Il titolo della mostra è la sintesi ideale del percorso figurativo di quest’artista di notevole sensibilità, che affronta ed usa con la stessa disinvoltura materiali diversi, dalla pietra alla terracotta, dall’alluminio al bronzo e al gesso, raggiungendo particolari effetti di rilevante forza espressiva con una tecnica di modellazione sapiente ed esperta.
Le sculture e i disegni di Marisa Ciardiello, che sono stati esposti, ultimamente, alla Sala Leopardi della Biblioteca Nazionale di Napoli, allocata nel Palazzo Reale, in Piazza del Plebiscito, a Napoli, sono esempi di vigorosa caratura iconica.
Il titolo della mostra “Primitivismo litico di Marisa Ciardiello. Momenti figurativi di antichi percorsi di scrittura” è la sintesi ideale del percorso di qualità nel codice del figurativo di quest’ artista di ampia e tenace sensibilità
Il catalogo della mostra segnalata era corredato da testi di Mauro Giancaspro e di Filomena Maria Sardella.
Marisa Ciardiello, diplomata in scultura, con Emilio Greco, all’Accademia di Belle Arti di Napoli, inizia la sua attività negli anni sessanta, esponendo in mostre collettive e personali, e, nel corso degli anni ,ottiene premi e riconoscimenti dalla critica più accreditata e vigile.
Questa mostra, che ha fatto parte del programma della manifestazione napoletana “Maggio dei Monumenti 2008”, segue la performance del “Museo Mineralogico” di Vico Equense in cui l’artista ha presentato una notevole varietà di monili in rame riscuotendo un grande successo.
Mauro Giancaspro, Direttore della Biblioteca Nazionale di Napoli “Vittorio Emanuele III” di Napoli, ha precisato che “Questa rassegna di sculture e disegni è rivelatrice dell’arte di Marisa Ciardiello, segnata da una travolgente ed espansiva solidarietà per la sofferenza dell’uomo”.
Marisa Ciardiello cerca di siglare sostanza alle attese e sorveglia confini e termini, ed il suo intendimento indugia, con muta e severa discrezione, sul pudico contatto con il sentiero del limite, che non ravvede come soglia di preclusione.
Un sentimento di riappropriazione l’ha spinta a cogliere i sussulti quotidiani, mai pacifici, ed a controllare e ad esaminare, con una profonda presa di coscienza, corroborata anche dalla disamina di ciò che si sedimenta, il “focus” degli interessi e delle sofferenze delle odierne umane vicende.
Maurizio Vitiello