Venti articoli con misure straordinarie per fronteggiare e dare una soluzione all’emergenza rifiuti in Campania. Si parte dalla nomina di Guido Bertolaso a sottosegretario alla presidenza del Consiglio, con il compito di coordinare la gestione dei rifiuti in Campania, viene delineata la mappa delle discariche per superare la fase di emergenza che attanaglia la Regione. Un mandato eccezionale e a tempo, quello di Bertolaso, che scadrà il 31 dicembre 2009. Immediata, poi, la riattivazione dei lavori per completare il termovalorizzatore di Acerra. Previsto anche l’avvio delle procedure per la costruzione di quello di S. Maria La Fossa (Ce). Sempre sul fronte dei termovalorizzatori il sindaco di Napoli avrà 30 giorni di tempo per individuare il sito dove ubicare il termovalorizzatore. Ecco, poi, l’elenco delle discariche Sant’Arcangelo Trimonte (Bn), località Nocecchie; Savignano Irpino (Av), località Postarza; Serre (Sa), località Macchia Soprana nonché presso i seguenti comuni: Andretta (Av), località Pero Spaccone (Formicoso); Terzigno (Na), località Pozzelle e località Cava Vitiello; Napoli, località Chiaiano (Cava del Poligono – Cupa del cane); Caserta, località Torrione (Cava Mastroianni); Santa Maria La Fossa (Ce), località Ferrandelle; Serre (Sa), località Valle della Masseria. Fra le novità ci saranno 7 giorni di tempo per la concessione del parere Via da parte della Conferenza dei servizi per l’apertura di discariche e l’esercizio degli impianti. Un’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri, poi, definirà i benefici fiscali in favore delle popolazioni nei comuni sede di discarica. Per incentivare, poi, la raccolta differenziata maggiorazioni sulle tasse di smaltimento per i Comuni che non riusciranno a raggiungere gli obiettivi minimi. Previsti anche disincentivi per l’utilizzo di beni usa e getta e una campagna di comunicazione ad hoc sulla raccolta differenziata. Iniziative anche nelle scuole di ogni ordine e grado per insegnare ai ragazzi le regole per raccogliere separatamente i rifiuti. A disposizione per iniziative di compensazione ambientale 47 milioni di euro l’anno dal 2008 al 2011 a carico del Fondo per le aree sottoutilizzate. Proroghe, poi, per i precari della protezione civile fino al termine dell’emergenza rifiuti in Campania (31 dicembre 2009). Il provvedimento istituisce anche un Fondo per l’emergenza rifiuti in Campania con una dotazione di 150 milioni di euro. Ecco, nel dettaglio, cosa prevede il decreto.
Bertolaso, sottosegretario ai rifiuti (articolo 1). Affidato alla Protezione civile nazionale il compito di coordinare l’azione di Governo per I’emergenza rifiuti nella regione Campania. Per dare una soluzione all’emergenza rifiuti il Capo del Dipartimento della protezione civile Guido Bertolaso è nominato, in via di assoluta irripetibilità e straordinarietà e in deroga alle disposizioni della legge 215/2004, sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. Il mandato di Bertolaso scadrà il 31 dicembre 2009. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento, in sostituzione dei Commissari delegati, il Sottosegretario di Stato provvederà con decreto alla nomina di uno o più Capi missione con compiti di amministrazione attiva, da esercitarsi su delega del medesimo Sottosegretario. Un’ordinanza del Presidente del Consiglio dei ministri disciplinerà il subentro del sottosegretario nelle competenze commissariali e nell’impiego delle risorse umane, strumentali e finanziarie a disposizione delle gestioni speciali esistenti.
