DEMOLITO IL BUNKER D´AMALFI

16 maggio 2008 | 00:00
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DEMOLITO IL BUNKER D´AMALFI

Amalfi. Ieri mattina le ruspe hanno buttato giù il “bunker della vergogna” come era chiamato nella capitale della Costiera Amalfitana.La demolizione è avvenuta dopo che con delibera di Giunta n. 68 del primo aprile 2008, l´Amministrazione comunale di Amalfi ha decisodi demolire il manufatto che sul piazzale della darsena era destinato a servizi igienici per persone diversamente abili
”Il“Bunker della Vergogna”, realizzato nel 2005 sul piazzale della Darsena, che ha prodotto solo stupore nelle moltitudini di turisti che ogni anno inondano le strade di Amalfi – dice Alfonso Minatolo, rappresentante delle opposizioni in consiglio comunale di Amalfi nel Cuore -.Sin dalla campagna elettorale per le Elezioni Amministrative del 2006 segnalammo la priorità di eliminare la bruttura esistente sul piazzale della Darsena. L´abbattimento della “Torretta di Guardia” giunge a seguito delle nostre continue istanze e successivamente alle reiterate proteste delle associazioni di categoria e dei liberi comitati civici esistenti sul territorio.” “E’ stato un atto dovuto – spiega l’ingegner Aristide Marini -, ed in ogni caso l’amministrazione va incontro alle esigenze e richieste dei cittadini.”Anche la Soprintendenza BAPPSAE, dopo un preventivo assenso alla progettazione, ha opportunamente rivisto la propria posizione dopo la realizzazione dell´opera ritenendola, “Non armonizzata con il contesto”. Positano News ne ha fatto il suo cavallo di battaglia ad Amalfi, dedicandogli l’apertura del cartaceo di marzo, non contro l’amministrazione, ma contro un modo di intendere la realizzazione di opere che, col pretesto di essere utili ai disabili, vedi ascensore a Marmorada, fra Ravello e Minori, fatto sulla Statale Amalfitana, sono veri e propri scempi. In questo caso più grave perchè l’intervento è avvenuto anche con i soldi pubblici. Auspicavamo l’intervento di Bin Laden, ci ha pensato alla fine la stessa amministrazione che ha giustamente, e ne diamo atto, provveduto alla demolizione dell’opera.

Michele Cinque