Napoli. Massimo de Angelis. Nuovo emergente.
Sta emergendo Massimo de Angelis,nuovo promettente all’orizzonte.
La mostra “Miscellanea” di Massimo de Angelis che ha riscosso successo, alla Galleria d’Arte “Salvatore Serio” di Napoli, girerà in altre gallerie campane e sarà, poi, trasferita in spazi di fuori regione. La sua ricerca artistica, certamente onnivora e strategicamente eclettica, può sembrare, ad un primo sguardo, una ricerca indifferenziata, che si rifà a stili e a generi diversi. Sembra esserci spazio per l’astrattismo, l’arte informale, l’arte erotica figurativa, la pop-art, ecc…, ma quest’esteso orizzonte visivo risponde a queste esigenze dell’artista: smania di fare, curiosità di esplorare nuovi campi, accostare, sovrapporre e far comunicare tra loro le immagini, che sempre di più vanno accumulandosi. Proposito della ricerca è quello di consegnare alle immagini una collocazione spaziale, che possa offrire loro la meritata dignità estetica, spazio che, per l’autore, non può che essere la superficie di una tela. L’artista che ha esposto alla Galleria d’Arte “Salvatore Serio”, spazio ben esposto e pieno di luce al centro di Napoli, in via Oberdan 8, nel cuore di Napoli, dove, di solito, c’è sempre produzione di ragguardevole cognizione, può dirsi soddisfatto per il consenso incontrato e per le critiche positive suscitate. Massimo de Angelis, artista di talento, riesce a colpire l’attenzione con pochi tratti ed indizi che ci consegna nell’essenzialità della sua arte. Sicuramente, è un artista bravo e promettente, che rimane nella memoria e che sceglie soggetti fra l’umano e il bestiale, la cui combinazione ha l’effetto di una lotta per la sopravvivenza e per la convivenza. E’ un artista che dà l’esatta dimensione di quello che vuole tratteggiare. Massimo de Angelis è un pittore giovane che preferisce la perfezione anche nel modo di esporre le opere e si nota la cura con cui ha trattato le sue creature ponendole dove esse volevano; infatti, al primo impatto si ha subito la netta sensazione di un’esposizione impeccabile, per qualità e per gusto. Espone opere di dimensione appropriate alle rappresentazioni contenute; utilizza, prevalentemente, rosso, grigio–azzurro, bianco, nero, verde pino–grigio. In alcune prove si comprende la bivalenza, dove a seconda della prospettiva si possono vedere contenuti diversi; in altre opere, si ha quasi la sensazione di vedere dei collages ben fatti; in altre, ancora, sguardi proiettati come lunghi raggi di luce bianca che ci fanno percepire che l’artista vuole andare “oltre” è alla ricerca ancora di una sua dimensione o “cifra” che lo possa contraddistinguere. Insomma, artista da seguire, sia per i critici che per gli affezionati collezionisti, che già l’artista vanta.
Maurizio Vitiello