Attribuzioni al sottosegretario Bertolaso (articolo 2). Il sottosegretario potrà adottare procedure di affidamento urgenti utili all’attivazione delle discariche localizzate nelle 5 province della Campania. Bertolaso, ai fini dell’acquisizione di impianti, di cave e di ogni altro sito ritenuto idoneo allo stoccaggio e smaltimento dei rifiuti, potrà utilizzare le procedure espropriative con previsioni di indennizzo che tengano conto delle spese sostenute dai titolari dei medesimi impianti e siti. Sarà facoltà del sottosegretario, poi, disporre I’acquisizione di ogni bene mobile funzionale al corretto espletamento delle attività di propria competenza, sempre utilizzando i meccanismi di indennizzo. I siti, le aree di sedime e gli impianti destinati al conferimento ed alla gestione dei rifiuti saranno classificati come “aree di interesse strategico nazionale”, con ogni conseguente individuazione, da parte del sottosegretario, delle misure più idonee per la salvaguardia, la tutela, la protezione e la gestione dei siti stessi. Per tale motivo viene estesa la punibilità ex articolo 682 del Codice penale anche per chi si introduca abusivamente o impedisca o renda più difficoltoso l’accesso nelle aree di interesse strategico nazionale (la norma prevede l’arresto da 3 mesi a un anno o l’ammenda da 51 a 309 euro). Il sottosegretario di Stato sarà assistito dalla forza pubblica: in particolare potrà avvalersi delle Forze armate per l’approntamento dei cantieri e dei siti, per la raccolta e il trasporto dei rifiuti e del concorso di Forze armate e Forze di polizia per laq vigilanza e la protezione dei cantieri. Bertolaso potrà anche richiedere alle autorità competenti anche l’adozione di ogni provvedimento di pubblica sicurezza secondo le previsioni di cui al regio decreto 773/1931. Chi impedisce, ostacola o rende difficile la complessiva azione di gestione dei rifiuti è punito a norma dell’articolo 340 del codice penale per interruzione di servizio di pubblica utilità con la reclusione fino a un anno (per i capi o organizzatori da uno a 5 anni. Chi distrugge, deteriora o rende inservibili, anche in parte, componenti impiantistiche e benis strumentali legati alla gestione dei rifiuti è punito con la reclusione da 6 mesi a 3 anni a norma del secondo comma dell’articolo 635 del Codice penale. In caso di fondato pericolo di ostacolo alla regolare attività di gestione dei rifiuti, il sottosegretario di Stato avrà la facoltà di precettare i lavoratori impiegati nell’attività di gestione dei rifiuti, di ricorrere a interventi alternativi nelle ipotesi di indisponibilità, anche temporanea, del servizio di raccolta e trasporto dei rifiuti.
Competenza dell’autorità giudiziaria (articolo 3). Per tutta la durata dello stato emergenziale, novità in relazione alla competenza dell’autorità giudiziaria nei procedimenti penali relativi alla gestione dei rifiuti. Attribuzione della competenza alla Direzione distrettuale antimafia di Napoli, nella persona del Procuratore della Repubblica, di tutti i procedimenti per reati in materia di gestione dei rifiuti e in materia ambientale, riguardanti l’intero territorio della Campania. Attribuito a un Tribunale in composizione collegiale la competenza a decidere in ordine a istanza di misure cautelari. Esclusa la possibilità di applicare la misura in via d’urgenza da parte dei pubblici ministeri. Prevista I’applicabilità di queste disposizioni ai procedimenti già pendenti alla data di entrata in vigore del provvedimento. Per potenziare gli Uffici giudiziari di Napoli possibilità di adottare idonee misure di redistribuzione dei magistrati in servizio e di riallocazione del personale amministrativo. Per tutta la durata dell’emergenza le aree destinate a qualsiasi titolo all’attività di gestione dei rifiuti potranno essere sottoposte a sequestro preventivo solo nella ricorrenza di gravi indizi di reato.
Tutela giurisdizionale (articolo 4). Devolute alla giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo tutte le controversie, anche di natura cautelare, e anche relative a diritti costituzionalmente tutelati, comunque attinenti alla complessiva azione di gestione dei rifiuti anche se poste in essere dall’amministrazione pubblica o da soggetti a essa equiparati. Le misure cautelari adottate da autorità giudiziaria diversa da quella amministrativa, cessano di avere effetto se non riconfermate entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore del provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria competente.
