà gli onori della cronaca per i disagi causati dal dissesto idrogeologico oggi quanto mai d’attualità. La problematica relativa al pericolo di
caduta massi nella zona della Grotta delle Felci sarà affrontata in una conferenza dei servizi convocata dal responsabile del settore Lavori Pubblici del Comune di Anacapri, arch. Filippo Di Martino. Obiettivo dell’iniziativa, ha scritto Di Martino nella convocazione della conferenza che si svolgerà il prossimo 8 maggio alle 10.30
presso il Comune di Anacapri, è quello “di individuare le competenze ed il relativo intervento, da parte delle am- ministrazioni coinvolte nel procedimento amministrativo”. Tutto ha origine il 24 dicembre 2007: il giorno della vigilia di Natale, la caduta di un masso distaccatosi dal costone sovrastante la Grotta delle Felci aveva provocato danni ad un’auto e ad un’abitazione del complesso residenziale di Villa Casa Mia a Marina Piccola. Dopo un primo scambio di corrispondenza tra iComuni di Capri ed Anacapri (il costone ricade nella maggior porzione nel territorio di Anacapri mentre il masso
era finito nel territorio di Capri) il Sindaco di Capri si era deciso venti giorni dopo a disporre, con propria ordinan-
za la chiusura del muro per la strada. Per i lavori occorrerebero 30 milioni di euro, il Sindaco Lembo ha dichiarato al corriere “il muro si toglierà se cessa il pericolo, ma la Regione chiede se quelle case sono tutte in regola” Il sindaco di Anacapri Staiano si difende “Con il muro non c’entriamo e per quanto riguarda il dissesto a Capri non dimentichiamoci di Via Krupp, certo vogliamo risolvere la cosa al più presto ma non ci sono soldi”
Michele Cinque
COSA E’ LA GROTTA DELLE FELCI?
La Grotta delle Felci, presso la costa sud-orientale dell’isola, costituisce una testimonianza fondamentale per la conoscenza della preistoria caprese e, più in generale, per gli studi archeologici dell’Italia meridionale.
Le indagini vennero iniziate dal dr. Ignazio Cerio alla fine dell’Ottocento ed ebbero vasta eco nella comunità scientifica del tempo. Dalle frammentarie osservazioni dei vecchi scavi risultava che lo strato superficiale conteneva, oltre a cocci moderni, anche ceramiche romane e dell’età del Bronzo, indizio di una ininterrotta frequentazione del sito.
Al di sotto erano livelli con materiali dell’età del Bronzo (1700-1000 a.C.) e, ancora più in basso, neolitici (4000-3500 a.C.). Circa sei metri sotto questi ultimi vennero rinvenuti infine dei livelli sabbiosi e vulcanici con faune prevalentemente costituite da cervidi e molluschi di terra. In anfratti della parte nord-ovest dell’antro erano delle tombe neolitiche con ricco corredo.
La Grotta delle Felci aveva quindi, già da questo momento assai antico, una evidente funzione rituale, sottolineata anche dal rinvenimento di amuleti in pietra con raffigurazioni magico-religiose e di ceramiche di particolare raffinatezza.
Essa mantenne il suo ruolo sacrale per tutta la preistoria: vennero qui rinvenuti, tra l’altro, un grosso e pregiato pugnale di selce eneolitico (3500-2300 a.C.) e vasi riccamente decorati databili all’età del Bronzo.