ROM: FRATTINI, ITALIA NON E´ SU BANCO IMPUTATI

20 maggio 2008 | 00:00
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ROM: FRATTINI, ITALIA NON E´ SU BANCO IMPUTATI

ROMA – Il dibattito sui rom a Strasburgo non e’ una iniziativa contro l’Italia: lo afferma, in un comunicato, il ministro degli esteri Franco Frattini, al termine di un colloquio telefonico con il presidente del gruppo socialista all’ assemblea europea Martin Schulz, dal quale ha avuto rassicurazioni in proposito. Schulz ha ribadito che l’intento di tale iniziativa è quello di porre un forte accento sull’esigenza che la questione dei Rom e della loro integrazione, nel rispetto dei diritti umani e della legalità, diventi un tema di rilevanza centrale per l’Unione Europea.

FRATTINI, COMMISSIONE UE DIA FONDI SUFFICIENTI – La Commissione europea dia ai Paesi più colpiti dal fenomeno dei Rom, e quindi anche all’Italia, “fondi sufficienti” per affrontare le emergenze. E’ quanto chiede il ministro degli Esteri Franco Frattini. Il titolare della Farnesina, si legge in un comunicato della Farnesina, ha “sottolineato l’importanza che la Commissione Europea ponga a disposizione dei Paesi interessati, e quindi anche dell’Italia, fondi sufficienti per affrontare efficacemente la situazione di degrado e di abbandono in cui vivono da lunghi anni molte comunità Rom”.

ESPULSIONI EFFETTIVE IN RISPETTO NORME UE – Il Ministro degli Esteri, Franco Frattini, ha annunciato che “il Governo Berlusconi, nel pieno rispetto della normativa europea”, chiederà “che vengano rese effettive le espulsioni per chi violi le leggi ed i principi di comune convivenza civile”. E’ quanto si legge in una nota della Farnesina diffusa dopo un colloquio telefonico tra il titolare della Farnesina e il presidente del gruppo socialista al Parlamento europeo, Martin Schultz.

DI PIETRO PRESENTA ‘CONTRO-PACCHETTO’ DI 7 PDL – Sulla sicurezza anche il leader dell’Italia dei Valori vuole dire la sua e lo fa presentando in Parlamento un ‘contro-pacchetto sicurezza” composto di sette proposte di legge perché “il compito dell’opposizione” è anche quello di “proporre”. Sinora, infatti, spiega Antonio Di Pietro in un’ affollatissima conferenza stampa alla Camera, si è parlato tanto di sicurezza ed immigrati, “ma sempre al di fuori delle sedi istituzionali”. E lui vuole riportare la questione ‘nei binari’ depositando, a Montecitorio, dei provvedimenti che divergono, per molti aspetti, dalle anticipazioni che si hanno del testo (“che dovrebbe essere del governo”) ma che è stato “messo a punto dall’avvocato di Berlusconi”. Prima di tutto, precisa il capogruppo dell’Idv alla Camera Massimo Donadi, va detto una volta per tutte che “il reato di immigrazione clandestina è decisamente una bufala” perché si creerebbero “650mila criminali a piede libero” e perché di questi, una volta che venissero arrestati, cosa se ne potrebbe fare? “Mica possiamo trasformare la Sicilia – ironizza – (e lo dico solo perché è un’isola) in un gigantesco penitenziario”. Tra le misure ipotizzate invece dall’Idv per affrontare l’emergenza clandestini si prevede l’istituzione di ‘centri di identificazione amministrativa’ per impedire che restino in Italia coloro che non possono essere identificati; l’inserimento nel codice del reato di ‘mancata collaborazione’ alla propria identificazione; la creazione di specifici permessi di soggiorno per la ricerca di un lavoro. Ma soprattutto il ‘contro-pacchetto’ punta a punire chi sfrutta l’immigrazione clandestina inasprendo sensibilmente le sanzioni e premiando quei lavoratori che denunciano le irregolarità.

