LA COSTIERA AMALFITANA FESTEGGIA LA MADONNA DELL´AVVOCATA
lunedì 12 maggio(lunedì di Pentecoste) in Costiera Amalfitana a Maiori (Salerno) si festeggia la Madonna dell’Avvocata. Un’ascesa imperdibile e i festeggiamenti a suon di tamorra renderanno unico questo evento. il lunedì di pentecoste, il monte Mirteto (900 metri) ai piedi del monte Falerzio (1024 metri), dove è ubicato il santuario della Madonna dell’Avvocata, è un brulichio di genti provenienti da tutta la costiera, dal comprensorio di Cava dei Tirreni, dall’agro nocerino sarnese, dal vesuviano, dal giuglianese. E’ il popolo dei pellegrinaggi ai santuari rupestri, quello del “ciglio” di Somma Vesuviana, di Montevergine, dei “bagni” a Scafati, di S. Anna a Lettere, è la gente delle feste mariane. E’ il popolo dei riti “pagani”, della tradizione orale, cantore del nostro blues rurale. Esempio di convivialità, rappresentante di una razza in estinzione, sopraffatta e reclusa dal dilagare “del progresso e del benessere”, sostenuto e sospinto non solo dalla fede ma da una religiosità rivolta alle bellezze della natura stessa, alla montagna, agli alberi, al mare, alla pace, al creato.La festa:al suono delle campane, a mezzogiorno, dopo la messa, si svolge la suggestiva processione con la statua della Madonna, irrorata da una pioggia di petali di rosa, portata a spalla tra una folla di fedeli arrivati in parte il giorno precedente, altri alle prime luci dell’alba, accampati nelle piccole radure lasciate libere dal bosco. Al suo passaggio si lasciano “riposare” le tammorre, si smette di ballare e ci si accoda in processione fino al ritorno nella piccola chiesetta che la custodisce. Scrutando tra volti abbronzati, tra facce antiche plasmate dal sole, ci si accorge da quanta serenità sei pervaso. La festa riprende tra canti, balli e tammurriate e non di rado qualche “pizzica” a suggellare un gemellaggio con i gruppi salentini, che sempre più spesso ritroviamo in queste occasioni. A pomeriggio tardi, dopo gli abbracci e i saluti di commiato, un ultimo bicchiere e una promessa di ritrovarsi, ci si avvia verso il belvedere per un ultimo sguardo alla grandiosità del panorama, al mare fin dove si confonde con il cielo, ai monti Lattari, alla costa sottostante, alle piccole case sparse nel verde, poi si riprende il sentiero.
La Chiesa dell’Avvocata è ubicata sul ripiano del Monte Mirteto, ai piedi del Monte Falerzio. Vi si accede da Maiori, dalla contrada Lama (il percorso è fatto di una lunga e ripida scalinata), oppure dal versante di Cava de’ Tirreni a mezzo di mulattiera, che dalla Badia della S.S. Trinità di Cava porta al Santuario.
Arrivati quasi alla sommità del monte, non molti metri al di sotto della parete rocciosa si apre un lungo antro in cui, nel novembre del 1470, il pastore Gabriello Cinnamo di Maiori ebbe in sogno la S.S.Vergine. In seguito ad una seconda visione, il pastore si diede ad una vita devota e ottenuto il permesso dall’abate di S.Maria de Olearia, Pinto Staibano, edificò nella grotta del miracolo un altare dedicandolo alla Vergine, sotto il titolo di Avvocata.
Sparsasi intanto la notizia del prodigioso avvenimento, con il concorso del popolo si volle erigere alla sommità della rupe una chiesa con annesso campanile ed un piccolo monastero ove, dal 1508 al 1687, si radunò un gruppo di eremiti. Dal 1687 poi, fino al 1807, ossia alla soppressione decretata da Giuseppe Bonaparte, il monte Avvocata fu sede di un fiorente Eremo, regolarmente eretto dai Camaldolesi di Monte Corona. Purtroppo, dopo la caduta di Napoleone I, i padri camaldolesi non ritornarono più nel loro antico Eremo, nonostante le ripetute ed insistenti richieste del popolo.
Ogni anno numerosissimi fedeli, il lunedì dopo la Pentecoste, giorno della festa principale della Madonna dell’Avvocata, salgono sul monte.
Particolarissima è la tammurriata che si suona, si canta e si balla in occasione di questa festa.