Termovalorizzatori (articolo 5). Per consentire il rientro dall’emergenza rifiuti, immediata riattivazione dei lavori necessari per ultimare il termovalorizzatore di Acerra, che brucerà un quantitativo annuo massimo di 600mila tonnellate. Ferme restando le disposizioni per la realizzazione del termovalorizzatore di Salerno, previsto anche l’avvio delle procedure per la costruzione del termovalorizzatore di S. Maria La Fossa (Ce), conformemente al parere positivo con prescrizioni reso dalla Commissione di valutazione d’impatto ambientale.
Valutazione economica termovalorizzatori (articolo 6). Per l’eventuale acquisizione a titolo oneroso dei termovalorizzatori di Acerra (NA), Caivano (NA), Tufino (NA), Giugliano (NA), Santa Maria Capua Vetere (CE), Avellino (località Pianodardine), Battipaglia (SA), Casalduni (BN) da parte della società affidataria del servizio di gestione dei rifiuti, prevista una valutazione economica degli impianti, da parte di un’apposita commissione nominata dal Presidente della Corte di appello di Napoli. All’esito della procedura di valutazione, gli impianti citati potranno essere convertiti in impianti per il compostaggio di qualità, per le attività connesse alla raccolta differenziata, per il recupero dei rifiuti, nonché per la trasferenza dei rifiuti stessi. A tale fine Bertolaso disporrà “in termini di somma urgenza” per la progettazione e realizzazione delle opere necessarie alla conversione funzionale degli impianti.
Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale (articolo 7). Nuova composizione della Commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale, che vedrà il numero dei propri componenti ridotto da 60 a 50. Compito del ministro dell’Ambiente riordinare la Commissione che vedrà quale componente di diritto il Segretario generale del ministero dell’Ambiente. Con lo stesso provvedimento il ministro individuerà modalità tecniche, finanziarie e organizzative degli uffici di diretta collaborazione, anche con riferimento all’esigenza di graduazione dei compensi, nel rispetto del principio di invarianza della spesa. Le Direzioni del ministero dell’Ambiente saranno coordinate dal Segretario generale del ministero.
Termovalorizzatore di Napoli (articolo 8). Per raggiungere un’adeguata capacità complessiva di smaltimento dei rifiuti, autorizzazione alla realizzazione di un impianto di termovalorizzazione nel territorio del Comune di Napoli. Sarà compito del sindaco di Napoli individuare, entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto rifiuti, il sito dove ubicare l’impianto. In caso di mancato rispetto del termine, provvede in via sostitutiva il Consiglio dei Ministri, su proposta del Presidente del Consiglio. Viene, poi, prorogato, in ragione della tipologia dei rifiuti conferiti, I’esercizio degli impianti destinati allo stoccaggio dei rifiuti. per il successivo trasporto negli appositi impianti di recupero, trattamento o smaltimento.
