MAIORI SPIAGGE LIBERE NEGATE. E´ ANCORA BATTAGLIA

29 maggio 2008 | 00:00
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MAIORI  SPIAGGE LIBERE NEGATE. E´ ANCORA BATTAGLIA

Maiori: terra di libertà! Quando le regole vengono scritte per essere beffate

Ancora viva a Maiori la beffa delle spiagge libere “non balenabili” e le SLA sempre più private!

Ecco che ci risiamo! Non è neppure iniziata la stagione estiva che già a Maiori in Costiera Amalfitana  si rivedono i problemi legati alla discutibile gestione delle spiagge che assomiglia sempre più ad un’autogestione. La bollente estate scorsa fu segnata dalle polemiche per la decisione dell’intero Consiglio Comunale di Maiori, maggioranza e opposizione, che con la Delibera del c.c. n.12 del 16.4.2007 trasformarono le ultime due spiagge libere in SLA (Spiagge libere attrezzate), ma che di fatto però sono state privatizzate, lasciando l’arenile più lungo della costa senza un solo metro di sabbia a libera fruibilità…anzi no! Le nuove “spiagge libere” furono acutamente individuate in aree sottoposte a “divieto di balneazione” (divieto recentemente confermato anche dalle indagini ARPAC- aprile-maggio 2008).

È innegabile che una regolamentazione di quelle spiagge fosse necessaria, ma si ritenne opportuno attuare la soluzione più facile e più remunerativa (infatti di soluzioni più idonee ce n’erano molte altre ma il problema fu sottovalutato), e quindi varare un nuovo regolamento da sovrapporre a quello già esistente, che negli anni precedenti nessun amministratore aveva e ha tuttoggi pensato di far rispettare. Ovviamente ai nostri danni e sorvolando sul metodo, sulle negligenze e incapacità!

Il regolamento per la gestione di queste due nuove SLA, tra le poche cose chiare e precise, indica come prima cosa il periodo di apertura dei servizi per il 2008, e cioè in data 1 giugno, ma è sotto gli occhi di tutti che non siamo nemmeno a giugno e i servizi in questione sono già attivi da più di 20 giorni. Cioè uno dei punti cardine del regolamento è stato gabbato senza alcun problema e senza alcun sussulto. Nulla di nuovo, infatti già dallo scorso anno le violazioni al regolamento sono state molteplici e evidenti: mancanza di cartellonistica esplicativa, impossibilità al libero accesso sia durante il giorno che la notte, mancanza di adeguate strutture di discesa per i diversamente abili e altre ancora…ma nessun provvedimento fu preso a riguardo e nessuno si sentì in dovere di fare qualcosa. Chi non ricorda, ad esempio, il cancello in ferro montato per impedire l’ingresso alla spiaggia (assurdo visto che stando ai propositi infatti doveva rimanere libera anche se attrezzata) e che fu tolto solo grazie al richiamo e all’intervento di privati cittadini? L’ironia sta nelle espressioni di alcuni consiglieri che all’epoca, dopo le prime polemiche, promisero e pubblicizzarono le proprie dimissioni se tali regole non fossero state rispettate con rigore, altri addirittura ammisero l’errore di aver votato quella delibera. La beffa è resa ancora più brutale dalle promesse gridate a gran voce, in vari consigli comunali in particolare dal capogruppo di maggioranza Salvatore Della che chiedeva e pretendeva con forza “controlli capillari” e confermava il proprio appoggio a tale provvedimento solo se rispettoso dei patti presi, salvo poi non interessarsi MAI se quei controlli venissero o meno eseguiti! Un rapporto ad opera del Comitato Civico per le Spiagge Libere fu consegnato e messo agli atti nel consiglio comunale del 3 ottobre 2007, e richiamava al rispetto del regolamento e al ruolo dei consiglieri in questa direzione…ma a chi interessa l’opinione di un gruppo di giovani soprattutto fuori campagna elettorale? Magari qualcuno spera che il tempo allevi il ricordo di queste norme e offuschi questa questione che non riguarda solo le SLA ma un po’ tutto il piano spiaggia.

Ad oggi sono quindi confermati i sospetti e i timori di chi vedeva nell’operazione dello scorso anno una privatizzazione camuffata, e di chi temeva queste “sviste” da parte dei controllori.