L’Italia dei valori stabilisce quindi che ci siano delle misure idonee a favorire la collaborazione dei Paesi stranieri interessati per ridurre la piaga dell’ immigrazione clandestina. E si propone il controllo, anche alle frontiere, dei documenti solo per accertare che non siano falsi. Se poi lo straniero ha una condanna penale definitiva non potrà ottenere né il rilascio né il rinnovo del permesso di soggiorno. Più collaborazione, inoltre, tra prefetti e sindaci, che diventeranno, questi ultimi, figure chiave nella lotta alla clandestinità. Più coordinamento anche tra forze dell’ordine e vigili urbani. I prefetti (propone l’Idv sulla base della normativa Ue) potranno espellere i cittadini comunitari. Diventerà più facile perseguire il reato di occupazione di suolo pubblico. Questo, per quanto riguarda l’immigrazione clandestina. L’Italia dei valori, però, prevede in questo ‘contro-pacchetto’ (“già consegnato ai nostri amici del Pd”) anche altre misure contro la criminalità organizzata, per l’istituzione di una banca dati del Dna; l’istituzione dell’ufficio per il processo.

 – GIUDIZIO IMMEDIATO PER CHI E’ IN CARCERE. NO PATTEGGIAMENTO SE COMINCIA PROCESSO – Di Pietro propone che per chi venga arrestato ci debba essere subito il processo. Si vieta la possibilità di chiedere il patteggiamento in appello e comunque dopo che si è deciso di esercitare l’azione penale. Si limita la possibilità di sospendere la pena e si rende possibile l’incriminazione per autoriciclaggio.

– CONDANNE PIU’ DURE PER RESPONSABILI INCIDENTI SUL LAVORO. Aumentano le pene per tutti i reati commessi in relazione alle norme sugli incidenti stradali e sugli infortuni sul lavoro. Giro di vite anche contro gli stupratori e per i maltrattamenti in famiglia.

– BANCA DATI E PRELIEVO DEL DNA. Si istituisce la banca dati del Dna. E si crea il ‘laboratorio centrale’ per “l’estrazione dei profili e la conservazione dei reperti biologici”. Secondo l’Idv si deve intervenire sul codice di procedura penale per rendere possibile il prelievo di materiale fisiologico per identificare il Dna. Le tecniche di prelievo, però, non devono essere invasive.

– MISURE ANTIMAFIA – Stop al gratuito patrocinio per i mafiosi. Si introduce il concetto di ‘pericolosita’ del bené prevedendo la possibilità di applicare misure di ‘prevenzione patrimoniale’ anche separatamente da quelle di ‘prevenzione personale’. Più tutela per le imprese che denunciano il pizzo. Unica competente ad indagare sulla mafia e a proporre queste misure di prevenzione sarà la Dia. Sequestro e confisca dei beni anche se si tratta di enti o persone giuridiche. Ci dovrà essere un procuratore aggiunto ogni 8 sostituti (anziché su ogni 10). I pentiti dovranno essere più tutelati e potranno essere assunti nella pubblica amministrazione.

– PROCESSO PENALE PIU’ VELOCE E PIU’ CANCELLIERI. L’Idv recupera una pdl voluta nella precedente legislatura da Lanfranco Tenaglia (Pd) sull’istituzione dell’ufficio per il processo, riproponendo misure per accelerare i procedimenti giudiziari e per aumentare il personale di cancelleria. Secondo Di Pietro è necessaria l’assunzione di almeno 2.800 Cancellieri nel 2008-2009. Affidamento in prova fin dalla fase delle indagini. Non saranno puniti i reati particolarmente tenui e occasionali.


– PRESCRIZIONE – Di Pietro sulla prescrizione non ha dubbi: il corso della prescrizione va sospeso se viene esercitata l’azione penale.