Discariche (articolo 9). Autorizzata la realizzazione, nel pieno rispetto della normativa comunitaria tecnica di settore, dei siti da destinare a discarica presso i seguenti comuni: Sant’Arcangelo Trimonte (BN), località Nocecchie; Savignano Irpino (AV), località Postarza; Serre (SA), località Macchia Soprana nonché presso i seguenti comuni: Andretta (AV), località Pero Spaccone (Formicoso); Terzigno (NA), località Pozzelle e località Cava Vitiello; Napoli, località Chiaiano (Cava del Poligono – Cupa del cane); Caserta, località Torrione (Cava Mastroianni); Santa Maria La Fossa (CE), località Ferrandelle; Serre (SA), località Valle della Masseria. L’articolo individua i codici dei rifiuti per i quali è autorizzato lo smaltimento nei siti sopra elencati. Viene, poi, autorizzato nelle discariche presenti nel territorio campano il pretrattamento del percolato da realizzarsi mediante appositi impianti. Disposizioni procedimentali per l’apertura delle discariche e l’esercizio degli impianti: Bertolaso procederà alla convocazione della conferenza di servizi che è tenuta a rilasciare il proprio parere entro e non oltre 7 giorni dalla convocazione. In caso di ritardo del parere, o in caso di parere negativo, il Consiglio dei ministri si esprime in via sostitutiva entro i successivi 7 giorni. Viene rimandata a un’apposita ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri la definizione, d’intesa col Ministero dell’economia e finanze, dei benefici fiscali e contributivi in favore delle popolazioni residenti nei comuni sedi di impianti di discarica. Modifica legislativa in modo che le ordinanze emesse dai Presidenti della Giunta regionale e della Provincia o dal Sindaco, per consentire il ricorso temporaneo a speciali forme di gestione dei rifiuti, possano essere reiterate per un periodo non superiore a 18 mesi.
Impianti di depurazione (articolo 10). Autorizzate, presso gli impianti di depurazione delle acque reflue, le attività di trattamento e smaltimento del percolato prodotto dalle discariche regionali campane, nonché l’immissione nei corpi idrici ricettori degli scarichi provenienti dagli impianti di depurazione nella misura non superiore al 50% rispetto al limite fissato per legge e previa valutazione da parte di un apposito gruppo di lavoro, istituito dal Sottosegretario di Stato: il compito sarà quello di valutare la presunta entità e durata degli effetti in relazione alle specifiche caratteristiche ambientali e del sistema antropico dei siti che ospitano i predetti impianti.
Raccolta differenziata (articolo 11). Disposizioni per incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti nell’intero territorio della regione Campania. I Comuni dovranno raggiungere gli obiettivi minimi per ciascuno degli anni 2008, 2009 e 2010. Previste maggiorazioni sulle tariffe di smaltimento in caso di mancato conseguimento degli obiettivi. Bertolaso verificherà il raggiungimento dei traguardi, sulla scorta dei dati di produzione dei rifiuti e di raccolta differenziata che i Comuni sono tenuti a inviare mensilmente e adotterà le opportune misure sostitutive, anche mediante la nomina di commissari ad acta, nei confronti delle amministrazioni che non abbiano raggiunto gli obiettivi medesimi. Prevista l’adozione di idonee iniziative da parte dei Presidenti delle Province, dei Sindaci e della Pubblica amministrazione e della grande e media impresa, tenuti, rispettivamente, a disincentivare l’utilizzo di beni “usa e getta”, a favorire il compostaggio domestico dei rifiuti organici, a provvedere presso le rispettive sedi alla raccolta differenziata. Scioglimento dei Consorzi di bacino delle Province di Napoli e Caserta e loro riunione in un unico consorzio gestito da soggetto individuato dal Sottosegretario di Stato. Il Conai dovrà predisporre una capillare campagna di comunicazione per incentivare la raccolta differenziata. Modalità organizzative e finanziarie per attuare la campagna di comunicazione saranno definite dal ministero dell’Ambiente. Il Comune di Napoli e la Soc. Asia (gestore di raccolta e trasporto di rifiuti urbani) dovranno presentare un piano di raccolta differenziata adeguato alla popolazione residente a Napoli. In caso di inadempienza, Bertolaso provvederà in via sostitutiva. Il ministro dell’ambiente, sentito il Sottosegretario di Stato, promuoverà accordi con soggetti pubblici e privati, anche integrativi di quelli precedentemente sottoscritti dagli enti territoriali interessati, con soggetti pubblici e privati. A disposizione per iniziative dui compensazione ambientale 47 milioni di euro l’anno dal 2008 al 2010 a carico del Fondo per le aree sottoutilizzate.
