MOSCA – Il Manchester United ha conquistato a Mosca la sua terza Champions League, battendo ai rigori il Chelsea, dopo una partita equilibrata terminata 1-1, proprio nel cinquantenario del disastro aereo che a Monaco di Baviera decimò la mitica squadra di Matt Busby. Sir Alex Ferguson, sulla panchina dei Red Devils da quasi 22 anni, ha centrato il suo secondo trofeo europeo a nove anni dal precedente trionfo sul Bayer Monaco, dopo aver vinto quest’anno anche il campionato inglese sul filo di lana sempre ai danni del Blues.
Il nuovo fenomeno del calcio mondiale, Cristiano Ronaldo, miglior giocatore della premiership inglese con 41 gol all’attivo, chiude invece gloriosamente come capocannoniere europeo con otto reti, compresa quella spettacolare che stasera ha aperto le marcature. E promette ormai di diventare nella squadra l’erede di mitici numero sette come Best, Cantona e Beckham, nonostante il rigore che si è fatto parare dopo i tempi supplementari per un’incertezza che a volte hanno anche i campioni, ma che rischiava di offuscarne la carriera.
Nella lotteria dei rigori, invece, il suo errore è stato azzerato da quello di capitan Terry, che ha calciato fuori. Chiusa in parità la serie dei primi cinque penalty, ormai sotto una pioggia fitta, la roulette russa si è fermata al quattordicesimo colpo: questa volta a sbagliare, facendosi parare il tiro da un super Van Der Sar, è stato il francese Anelka, che a dire il vero non segnava con i Blues da febbraio. E’ finita come nel 2005, quando il Milan perse ai rigori con il Liverpool.
Ne sa qualcosa Shevchenko, compagno di squadra di Anelka: certi errori sono inconsolabili e, nonostante il bacio dell’allenatore Grant, si portano dietro per tutta la vita. La disperazione di Anelka è la metafora di quella del Chelsea e del suo patron, l’oligarca russo Abramovich che stasera giocava “in casa”: quest’anno è riuscito a mancare tutti gli obiettivi per un soffio, campionato, coppa nazionale e Champions, dopo ben tre semifinali e una serie di investimenti da capogiro. Ma la squadra ha giocato alla pari, rimontando con Lampard proprio alla fine di un primo tempo dominato dai Red Devils, che però hanno perso lucidità e freschezza nella ripresa, quando i Blues hanno colpito anche un palo e una traversa.
Forse è mancato Drogba, espulso dopo un diverbio con Vidic che rischiava di degenerare in una rissa. Ma il resto della squadra non si è mai arreso, come del resto i Devils, dove il veterano Giggs ha coronato il suo sogno indossando la maglietta per la 759/ma volta, battendo il record di Bobby Charlton. A Mosca, insieme ad un giro di affari da 50 milioni di euro, resta la soddisfazione di aver organizzato tutto in modo impeccabile, compresa la suggestiva coreografia iniziale.
Michele De Lucia