CETARA, SFUGGE DAL RICOVERO COATTO. CACCIA ALL´UOMO
Cetara, Costiera Amalfitana. Era cominciata con una pesca fortunata, la mattinata di Antonio, è finita in fuga per la Costiera rincorso da medici, vigili urbani e carabinieri chiamati in supporto. Alla fine lui, 40 anni, con qualche problema psichico, si è rifugiato nei boschi pur di sfuggire al trattamento sanitario obbligatorio. Mare, sole, discorsi da solo, lo sfottò di qualcuno, l’alcol e la passione per la pesca: il mondo di Antonio è tutto «suo». Un universo particolare. Lui, fisico asciutto, berretto blu e occhiali da sole, dopo la morte del padre dipendente comunale, era rimasto con l’appartamentino in vicolo Montagnella 3. Dieci anni in comunità di recupero per allontanarsi dal vizio del bere, l’obbligo di medicinali per restare tranquillo, da qualche mese era tornato a Cetara. Conosciuto da tutti, da tutti, anche dai vicini, indicato come una persona «che non fa del male a nessuno». Una sola passione, la pesca. Era solito andare al porto, prendere una barca qualsiasi, andare al largo e buttare le reti o tirare la lenza. I padroni di barche, reti e lenze si erano più volte lamentati. Ieri mattina, quando Antonio di nuovo ha preso una barca «in prestito» le lamentele sono diventate ira. Così mentre Antonio tornava a casa con due seppie fresche fresche, sono arrivati i medici dell’igiene mentale accompagnati dai vigili per un Tso, trattamento sanitario obbligatorio. Il 40enne, però, è subito scappato via armato di coltello. È scattato l’inseguimento fino a dopo il Fuenti e mentre l’uomo si rifugiava nei boschi venivano coinvolti anche i carabinieri di Vietri diretti dal maresciallo Rosario Sciortino. Militari e poliziotti municipali hanno cercato a lungo, obbligati a controllare anche alcuni casolari diroccati, ma Antonio era lontano. «Tornerà qui a casa, come sempre» dicono i compaesani in piazza Martiri d’Ungheria. (fulvio Scarlata, Il Mattino)