Corresponsione importi dovuti a subappaltatori, fornitori e cottimisti (articolo 12). Per dare un colpo d’acceleratore al superamento dell’ emergenza, i Capi Missione possono provvedere alle necessarie attività solutorie nei confronti degli eventuali crediti delle società affidatarie del servizio di gestione dei rifiuti e ciò a scomputo della delle situazioni creditorie vantate dalle società affidatarie verso la gestione commissariale, per l’importo massimo di 40 milioni di euro.
Informazione ai cittadini (articolo 13). Il ministro dell’Ambiente definirà le iniziative, anche di carattere culturale e divulgativo, per assicurare I’informazione e la partecipazione dei cittadini e degli enti pubblici e privati sui temi ambientali attinenti alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti. Le attività di informazione della popolazione saranno attuate in collaborazione con le amministrazioni centrali e territoriali e in accordo con il Dipartimento per I’informazione e l’editoria della Presidenza del Consiglio dei ministri. Istituzione nell’ambito del dipartimento della protezione civile di un ufficio stampa. Il ministro dell’Istruzione prenderà le iniziative necessarie a garantire un’adeguata informazione nelel scuole di ogni ordine e grado sui temi ambientali e attinenti alla gestione e allo smaltimento dei rifiuti. A partire dall’anno scolastico 2008-2009 negli istituti scolastici di ogni ordine e grado della Regione Campania saranno introdotti corsi didattico-educativi sulla corretta gestione dei rifiuti domestici.
Interpretazione autentica (articolo 14). Disposizione di interpretazione autentica dell’articolo 5 della legge 24 febbraio 1992, n. 225, e dell’articolo 5-bis del decreto-legge 7 settembre 2001, n. 343, convertito, con, modificazioni, dalla legge 9 novembre 2001, n. 401, nel senso che i provvedimenti adottati ai sensi delle predette disposizioni non sono soggetti al controllo preventivo di legittimità di cui all’articolo 3 della legge 20/1994.
Precari protezione civile (articolo 15). Disposizioni per assicurare la complessiva funzionalità dell’Amministrazione mediante il potenziamento del personale di protezione civile. Il sottosegretario Bertolaso e il Dipartimento della protezione civile sono autorizzati a prorogare i rapporti di lavoro con il personale precario sino alla cessazione dello stato di emergenza e ad avvalersi di personale di comprovata qualificazione professionale proveniente da enti e aziende pubbliche o private. Inoltre è previsto che, con ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri, venga disciplinata l’organizzazione delle strutture di missione costituite per fronteggiare l’emergenza in atto. Le risorse finanziarie destinate all’emergenza rifiuti e di cui al Fondo di protezione civile non sono pignorabili o sequestrabili.
Funzionalità uffici Protezione civile (articolo 16). Il Dipartimento della protezione civile, in ragione dei numero di compiti aggiuntivi assegnati ai sensi del decreto legge rifiuti, deve migliorare la funzionalità e l’efficienza dei propri Uffici mediante procedure di riqualificazione e inquadramento del personale anche dirigenziale in servizio.
Copertura finanziaria (articolo 17). Per le spese derivanti dal decreto rifiuti viene istituito un Fondo per l’emergenza rifiuti Campania con una dotazione di 150 milioni di euro revede la copertura finanziaria del provvedimento.
Deroghe (articolo 18). Elenco delle disposizioni a cui il sottosegretario di Stato e i Capi Missione sono autorizzati a derogare, nel rispetto dei principi fondamentali in materia di tutela della salute dell’ambiente e del patrimonio culturale, alle specifiche disposizioni in materia ambientale, igienico-sanitaria, prevenzione incendi, sicurezza sul lavoro, urbanistica, paesaggio e beni culturali.
Stato di emergenza prorogato a fine 2009 (articolo 19). Proroga dello stato di emergenza in materia di smaltimento dei rifiuti fino al 31 dicembre 2009.
Entrata in vigore (articolo 20). Il decreto legge sull’emergenza rifiuti è entrato in vigore il 23 maggio 2008, nello stesso giorno della sua pubblicazione sulla Gazzetta
fonte:ilsole24ore