CHIAIANO TOLTE LE BARRICATE, ARRIVANO I TECNICI. MA LE CAVE SONO A RISCHIO

27 maggio 2008 | 00:00
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CHIAIANO TOLTE LE BARRICATE, ARRIVANO I TECNICI. MA LE CAVE SONO A RISCHIO

Questa mattina alle sette i manifestanti di Chiaiano hanno rimosso spontaneamente la barricata di cassonetti che ostruiva l’accesso a via Cupa del Cane, la strada che porta alle cave dove dovrebbe essere aperta la discarica. La decisione è arrivata al termine di una lunghissima discussione fra i manifestanti che hanno trovato l’accordo, accogliendo l’appello fatto dal sindaco di Marano, Salvatore Perrotta, presente sul posto. I manifestanti proseguiranno comunque questa mattina il presidio pacifico in piazza in attesa che giungano i tecnici che dovranno effettuare i rilievi nelle cave ma già si annunciano problemi e una situazione senza sbocco per la Campania con il rischio che la crisi rifiuti con il caldo diventi anche sanitaria.

Le cave di Chiaiano sono siti geologicamente a rischio: negli anni passati sono state infatti luoghi di eventi franosi. Lo denuncia oggi, al presidio dei manifestanti antidiscarica, una rete di tecnici residenti nell´area nord di Napoli, che nei prossimi giorni presentera´ della documentazione raccolta in questi mesi alla Procura.

Fra le persone che oggi sono arrivate al presidio nelle prime ore del mattino un architetto che preferisce, per ora, mantenere l´anonimato. Mostra una fotografia scattata nel 1999: ´´Ecco qui la dimostrazione che queste cave sono a rischio: 9 anni fa, come documenta la foto, nella cava contigua al cimitero di Chiaiano si verifico´ una frana.

Nel 2004 un fenomeno simile si registro´ in un´altra delle 17 cave dell´area: in quel caso fu Catenacci (ex commissario per l´emergenza dei rifiuti in Campania, ndr), a sostenere che tutta la zona, per le sue caratteristiche geologiche, non poteva essere utilizzata in un alcun modo´´. Al rischio smottamenti, continua l´architetto, si aggiungono i problemi idrogeologici e idraulici del Parco delle Colline.

´´Stiamo parlando di un´area colpita frequentemente da alluvioni. Inoltre qui esiste una falda acquifera importante, a 149,8 metri dal piede di campagna della cava. Una falda che, come ipotizzato da docenti dell´universita´ di Napoli, contribuirebbe al bacino idrico cui attinge la citta´ di Napoli´´.