MARONI: ENTRO LUGLIO IL PACCHETTO SICUREZZA
-Il ministro dell’Interno Roberto Maroni non arretra sul reato di immigrazione clandestina e assicura che “entro luglio” l’intero pacchetto sicurezza sarà già operativo. “Sono favorevole all’introduzione del reato di immigrazione clandestina” e “insisterò” per inserirlo “in un decreto legge”, ha ribadito nel corso della trasmissione “Porta a porta”. Quindi l’annuncio: “entro luglio le norme del pacchetto sicurezza entreranno in vigore”; alcune attraverso un decreto legge, le altre con disegni di legge che avranno comunque una “corsia preferenziale”. Tra le misure da adottare anche lo smantellamento dei campi rom abusivi e sanzioni pesanti, sino alla confisca, per chi affitta case in nero ai clandestini. Sull’intero provvedimento il titolare del Viminale auspica la collaborazione dell’opposizione; per questo domani incontrerà il ministro ombra del Pd Marco Minniti.

La parola finale su cosa finirà nel decreto e cosa invece nei ddl la pronuncerà il premier. “Io ho presentato un pacchetto con trenta capitoli, secondo me tutti hanno i requisiti di necessità e urgenza, ma deciderà Berlusconi quali verranno messi in decreto legge e quali in disegni di legge” ha spiegato Maroni. Nella bozza del decreto legge di cui hanno discusso oggi i tecnici dei ministeri interessati e che si accompagnerebbe a un ddl e tre decreti legislativi (sull’allontanamento dei cittadini comunitari, sui ricongiungimenti familiari e sul diritto ad asilo), non ci sarebbe però il reato di immigrazione clandestina, ma un aggravamento di un terzo della pena per i reati commessi da extracomunitari irregolari; verrebbe inoltre introdotta la possibilità di allontanare o espellere gli stranieri che sono stati condannati in via definitiva a pene fino a 2 anni di carcere (contro gli attuali 10 anni). Oltre al già annunciato giro di vite per chi guida in stato di ebbrezza o sotto gli effetti di stupefacenti, il provvedimento conterrebbe strumenti per confiscare più facilmente i patrimoni di Cosa Nostra e misure deflattive dell’enorme carico di arretrati giudiziari. Tra queste, la previsione di patteggiamento per i reati la cui pena era coperta da indulto, e introduzione di un patteggiamento allargato (consentito fino a 5 anni) per i reati commessi fino a dicembre 2001. Maroni però insiste nel volere il reato di immigrazione clandestina nel decreto e fa notare che “in paesi civilissimi come la Francia e la Germania” questo reato “esiste già” e “consente il giudizio immediato e l’espulsione dopo la sentenza di condanna”.

Tra le misure che il ministro reputa importanti, anche lo smantellamento dei campi nomadi non autorizzati: “bisogna intervenire per eliminare tutti i campi Rom abusivi e creare strutture sicure con alloggi degni di tale nome”. Perché in quei posti “c’é di tutto, cittadini onesti e infiltrati che generano reazioni ingiustificabili, ma determinate da quello che succede vicino ai campi”. Chi non è in regola,ha insistito, “va messo in galera se ha commesso un reato e rispedito nel paese di origine. E’ un’operazione da fare in tempi rapidi; per questo i prefetti di Roma, Napoli e Milano saranno nominati commissari straordinari per questa emergenza”. In arrivo sanzioni pesanti anche per chi affitta in nero appartamenti ai clandestini:” le case saranno confiscate e consegnate ai sindaci che potranno destinarle ad uso sociale”, assicura il ministro, e nella bozza di dl discussa oggi dai tecnici si prevedono pene sino a tre anni di carcere. Domani ci sarà dunque l’incontro con Minniti: “voglio discutere con lui – dice Maroni- alcune delle misure che andranno al Consiglio dei ministri, alcune delle quali sono quelle che loro stessi avevano studiato e poi non approvato per problemi interni alla loro maggioranza











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                                         Michele De Lucia