Applaudito dalla Lega, duramente contestato dalla Sinistra, il pensiero del sindaco-sceriffo su rom e sicurezza entra anche in rotta di collisione con le idee di quel mondo cattolico salernitano più impegnato sul fronte dell’accoglienza, che pur non criticando direttamente De Luca lancia un appello corale per la solidarietà e contro i razzismi. Ciclone De Luca, ancora lui. Ospite di SkyTg24, ieri pomeriggio, il primo cittadino torna a ribadire che sui rom non è possibile «fare poesia» e invece bisogna riconoscere che la maggior parte di loro sono «dediti ad attività criminali». E poco importa se subito dopo De Luca avverte di essere «contro ogni discriminazione». Le sue frasi in tv scatenano la reazione asprissima di Nichi Vendola, presidente della Regione Puglia e candidato in pectore alla guida di Rifondazione comunista, che non esita a paragonare De Luca ai nazisti. «Il sindaco di Salerno – attacca Vendola – ha detto schifezze sui Rom perché non si può dire, come dicevano i nazisti negli anni ’30 o come diceva Lombroso, che i Rom sono tutti ladri. Sulla base di questo ragionamento i tedeschi hanno costruito le deportazioni». Il candidato leader del Prc sottolinea poi che «non si può criminalizzare un popolo, un popolo che rappresenta una ‘rottura di coglioni’ della nostra piccola e oziosa quiete borghese». Messo sotto accusa da Vendola, De Luca incassa in compenso in complimenti di Roberto Cota, capogruppo alla Camera della Lega nord, per le sue battaglie in strada. Accade davanti alle telecamere di SkyTg24, quando il sindaco ribadisce la sua posizione sulla questione sicurezza prendendo spunto dalle violenze commesse da extracomunitari e dal caso dell’assalto al campo rom di Ponticelli dopo il tentato rapimento di un bambino da parte dei nomadi. «Non voglio poteri sull’ordine pubblico, quello lo lascio alle forze di polizia – dice De Luca – Chiedo però poteri speciali per le politiche di integrazione e fondi per l’edilizia sociale». Poi sollecita «l’innovazione giudiziaria: è giusto dare la seconda possibilità a tutti ma quando sbagliano per la terza volta devono andare via. In questo senso vorrei avere i poteri per emettere decreti di espulsione». De Luca chiede quindi al Governo maggiore attenzione verso la richiesta di sicurezza che arriva dai cittadini. «Occorrono forze di polizia più presenti – dice – avverto nei cittadini una certa sfiducia, soprattutto quando chiamano i numeri di emergenza di notte». Quindi, dopo aver ripetuto che «senza fondi non si può fare sicurezza», parla del caso Ponticelli: «Smettiamola di nasconderci dietro alla camorra – avverte il sindaco – è solo un alibi. Invece che impiegare tante divise a difesa dei campi nomadi non è meglio utilizzare le stesse forze per fare prevenzione seria? Queste cose accadono perché le istituzioni non sanno governare». Poi si dice contrario alle ronde. Di segno opposto, anche se non direttamente riferita alle idee del sindaco-sceriffo, la posizione di un nutrito cartello di associazioni cattoliche salernitane in difesa degli stranieri e dei rom. «Niente sceriffate – invocano gli esponenti dell’Oasi, del Portico ed i volontari della parrocchie Volto Santo e Gesù Redentore – noi siamo per un’accoglienza civile ed umana». «L’allarme sociale – scrivono in una nota comune – è amplificato da irresponsabili mezzi di comunicazione e da politici pronti a specularci sopra per bassi scopi di bottega elettorale, suggerendo spedizioni punitive per tutti gli stranieri, propositi feroci di espulsione indiscriminata. Nessuno vuole difendere i delinquenti, gli stupratori, i ladri di bambini, ma è bene ricordare che la nostra economia e le nostre famiglie hanno estremo bisogno degli immigrati. Cacciandoli con un repulisti generale molte aziende si troverebbero senza manodopera e molti anziani perderebbero badanti, assistenza e compagnia». E ancora: «È una menzogna e un’ingiustizia considerarli tutti criminali e pericolosi delinquenti. La maggioranza è onesta ed è qui per un pezzo di pane per i figli. Il tasso di criminalità che li riguarda è percentualmente uguale e molto spesso inferiore a quello a carico degli italiani. Sarebbe pericolosissima e indegna una politica di pulizia etnica e una legislazione miranti a espellere quanti non sono (ancora) in regola. Andrebbero ad ingrossare l’esercito dei clandestini e, per necessità, diventerebbero manovalanza a buon mercato della malavita organizzata e del piccolo e grande crimine».