Cosenza. Vertigoarte. Hidetoshi Nagasawa.
Hidetoshi Nagasawa alla Vertigoarte di Cosenza.
Hidetoshi Nagasawa, grande artista giapponese che vive a Milano da circa quaranta anni, soggiornerà a Cosenza per qualche giorno per allestire una personale.
Con la tipica perseveranza orientale, Hidetoshi Nagasawa è giunto in Italia con mezzi di fortuna. Un viaggio compiuto in bicicletta invece che in aereo, fa ben soppesare un senso del tempo completamente differente da quello della modernità, che non considera e perde di vista la ricchezza delle tappe intermedie, per giungere, forse superficialmente, al risultato finale.
Nell’ascolto delle situazioni locali, e tipiche di ogni luogo, si articola una sensibilità che sull’accoglienza della differenza modula le sue corde più profonde.
Le categorie occidentali, infatti, non servono molto quando devono definire situazioni culturali orientali. Ciò è particolarmente vero nel caso della cultura orientale contemporanea, di cui Nagasawa fa parte. Sicuramente la tradizionale arte dei giardini ha una certa influenza nelle sue installazioni, ma una grande parte della sua attività deriva da una singolare sensibilità artistica, formata anche in Europa.
Nel clima della ri-definizione dell’arte, un dibattito che dagli anni ’60 coinvolge ancora tutti gli intellettuali europei, Nagasawa approfondisce la sua sensibilità per i materiali, realizzando opere che da una parte guardano ed evocano il silenzio, dall’altra realizzano ritmi singolari, che nel loro gioco di compensazioni e compenetrazioni, danno vita a un’idea di bellezza raffinata ed essenziale.
Abbiamo visto opere dell’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa anche ad Ischia, nell’estate 2006, alla Torre di Guevara, e l’isola ritornò ad essere preziosa testimone di quella magica soglia del Mediterraneo che, nel flusso di merci, di conoscenze, di tecniche, tra Oriente e Occidente, ha visto l’inizio della nostra civiltà.
Le sue opere sono frutto di uno studio mentale che, aperto alla conoscenza e stima dei materiali e alla loro possibile valutazione semantica per un‘operatività mediata, riescono a combinare una ricca teoria di spunti indirizzata a determinare un equilibrio possibile, vitale.
Maurizio Vitiello
Info 1:
Ecco una nota biografica sull’artista:
Hidetoshi Nagasawa nasce nel 1940 a Tonei, in Manciuria, dove il padre lavora in qualità di medico militare al seguito delle truppe imperiali. Quando, alla fine del conflitto mondiale, l’Unione Sovietica attacca la Manciuria e tutti i civili giapponesi residenti nella zona sono costretti alla fuga, la famiglia Nagasawa intraprende un viaggio molto pericoloso che segnerà il destino dell’artista e ispirerà buona parte della sua produzione, attraverso il tema della barca e del viaggio.
In Giappone, Nagasawa si stabilisce non lontano da Tokyo, a Kawagoe. Frequenta il corso di “Architettura e Design “ della Tama Daigaku di Tokyo, dove si laurea nel 1963. Già negli anni Cinquanta, grazie a un insegnante d’arte, conosce le varie tendenze d’avanguardia, viene in contatto col gruppo Gutaj e visita regolarmente le Esposizioni indipendenti Yamiuri. Intraprende la carriera d’architetto, anche se vorrebbe dedicarsi esclusivamente all’attività artistica. All’età di ventisei anni realizza il suo sogno: sposato da appena sei mesi, parte dal Giappone con solo cinquecento dollari.
E’ un viaggio in bicicletta che dura un anno e mezzo, attraverso molti paesi del continente asiatico. Giunto in Turchia, è pronto a tornare indietro, ma la musica di Mozart ascoltata alla radio lo spinge a proseguire. Dalla Grecia si imbarca per Brindisi, poi Napoli, Roma, Firenze, Genova e Milano, dove giunge nell’agosto del 1967. Il furto della bicicletta viene interpretato come un segno del destino e Nagasawa decide di stabilirsi nel capoluogo lombardo. Vive nella Sesto S. Giovanni operaia, dove i fermenti politici che preparano il ’68 si intrecciano con l’attività creativa di giovani artisti, Castellani, Fabio, Nigro e Trotta , con i quali Nagasawa stringe un sodalizio intellettuale e artistico, destinato a restare saldo nel tempo.
Nel 1969 inaugura la sua prima mostra alla Galleria Sincron di Brescia. La produzione di questo periodo è legata al concettualismo: giochi verbali incisi su lastre metalliche, “azioni “ nella campagna lombarda e video.
Dal 1972 si dedica alla scultura, realizzando opere impegnative con l’uso di materiali quali l’oro, il marmo e il bronzo. Il linguaggio plastico dell’artista acquista una sua precisa fisionomia, un’originalità che trae forza dalla fusione di elementi mitici e religiosi, provenienti dalla sua cultura d’origine, l’Oriente, e da quella d’adozione, l’Occidente.
Negli anni Ottanta avviene un ampliamento di scala, che lo porta a creare ambienti, al confine tra scultura e architettura. L’idea della sospensione diventa il nucleo centrale delle sue ricerche con la concezione di opere “antigravitazionali “.
A partire dagli anni Novanta, il giardino, l’elemento naturale, diventa preponderante: i temi del recinto e del passaggio sono al centro della sua poetica per la creazione di “luoghi “.
Espone in tutto il mondo in importanti appuntamenti nazionali e internazionali. Ha partecipato a numerose edizioni della Biennale di Venezia (1972, 1976, 1982, 1988, etc.) e nel 1992 alla 9° edizione di Documenta, la più importante esposizione di arte contemporanea a livello mondiale. Le sue opere sono presenti in molte collezioni pubbliche e private, italiane e internazionali. Numerose anche le sue installazioni permanenti all’aperto. Insegna scultura alla Nuova Accademia di Belle Arti di Milano.
Info 2:
Artista: HIDETOSHI NAGASAWA
Titolo della mostra:IL VENTO DI TEMPO ZERO
Sede: VERTIGOARTE ISTITUTO DI RICERCA PER LA CULTURA E LE ARTI VISIVE COSENZA
Inaugurazione: Venerdì 23 maggio 2008
a cura diPaolo Aita
Durata mostra:23 MAGGIO-30 LUGLIO 2008
VERTIGOARTE ISTITUTO DI RICERCA PER LA CULTURA E LE ARTI VISIVE, COSENZA
tel. e fax 0984/75212, e-mail:vertigoarte@libero.it
orari di galleria: da martedì a sabato, dalle ore 16,30 alle 20,00 (ingresso libero).