La mia non è infatti una denuncia sterile, contro gli interessi dei privati o una inutile presa di posizione. Sono convinto infatti che tutto questo sia un sintomo di un modo di gestire la cosa pubblica che va ai nostri danni…anche se molti non se ne sono accorti. Poter usufruire della spiaggia ancora vuota, magari per giocare con i propri figli prima che gli ombrelloni la invadano, così come sempre successo, è un nostro diritto! Chiedere che chi sfrutta e guadagna dalla gestione di beni pubblici rispetti anche tutti i doveri, è un nostro diritto! A questo proposito chiedere che la spiaggia sia pulita anche d’inverno è un nostro diritto! Chiedere chiarezza nella gestione pubblica è un nostro diritto! Considerare i nostri diritti come elemento primario è un vostro dovere! Ogni cosa gestita male si riflette innegabilmente sulla comunità. È già toccato al porto, oggi tocca alla spiaggia, al campo sportivo, a Santa Maria de Olearia, domani potrebbe toccare al Convento San Domenico e poi altro ancora. A trarne vantaggio sarebbero sempre in pochi e a pagare sarebbe sempre la comunità.

È bene quindi svegliarsi da questo torpore e nutrire la propria coscienza sociale e civica, a meno che non ci sia chi si è messo in fila aspettando il proprio turno e il proprio boccone.

Altra beffa viene dai controlli da parte degli addetti comunali che seppur integerrimi nella precisione delle ispezioni nelle ore di punta (!) e con la maestosa ufficialità portata a spasso con il rigore della severità, risultano però ciechi a tali macroscopiche violazioni! Ma come la data di apertura è la prima cosa scritta nel regolamento!

“Le regole non esistono, esistono solo le eccezioni” diceva una canzone (con la differenza che qui, a sentir l’odore direi che decisamente non siamo nell’ombelico del mondo…). Ma se pur così fosse basta con l’ipocrisia! Il codice della strada non è l’unico custode delle verità del mondo.

Non ho l’ottimismo (o la stupidità) di credere che il problema delle spiagge (non solo quelle libere) sia l’unico o il più grave che affligge Maiori ma è sicuramente sintomatico di un modo di amministrare fatto di proclami, soluzioni semplicistiche, placebo, ricchi premi e cotillons, mentre intere parti vitali del paese vengono lasciati a morire senza battere ciglio. Il problema spiagge è indicativo di un progressivo disinteresse alle vicende del paese che rischia di mandare ai suoi cittadini segnali di invito all’autogestione. Infatti le spiaggenon sono certo l’unico bene ad essere gestito in questo modo e non passerà troppo tempo prima che lo stesso problema si riaffacci anche su altre questioni.

Ma chi, cari amministratori, dovrebbe vigilare sul rispetto delle norme se non voi? Chi dovrebbe prendere provvedimenti su queste violazioni? Le tante belle promesse e gli ottimi propositi ridotti in macerie dai fatti non hanno fatto certo bene alla credibilità.

Ma a questo punto che senso ha avuto allora la regolamentazione dello scorso anno? Solo rimpinguare le casse comunali o c’è altro? Perché questa nuova regolamentazione così fortemente voluta e così declamatamene necessaria ora non viene rispettata? Perché una volta riscritte ed attuate queste norme, ai danni di molti (non solo economici, ma anche di salute visto le spiagge libere alternative non balenabili) e a vantaggio di pochi, si sono “dimenticati ” immediatamente di farle rispettare???.

Immaginiamo allora un domani, nemmeno troppo lontano, quando gli abusi e le violazioni perpetrate nel tempo, diverranno un diritto acquisito difficile da estirpare…allora, in quel momento, ci sarà bisogno di nuove norme da spacciare come unica soluzione possibile?

Il mio appello va quindi a tutti gli amministratori che in qualche modo ancora hanno voglia di impegnarsiper le sorti del nostro paese, affinché si sveglino da uno stato sonnacchioso che da tempo li affligge e magari riprendano a dare segnali (con i fatti) che vadano in direzione opposta a questo stato di cose! A loro, se così fosse, andrebbe la mia umile gratitudine.

DOMENICO DI BIANCO

video sulle spiagge libere