Quando la crisi si sente sulla propria pelle, sull’economia del territorio della Campania, anche se la Costiera Amalfitana e la provincia di Salerno sono pulite, assistiamo inebetiti alla mancata soluzione di un problema che catastrofe era e catastrofe rimane. L’union Camere da i dati del calo del turismo dovuto alla crisi dei rifiuti. Un calo che si sente dappertutto anche dove la crisi non ha assunto proporzioni gravi come a Napoli, sia nella Penisola Sorrentina che in Costiera Amalfitana le flessioni vanno dal 20 al 40 per cento in meno, anche se si spera in una ripresa a giugno. Un calo di 650 mila presenze turistiche e una perdita di fatturato di 64 milioni di euro per le imprese ricettive. E´ il risultato dell´indagine promossa da Unioncamere Campania sulla ricaduta economica della crisi dei rifiuti per l´anno 2007 e i primi mesi del 2008. Lo studio, condotto dall´Istituto nazionale ricerche turistiche Isnart, e´ stato presentato oggi a Napoli nella sede della Camera di Commercio alla presenza del presidente dell´Ente, Gaetano Cola, di quello di Confcommercio Campania, Maurizio Maddaloni, e dal direttore Isnart Giovanni Cocco.
Secondo l´indagine – condotta su un campione di 500 operatori turistici campani e mille cittadini su tutto il territorio nazionale – il 75 per cento degli imprenditori dichiara un peggioramento nell´andamento della propria attivita´ nei primi mesi del 2008 rispetto allo stesso periodo del 2007.
L´agriturismo e´ il settore piu´ colpito dal calo delle presenze turistiche, mentre le destinazioni balneari sono risultate meno toccate dall´effetto spazzatura. Un altro dato che emerge dalla ricerca e´ che il problema dei rifiuti della Campania ha inciso negativamente sul turismo del resto del Paese. Fate Presto, titolava un quotidiano all’epoca del Terremoto, che colpì l’immaginario collettivo. Siamo alle porte dell’estate e l’appello continua ad essere quello del terremoto, fate presto.
Michele Cinque