FIRENZE – Netta nel punteggio ma soprattutto nelle indicazioni, una vittora in amichevole col Belgio ha chiuso il cammino degli azzurri verso il campionato europeo. Il 3-1 finale (con gol a tempo scaduto degli ospiti) e’ infatti figlio di una disparita’ di valori evidente, rimarcata dalla mancata qualificazione della squadra di Vandereycken alla rassegna di Austria e Svizzera, ma stavolta anche il tabellino e’ chiarissimo nei suoi suggerimenti al ct Donadoni.
Due delle tre reti azzurre portano la firma di Di Natale, che nei 45 minuti in cui ha giocato ha mostrato di essere il piu’ in forma, l’altra e’ stata realizzata da Camoranesi, anch’egli in evidente stato di grazia. Quel che lo score non dice, ma e’ apparso evidente in una serata da dedicare piu’ alla fase di perfezionamento del meccanismo che ai gol, e’ la crescita di Aquilani, schierato a sorpresa al posto di Ambrosini e subito punto di riferimento a centrocampo sulla sinistra. In una partita che ha offerto una passerella non del tutto sfruttata ai dioscuri della panchina azzurra, Del Piero e Cassano (vivaci ma non esaltanti), insomma, chi esce rafforzato, oltre a Di Natale, e’ proprio il ct: difficile contestare le sue ”scelte di continuita”’ se dovessero proseguire anche a Berna il 9 giugno nella partita d’esordio con l’Olanda.
Lo scarso feeling tra Firenze e la nazionale aveva offerto sulle tribune un colpo d’occhio deludente in avvio: 14-15 mila spettatori, abbondantemente record negativo stagionale al Franchi. Proprio il titolare a sorpresa Aquilani era stato protagonista in avvio di buoni scambi sulla verticale con Di Natale, mentre il Belgio chiariva subito tra svarioni e scarsita’ di idee il perche’ della mancata qualificazione europea. Cosi’, dopo un paio di tentativi di Gattuso e Panucci, il piede fatato di Di Natale entrava in scena prepotente al 9′, quando un doppio dribbling e conseguente cross di Pirlo dala destra chiamavano l’esterno udinese all’acrobazia: perfettamente riuscita peraltro, inarcando il corpo sulla sinistra e calciando a atteva Stijnen e cominciava ad esorcizzare ‘innesti’ celebri. Era cosi’ in vena, Di Natale che provava subito un paio di conclusioni a giro, alla Del Piero insomma, per il raddoppio, ma senza fortuna. Sembrava perdersi in giocate megalomani, invece, Aquilani che pure sfiorava la porta al 33′ con un bel tiro da lontano.
Ed i belgi? Latitavano, convitati di pietra alla festa Di Natale: ed il folletto dell’Udinese ne approfittava non appena (era il 40′) Aquilani tornava a giocare di prima intenzione: un repentino appoggio in profondita’ del romanista lo smarcava in area, lui di destro metteva in rete dolcemente sull’uscita del portiere. Giusto il tempo per il pubblico fiorentino di sospirare rimpianti su un bel colpo di testa di Toni, alto di poco, e si chiudeva un primo tempo con molta messa a punto da parte degli azzurri. Nella ripresa Del Piero subentrava a Di Natale, Grosso a Panucci e Chiellini a Cannavaro. Il 4-3-3 iniziale diventava un 4-3-1-2 perche’ Del Piero faceva la punta con Toni e Camoranesi giostrava dietro alla coppia. Al 5′ Pirlo lanciava Del Piero in area, in sovrappoosizione arrivava Camoranesi che ricevuta la palla, realizzava con la compartecipazione del maldestro portiere belga.
Al quarto d’ora, preannunciato da un boato, toccava all’altro Dioscuro della panchina azzurra, Cassano che rilevava Camoranesi. Applausi (dalle gradinate) e calci (dagli avversari) per lui, mentre Sonck divorava un’ opportunita’ belga e Toni continuava senza successo a cercare il revival del gol a Firenze fino a quando Donadoni non gli regalava la standing ovation sostituendolo con Borriello. Il milanista sbagliava un gol incredibile su assist di Zambrotta, non sbagliava invece Sonck che a tempo scaduto su angolo di testa anticipava tutti e segnava il gol dei belgi.
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Michle de Lucia