OMICIDIO DI LORENA, SIGNOR GIUDICE ORA CHE HO CONFESSATO POSSO ANDARE?
OGGI i funerali di Lorena la ragazza di 14 anni uccisa da tre compagni minorenni che non faranno neanche dieci anni di galera. La pena massima ਠdi 30 anni, potrà essere ridotta di un terzo, poi vi saranno gli sconti ed i permessi. Migliaia di persone al funerale, intanto ਠstato accertato che ਠmorta per asfissia da strangolamento Lorena Cultraro (nella foto a sinistra), la ragazza di 14 anni uccisa e gettata in una cisterna nelle campagne di Niscemi. Lo ha stabilito il medico legale che venerdଠ16 ha effettuato l’autopsia sul cadavere. La ragazza ha lividi sul corpo e sul viso, causati dai calci e dai pugni ricevuti prima di essere strangolata con il cavo di un’antenna tv. Il medico ha asportato l’utero per effettuare analisi pi๠approfondite con l’obiettivo di stabilire se Lorena poteva essere incinta, come sostenuto dai tre ragazzi arrestati dai carabinieri con l’accusa di omicidio premeditato e occultamento di cadavere. L’esito si conoscerà nei prossimi giorni. Intanto sabato si svolgeranno nella Chiesa Madre di Niscemi i funerali di Lorena. E il paese sarà in lutto, come proclamato dal sindaco Giovanni Di Martino. Dopo aver confessato il delitto, uno dei tre ragazzi ha chiesto al giudice se poteva andare a casa. Secondo il Giornale di Sicilia, nella caserma dei carabinieri di Niscemi, aveva appena finito di raccontare agli investigatori e al magistrato l’orrore dell’omicidio. Quando ha finito avrebbe detto: “Signor giudice, le ho confessato tutto. Ora posso andare a casa?â€?. A quel punto, riferisce il quotidiano, il magistrato del tribunale dei minori gli ha gridato: “Ma lo capisci che hai confessato un omicidio? Ma dove vuoi andare?â€?. Ieri il gip ha confermato il fermo dei tre minorenni che hanno confessato di aver ucciso la ragazzina, trovata morta in un pozzo martedଠscorso. Nessuno dei tre giovani, tutti minorenni, potrà essere condannato all’ergastolo. La pena massima prevista dal codice ਠdi trent’anni, con la possibilità di una riduzione di pena fino a un terzo. I calci, i pugni e gli schiaffi prima dell’omicidio i tre ragazzi (di 15, 16 e 17 anni) li avevano confessati anche prima dell’autopsia. Avevano detto di aver massacrato di botte Lorena e di averla tolta di mezzo perchà© i loro incontri a sfondo sessuale e il rischio che lei fosse rimasta incinta li avrebbe messi nei guai con le rispettive fidanzatine. Fino al giorno del ritrovamento del corpo di Lorena avevano perಠcercato di depistare le indagini, fornendo ai carabinieri false informazioni sui movimenti della ragazza e sugli orari dei loro spostamenti effettuati il 30 aprile scorso, giorno in cui la quattordicenne ਠstata uccisa. E il 13 maggio scorso, quando l’agricoltore Paolo Avila di 68 anni, denuncia alle 12.30 ai carabinieri di aver trovato un cadavere nella propria cisterna in campagna, la notizia raggiunge subito i tre responsabili del delitto, che nel frattempo avevano già i telefoni sotto controllo, perchà© sospettati. Alle 13.02 Giuseppe chiama Domenico e lo avvisa che “Lorena ਠstata trovata dentro un pozzoâ€? e l’amico gli risponde di informarsi “se ਠveroâ€?. Dalla conversazione colpisce l’atteggiamento di Domenico, che ਠalquanto freddo, distaccato e tranquillo alla notizia appresa da Giuseppe. Quest’ultimo, perà², appare preoccupato. Domenico si mette subito al telefono e chiama Alessandro, il pi๠piccolo del gruppo, e gli dice: “Vieni a casa mia che ti devo dire una cosaâ€?. Anche in questo caso emerge il carattere autoritario o meglio prevalente rispetto agli altri due ragazzi. Proprio Domenico che invia l’sms con il quale comunica ad Alessandro che si doveva “ammazzare Lorenaâ€?. Il quadro complessivo viene poi tracciato da Alessandro, che ricostruisce le fasi del delitto. Accuse poi confermate davanti ai carabinieri dagli altri due complici. Fonte Il padre di uno dei ragazzini: Perdono. Per sà©, ma non per il figlio che ha confessato l’assurdo omicidio di Lorena Cultraro. Chiede di essere perdonato il padre di uno dei ragazzi minorenni, autoaccusatisi del delitto della 14enne di Niscemi, provincia di Caltanissetta. Un ragazzina picchiata con calci e pugni, strangolata con un’antenna tv. Gettata in un pozzo come nei peggiori film dell’orrore. Al TgRai Sicilia l’uomo, che non era inquadrato in volto, condanna senza mezzi termini il gesto del figlio: “Se ਠvero che lo ha fatto – dice – non lo perdono neppure io. Porgo ai genitori di Lorena le mie pi๠sentite condoglianze e chiedo loro di perdonare me, non mio figlio. Ho vergogna persino di uscire da casaâ€?.