Chiaiano, la tensione è salita alle stelle. Politici al corteo, convalidati i tre arresti
TRE ARRESTI – Intanto, dopo un processo per direttissima, il tribunale di Napoli ha convalidato gli arresti dei tre giovani fermati venerdì. Per tutti è stata disposta la custodia agli arresti domiciliari. A quanto si è appreso dal legale di uno dei tre, Pietro Spaccafuoco, l’accusa è di resistenza a pubblico ufficiale e lesioni aggravate. Spaccafuoco era stato arrestato 15 giorni fa durante un’altra protesta contro la discarica, sempre per resistenza a pubblico ufficiale, mentre gli altri due arrestati non hanno precedenti giudiziari. Il processo si celebrerà il 4 giugno. Domiciliari anche per Pasquale Ricciardiello e al figlio Francesco, entrambi accusati di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale. Poche ore prima la Mussolini aveva annunciato la loro scarcerazione, dicendo di aver parlato con il capo della polizia Manganelli. Il processo nei loro confronti si svolgerà il 9 giugno. Il tribunale ha motivato la decisione con il rischio di reiterazione dei reati.
IL CORTEO – Nel luogo dove la folla aveva dato alle fiamme un autobus, è stata costruita una nuova barricata, con drappi viola a lutto. In via Cupa del cane, strada che porta alle cave di tufo, i manifestanti hanno messo a salvaguardia del loro presidio una barriera di cassonetti saldati insieme, catene di ferro e filo spinato. Le forze dell’ordine hanno presidiato la zona e quelle intorno. Il consiglio comunale di Maranosi si è riunito in seduta permanente e il sindaco Salvatore Perrotta e tutti i consiglieri hanno partecipato al corteo che sfila dalla fermata della metropolitana di Chiaiano verso la strada di collegamento con i comuni di Marano e Mugnano e poi di nuovo al centro del quartiere napoletano. I commercianti dell’area hanno esposto drappi viola in segno di lutto per la decisione assunta nel decreto legge pubblicato sabato mattina sulla Gazzetta Ufficiale. Al corteo si sono uniti anche l’ex presidente della commissione Ambiente del Senato Tommaso Sodano (Prc), che ha bocciato il piano Bertolaso definendolo «assurdo» e che contesta in particolare il quarto termovalorizzatore, i sindaci di Marano e di Mugnano Salvatore Perrotta e Davide Palumbo, i consiglieri comunali di Napoli Franco Moxedano del Pd e Carlo Migliaccio, presidente della commissione Ambiente.
BOMBE MOLOTOV – La mattinata di sabato è stata funestata da violenti scontri fra polizia e manifestanti. Dopo una notte di relativa tranquillità c’è stata una fitta sassaiola contro gli agenti e il personale dell’azienda di mobilità urbana, intervenuti per liberare la carreggiata dal bus incendiato. La folla ha urlato «assassini, assassini» lanciando pietre. Quindi la carica della polizia. I manifestanti hanno lanciato bombe carta e in terra sono state trovate tre molotov.
FERITI – Fra i dimostranti un giovane di 22 anni è in condizioni molto gravi dopo essere precipitato per cinque metri cadendo da un parapetto, un altro uomo è stato ferito alla testa. Due agenti, feriti lievemente da una molotov lanciata dai dimostranti, sono stati portati al pronto soccorso dell’ospedale Cardarelli e medicati. Dopo un breve ricovero sono stati dimessi. È tornato a casa anche un ragazzo di 12 anni, rimasto coinvolto negli scontri di venerdì sera e quindi portato in ospedale. Il bilancio degli scontri di venerdì era stato di undici i feriti, tra dimostranti ed esponenti di forze dell’ordine.
BERTOLASO: «CI VORRANNO 30 MESI» – Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega ai rifiuti Guido Bertolaso sta incontrando da ieri i sindaci, i presidenti di municipio e le autorità locali dei comuni dove dovranno essere realizzate le discariche previste dal decreto, proprio per spiegare i contenuti del provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri mercoledì scorso. Il primo appuntamento è stato ieri in Prefettura a Napoli alle 16 con il sindaco di Serre, Palmiro Cornetta e, a seguire, con il presidente della municipalità di Chiaiano. «Ci vorranno trenta mesi, tanta collaborazione, tanta determinazione e tanta umiltà, ma la strada per la soluzione dell’emergenza rifiuti in Campania è stata tracciata» ha detto Bertolaso.
(corriere.it)