SALERNO, DOPO IL CASO DE MASI PRESSING PER L´AUTORITY DELLA PORTUALITA´
Spoils system, o sistema delle spoglie. Chi vince si divide quel che resta della battaglia. Nel caso delle vittorie politiche, si dividono tra i fidati gli incarichi di vertice. Come gli antichi romani si spartivano armature e sesterzi. E in provincia di Salerno, dopo le elezioni politiche, finiscono sotto osservazione l’autorità portuale, presieduta dal neo deputato del Pd Fulvio Bonavitacola, e il parco del Cilento al cui vertice c’è Domenico De Masi, sociologo di fama internazionale, Presidente della Fondazione Ravello, nominato dall’ex ministro Pecoraro Scanio. Le presidenze di questi due amministrazioni sono stabilite da un’intesa tra enti territoriali e governo. L’ultima parola sul presidente del Parco e su quello dell’Autorità, è dei ministri (nel caso specifico quello dei Beni culturali Prestigiacomo e delle Attività produttive Scajola). Nello specifico, Bonavitacola non sarebbe nemmeno incompatibile nonostante il suo incarico parlamentare; come DE MASI non era nelle condizioni di dover «rimettere» il proprio mandato, come pure ha fatto, all’arrivo di un nuovo ministro. Tra le poltrone a rischio ci sarebbe anche il commissariato di governo per la realizzazione del termovalorizzatore, affidato da Prodi al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca. Ma si tratta di un incarico che finisce in parentesi, per il momento, in attesa di come il governo in tema di emergenza rifiuti gestirà il caso-Campania. Tuttavia, se le prime due nomine hanno i crismi della scelta politica, la terza ha un carattere istituzionale che la rende in teoria intangibile. Insomma ci sono regole istituzionali che vanno al di là delle appartenenze politiche dei singoli. Sub judice anche la presidenza del semiclandestino consorzio agrario interprovinciale di Napoli, Avellino e Salerno che, con il decreto del centrosinistra sullo spacchettamento dei ministeri, è finito tra gli enti sottoposti allo spoils system governativo. Il commissario o il presidente che lo guida (nel tempo, nella carica c’è stato anche un triumvirato) si prepari a fare le valige. Nelle prossime ore potrebbero dunque arrivare delle iniziative su questi versanti. L’autorità portuale infatti è stata affidata a Bonavitacola dal ministro delle attività produttive del tempo, Pierluigi Bersani, su proposta pressochè unanime di sindaco, presidente della Provincia e della Camera di commercio. E nel caso di DE MASI la nomina arrivò su indicazione regionale d’intesa con il ministero dell’Ambiente. Fu invece il presidente del consiglio Romano Prodi, nell’ultimo scorcio del suo mandato, ad affidare al sindaco De Luca i poteri di commissario straordinario per la costruzione di un impianto di termovalorizzazione per la città e la provincia. Pecoraro invece ha la responsabilità della nomina dei commissari del consorzio. Lo scontro sugli scenari che si aprono non ha tardato a farsi sentire. L’ex presidente del Parco del Cilento, Giuseppe Tarallo, spiega a Gianni Colucci del Mattino: «DE MASI ha fatto bene, all’epoca ci pensai pure io a dimettermi. Ma mi sono battuto per sostenere la tesi che ai parchi non si applica lo spoils system. Se verrà riconfermato da questo governo potrà lavorare in un clima sereno, non nella guerriglia continua come è capitato a me». Il consigliere provinciale Michele Di Fiore di An chiede invece a chiare lettere che «alla presidenza venga chiamata una personalità espressione del territorio».