MANCHESTER E CHELSEA SI SFIDANO ANCHE PER EUROPA

21 maggio 2008 | 00:00
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MANCHESTER E CHELSEA SI SFIDANO ANCHE PER EUROPA

LONDRA – Si alza il sipario sulla finale di a Mosca: tra voci di mercato, dubbi sulle condizioni del campo e preoccupazioni per l’ordine pubblico e’ grande attesa per il derby tutto inglese che vale la Champions League. Dopo la Liga nel 2000 (Real Madrid-Valencia) e la Serie A nel 2003 (Milan-Juventus), anche la Premiership ha riservato per se’ la partita piu’ ricca, e piu’ seguita, del calcio mondiale.

Una sfida all’insegna dell’incertezza, quella tra Manchester United, neo-campione d’Inghilterra, e il Chelsea, suo avversario per il titolo nazionale fino all’ultima giornata. Se i bookmakers indicano nella squadra di Sir Alex Ferguson la favorita, i protagonisti della finale del Luzhniki Stadium preferiscono non sbilanciarsi.

”Noi favoriti? Non credo si possa dire – le parole di Ferguson -. Rispetto il Chelsea, e’ una squadra molto organizzata con giocatori forti fisicamente. Sara’ sicuramente una partita molto equilibrata”. Decisamente meno diplomatica la risposta a chi gli ha chiesto del futuro di Cristiano Ronaldo che secondo certa stampa spagnola il prossimo anno potrebbe indossare la maglia del Real Madrid.

”Qualcuno crede che ci siano idioti in questa stanza. Sono pronto scommettere una grossa cifra che Ronaldo restera’ con noi. Ne sono convinto”, le parole del tecnico scozzese. Poche le indicazioni emerse dall’allenamento di rifinitura. Confermata la linea di mediana con Paul Scholes (uno dei tre reduci, con Ryan Giggs e Gary Neville, dello storico ‘treble’ del 1999, ma l’unico titolare) e Michael Carrick, dietro al tridente (Cristiano Ronaldo, Carlos Tevez e Ji-Sung Park)che avra’ il compito di sostenere Wayne Rooney.

Nell’anno del 50esimo anniversario dalla tragedia di Monaco, piu’ volte ricordata in questi giorni dai Red Devils, lo United punta alla doppietta campionato-Champions, che significherebbe terzo alloro continentale dopo quello del 1968 e appunto 1999. Sulla sua strada il Chelsea, alla prima finale di Champions dopo tre semifinale negli ultimi quattro anni. Smarrita prima la finale di Coppa di Lega, quindi il campionato sulla linea del traguardo, Avram Grant punta sull’orgoglio dei suoi. Il suo futuro resta in bilico a prescindere dall’esito della sfida contro lo United ma l’interessato non sembra curarsene.

”Non credo che contera’ il fatto che Ferguson abbia vinto piu’ di me in carriera – le parole del tecnico israeliano -. Non ci sono molti allenatori al mondo che hanno raggiunto la finale di Champions. Sono i giocatori a vincere le partite e ho molta fiducia nella mia squadra”.

L’unico dubbio di Grant, per sua stessa ammissione, e’ il ballottaggio tra Florent Malouda e Salomon Kalou per la corsia di sinistra. Saranno oltre 50mila i tifosi inglesi provenienti da Manchester e Londra. Molti sono gia’ arrivati, la maggioranza atterrera’ solo a poche ore dall’incontro, con qualche preoccupazione per l’ordine pubblico e i metodi spiccioli della polizia locale.

Lo stadio moscovita, tutto esaurito nei suoi 82.000 posti, terra’ a battesimo la prima finale giocata sull’erba sintetica. Le due squadre hanno testato l’insolito terreno per mezz’ora nell’allenamento della vigilia: nonostante i timori, le condizioni appaiono piu’ che accettabili. Ora non rimane che vedere chi, fra i due centrali della nazionale inglese Rio Ferdinand e John Terry, capitani dei rispettivi club, alzera’ la ‘Coppa dalle grandi orecchie’.

                           Michele De Lucia